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Conferenza Stampa di presentazione del Giubileo della Misericordia (8 dicembre 2015 – 20 novembre 2016), 05.05.2015


Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, ha luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Giubileo della Misericordia che si aprirà l’8 dicembre 2015 per concludersi il 20 novembre 2016.

Intervengono S.E. Mons. Salvatore Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e Mons. Graham Bell, Sottosegretario del medesimo Pontificio Consiglio.

Pubblichiamo di seguito l’intervento di S.E. Mons. Salvatore Fisichella:

Intervento di S.E. Mons. Salvatore Fisichella

Testo in lingua italiana

Traduzione in lingua francese

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua tedesca

Traduzione in lingua spagnola

Traduzione in lingua portoghese

Traduzione in lingua polacca

Testo in lingua italiana

Nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, che permane come la carta programmatica del pontificato di Papa Francesco, un’espressione è sintomatica per cogliere il senso del Giubileo straordinario che è stato indetto lo scorso 11 aprile: “La Chiesa vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia, frutto dell’aver sperimentato l’infinita misericordia del Padre e la sua forza diffusiva” (Eg 24). È a partire da questo desiderio che bisogna rileggere la Bolla di Indizione del Giubileo Misericordiae vultus dove Papa Francesco delinea le finalità dell’Anno Santo. Come si sa, le due date indicative saranno l’8 dicembre solennità dell’Immacolata Concezione che segna l’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro e il 20 novembre 2016, Solennità di Gesù Cristo Signore dell’Universo, che costituisce la conclusione dell’Anno Santo. All’interno di queste due date si sviluppa un calendario di celebrazioni con differenti eventi.

E’ bene ribadire da subito, a scanso di equivoci, che il Giubileo della Misericordia non è e non vuole essere il Grande Giubileo dell’Anno 2000. Ogni confronto, quindi, è privo di significato perché ogni Anno santo porta con sé la sua peculiarità e le finalità proprie. Il Papa desidera che questo Giubileo sia vissuto a Roma così come nelle Chiese locali; questo fatto comporta un’attenzione particolare alla vita delle singole Chiese e alle loro esigenze, in modo che le iniziative non siano un sovrapporsi al calendario, ma tali da essere piuttosto complementari. Per la prima volta nella storia dei Giubilei, inoltre, viene offerta la possibilità di aprire la Porta Santa –Porta della Misericordia- anche nelle singole diocesi, in particolare nella Cattedrale o in una chiesa particolarmente significativa o in un Santuario di particolare importanza per i pellegrini. Alla stessa stregua, è facile cogliere dalla Bolla di indizione altre caratteristiche che ne fanno un unico. Già il richiamo alla misericordia, comunque, rompe gli schemi tradizionali. La storia dei Giubilei si caratterizza per la scadenza dei 50 e dei 25 anni. I due Giubilei straordinari hanno rispettato la scadenza dell’anniversario della redenzione compiuta da Cristo (1933.1983). Questo è invece un Giubileo tematico. Si fa forte del contenuto centrale della fede e intende richiamare la Chiesa alla sua missione prioritaria di essere segno e testimonianza della misericordia in tutti gli aspetti della sua vita pastorale. Penso, da ultimo, al richiamo fatto da Papa Francesco all’Ebraismo e all’Islam per ritrovare proprio sul tema della misericordia la via del dialogo e del superamento delle difficoltà che sono di dominio pubblico. Per non dimenticare, da ultimo, un ulteriore tratto di originalità è offerto dai Missionari della Misericordia. Papa Francesco darà loro il mandato il Mercoledì delle Ceneri con la celebrazione in san Pietro. I Missionari dovranno essere sacerdoti pazienti, capaci di comprendere i limiti degli uomini, ma pronti ad esprimere l’afflato del buon Pastore, nella loro predicazione e nella confessione. Non vorrei, comunque, soffermarmi a lungo su questioni di carattere generale per entrare maggiormente nel merito dell’organizzazione dell’Anno Santo.

Partiamo dal logo che rappresenta una summa teologica della misericordia e dal motto che lo accompagna. Nel motto, tratto da Lc 6,36, Misericordiosi come il Padre, si propone di vivere la misericordia sull’esempio del Padre che chiede di non giudicare e di non condannare, ma di perdonare e di donare amore e perdono senza misura (cfr Lc 6,37-38). Il logo è opera di p. M. I. Rupnik. L’immagine, molto cara alla Chiesa antica, perché indica l’amore di Cristo che porta a compimento il mistero della sua incarnazione con la redenzione, propone il Figlio che si carica sulle spalle l’uomo smarrito. Il disegno è realizzato in modo tale da far emergere che il Buon Pastore tocca in profondità la carne dell’uomo e lo fa con amore tale da cambiargli la vita. Un particolare, inoltre, non può sfuggire. Il Buon Pastore con estrema misericordia si carica l’umanità, ma i suoi occhi si confondono con quelli dell’uomo. Cristo vede con l’occhio di Adamo e questi con l’occhio di Cristo. Ogni uomo quindi scopre in Cristo la propria umanità e il futuro che lo attende. La scena si colloca all’interno della mandorla, anch’essa figura cara all’iconografia antica e medioevale che richiama la compresenza delle due nature, divina e umana, in Cristo. I tre ovali concentrici, di colore progressivamente più chiaro verso l’esterno, suggeriscono il movimento di Cristo che porta l’uomo fuori dalla notte del peccato e della morte. D’altra parte, la profondità del colore più scuro suggerisce anche l’imperscrutabilità dell’amore del Padre che tutto perdona.

Il logo è stato registrato nelle sedi internazionali per evitare qualsiasi uso non conforme e per salvaguardarne la proprietà. E’ ovvio che ogni uso estraneo a quello prettamente religioso dovrà essere approvato dal Pontificio Consiglio e ogni abuso necessariamente perseguito.

Il Calendario delle celebrazioni è da leggere in una triplice prospettiva. Da una parte, vi sono eventi organizzati che prevedono una grande affluenza di popolo. Abbiamo voluto che il primo avvenimento fosse dedicato a tutti coloro che operano nel pellegrinaggio, dal 19 al 21 gennaio. È un segno che intendiamo offrire per far comprendere che l’Anno Santo è un vero pellegrinaggio e come tale va vissuto. Chiederemo ai pellegrini di compiere un tratto a piedi, per prepararsi a oltrepassare la Porta Santa con spirito di fede e di devozione. Preparare quanti operano in questo settore per andare oltre la sfera del turismo è decisivo e il fatto che loro per primi si facciano pellegrini potrà essere di grande aiuto.

Abbiamo pensato che era importante raccogliere i credenti che in modo particolare vivono l’esperienza della misericordia. E’ per questo che vi sarà il 3 aprile una celebrazione per tutto il variegato mondo che si ritrova nella spiritualità della misericordia (movimenti, associazioni, istituti religiosi). Tutto il mondo del volontariato caritativo, a sua volta, sarà chiamato a raccolta il 4 settembre. Il volontariato è il segno concreto di chi vive le opere di misericordia nelle sue diverse espressioni e merita una celebrazione riservata. Alla stessa stregua, si è pensato al mondo della spiritualità mariana che avrà la sua giornata il 9 ottobre per celebrare la Madre della Misericordia. Non mancano eventi dedicati in particolare ai ragazzi che dopo la Cresima sono chiamati a professare la fede. Abbiamo pensato a loro il 24 aprile, perché la GMG di Cracovia, nei giorni 26-31 luglio, è destinata ai giovani e per la fascia di età dei ragazzi è difficile trovare uno spazio significativo nella pastorale.

Un altro evento sarà per i diaconi che per vocazione e ministero sono chiamati a presiedere la carità nella vita della comunità cristiana. Per loro vi sarà il Giubileo il 29 maggio. Nel 160° anniversario della Festa del Sacro Cuore di Gesù il 3 giugno, invece, si celebrerà il Giubileo dei Sacerdoti. Il 25 settembre sarà il Giubileo dei catechisti e delle catechiste che con il loro impegno di trasmettere la fede sostengono la vita delle comunità cristiane in particolare nelle nostre parrocchie. Il 12 giugno avremo il grande richiamo per tutti gli ammalati e le persone disabili e quanti si prendono cura di loro con amore e dedizione. Il 6 novembre celebreremo il Giubileo dei carcerati. Questo non avverrà solo nelle carceri, ma stiamo studiando la possibilità perché alcuni carcerati possano avere l’opportunità di celebrare con Papa Francesco in san Pietro il loro proprio Anno Santo.

Una seconda prospettiva sarà realizzata con alcuni segni che Papa Francesco compirà in modo simbolico raggiungendo alcune “periferie” esistenziali per dare di persona testimonianza della vicinanza e dell’attenzione ai poveri, ai sofferenti, gli emarginati e a quanti hanno bisogno di un segno di tenerezza. Questi momenti avranno un valore simbolico, ma chiederemo ai vescovi e ai sacerdoti di compiere nelle loro diocesi lo stesso segno in comunione con il Papa perché a tutti possa giungere un segno concreto della misericordia e della vicinanza della Chiesa. Come segno concreto della carità del Papa, che rimanga come memoria di questo Giubileo, verrà effettuato un gesto significativo venendo incontro ad una realtà bisognosa nel mondo, per esprimere la Misericordia in un aiuto concreto e fattivo.

Una terza prospettiva è dedicata ai tanti pellegrini che giungeranno a Roma singolarmente e senza un’organizzazione alle spalle. Per loro saranno individuate alcune chiese del centro storico dove potranno trovare accoglienza, vivere momenti di preghiera e di preparazione per attraversare la Porta Santa con la preparazione più coerente con l’evento spirituale che si celebra. Tutti i pellegrini che giungeranno a Roma, comunque, avranno un percorso privilegiato per attraversare la Porta Santa. Questo si rende necessario per consentire che l’evento sia vissuto in modo religioso, con sicurezza e al riparo dalle intemperie dell’abusivismo che ogni giorno sembra investire i milioni di persone che giungono nei luoghi sacri della cristianità.

Il sito internet ufficiale del Giubileo è già stato pubblicato: www.iubilaeummisericordiae.va, accessibile anche all’indirizzo www.im.va. Il sito è disponibile in sette lingue: Italiano, Inglese, Spagnolo, Portoghese, Francese, Tedesco e Polacco. Nel sito si potranno trovare le informazioni ufficiali sul calendario dei principali eventi pubblici, le indicazioni per la partecipazione agli eventi con il Santo Padre e ogni altra comunicazione ufficiale relativa al Giubileo. Le Diocesi, attraverso questo strumento, potranno ricevere informazioni e suggerimenti pastorali, iscriversi per far conoscere il loro pellegrinaggio e comunicare le iniziative diocesane. Al sito web sono collegati diversi social network (Facebook, Twitter, Instagram, Google Plus e Flickr) con i quali si potrà essere aggiornati sulle iniziative del Santo Padre e seguire in tempo reale tutti gli eventi più importanti. Stiamo studiando anche l’opportunità di una app per integrare al meglio l’informazione.

Siamo convinti che il tema della Misericordia con la quale Papa Francesco ha immesso la Chiesa nel cammino giubilare potrà essere un momento di vera grazia per tutti i cristiani e un risveglio per continuare nel percorso di nuova evangelizzazione e conversione pastorale che il Papa ci ha indicato. Come Papa Francesco ha scritto: “In questo Anno Giubilare la Chiesa si faccia eco della Parola di Dio che risuona forte e convincente come una parola e un gesto di perdono, di sostegno, di aiuto, di amore. Non si stanchi mai di offrire misericordia e sia sempre paziente nel confortare e perdonare. La Chiesa si faccia voce di ogni uomo e ogni donna e ripeta con fiducia e senza sosta: « Ricordati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre»” (MV 25).

[00703-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua francese

Dans l’exhortation apostolique Evangelii Gaudium qui demeure comme la carte de programmation du pontificat du Pape François, une expression est symptomatique pour saisir le sens du Jubilée extraordinaire qui a été proclamé le 11 avril dernier:"l’Eglise vit un désir inépuisable d’offrir la miséricorde, fruit de l’expérimentation de l’infinie miséricorde du Père et de sa force de diffusion.(Eg 24). C’est à partir de ce souhait qu’il faut relire la Bulle d’indiction du Jubilé Misericordiae vultus où le Pape trace le finalités de l’Année Sainte. Comme on le sait, les deux dates indicatives seront le 8 décembre 2015, la solennité de l’Immaculée Conception, marquant l’ouverture de la Porte Sainte à la Basilique Saint- Pierre, et le 20 novembre 2016, la solennité de Jésus –Christ, Seigneur de l’Univers qui est la conclusion de cette Année Sainte. Il est bon d’affirmer d’abord, pour éviter des malentendus, que le Jubilé de la Miséricorde n’est pas et il ne veut pas être, le Grand Jubilé de l’An 2000. Toute comparaison est, donc, sans signification étant donné que chaque Année Sainte apporte ses caractéristiques et ses finalités. Le Pape souhaite que ce Jubilé se déroule à Rome autant que dans les Eglises locales, ce qui demande une attention particulière à la vie de toute Eglise, ainsi qu’a leurs exigences, afin que les initiatives ne se superposent au calendrier mais, en revanche, que soient plutôt complémentaires. Pour la première fois en outre, dans l’histoire des Jubilés, il y aura la possibilité d’ouvrir la Porte Sainte la- Porte de la Miséricorde- aussi dans chacun des Diocèses, tout spécialement dans la Cathédral, ou bien dans une Eglise de signification particulière, ainsi que dans un Sanctuaire important pour les pèlerins. De même, il est facile de saisir dans la Bulle d’indiction, d’autres caractéristiques qui le rendent unique. D’abord, l’appel à la miséricorde brise, de toute manière, les schémas traditionnels. L’histoire des Jubilés est caractérisée par l’échéance de 50 ans et de 25 ans. Les deux Jubilés extraordinaires ont respecté l’échéance de l’anniversaire de la rédemption accomplie par le Christ (1933-1983).Celui-ci, en revanche, est un Jubilé thématique. Il appuie sa force sur le contenu central de la foi, en se proposant d’appeler de nouveau l’Eglise à sa mission prioritaire, celle d’être le signe et le témoignage de la miséricorde en tous les aspects de sa vie pastorale. Je pense, aussi, à l’appel du Pape François au judaïsme et à l’Islam dans le but de retrouver, justement sur le thème de la miséricorde, la voie du dialogue et du franchissement des difficultés de notoriété publique. Il ne faut même pas oublier un autre trait original offert, de la part des Missionnaires de la Miséricorde: Pape François leur donnera le mandat le Mercredi des Cendres pendant la Célébration à Saint Pierre. Les Missionnaires devront être des prêtres patients, aptes à comprendre les limites des hommes, mais prêts à exprimer le souffle du Bon Pasteur, aussi bien dans leur prédication que dans la confession. Je ne veux pas m’arrêter trop sur des questions générales, afin d’entrer davantage dans le sujet de l’organisation de l’Année Sainte.

Nous commençons du logo qui représente une somme théologique de la miséricorde, ainsi que de la devise. Dans cette devise, tirée de Lc, 6,36, Misericordiosi come il Padre, on propose de vivre la miséricorde à l’exemple du Père qui demande de ne pas juger ni condamner, mais de pardonner et donner l’amour et le pardon sans mesure (cf Lc 6-,37-38).Le logo est l’œuvre du Père M.I Rupnick. L’image, bien chère à l’Eglise ancienne car elle exprime l’amour du Christ qui chargé sur ses épaules l’homme égaré. Ce dessin est réalisé de façon à faire émerger que le Bon Pasteur touche en profondeur la chair de l’homme et qu’il le fait d’un tel amour qu’il lui change la vie. Il y a, en outre, un détail qui ne peut pas échapper à l’attention Le Bon Pasteur, avec une miséricorde infinie, charge sur lui l’humanité mais ses jeux se confondent avec ceux de l’homme .Christ voit par les yeux d’Adam et celui-ci par les yeux du Christ. Chaque homme découvre ainsi dans le Christ, nouvel Adam, son humanité et le futur qui l’attend. Cette scène se situe à l’intérieur de l’amande, elle aussi un symbole cher à l’iconographie ancienne et du Moyen-Age, appelant la présence de deux nature, la divine et l’humaine, dans le Christ. Les trois ovales concentriques, en couleur progressivement plus claire vers l’extérieur évoquent le mouvement du Christ apportant l’homme en dehors de la nuit du péché et de la mort. D’ailleurs, la profondeur de la couleur plus foncée évoque aussi l’impénétrabilité de l’amour du Père qui pardonne tout.

Ce logo a été enregistré dans les sièges internationaux pour éviter tout emploi non conforme et pour en sauvegarder la propriété. Il est évident que tout usage étranger à celui typiquement religieux, devra être approuvé par ce Conseil Pontifical et tout abus forcément poursuivi.

Il faut lire le Calendrier des Célébrations dans une triple perspective D’un côté, il y a des événements organisés prévoyant une grande affluence de gens. Nous avons voulu consacrer le premier de ces événements à tous ceux qui travaillent dans le pèlerinage, de 19 à 21 janvier 2016. Il s’agit d’un signe que nous voulons offrir pour souligner que l’Année Sainte est un véritable pèlerinage qui doit être vécu en tel sens. Nous demanderons aux pèlerins de marcher à pied afin qu’ils se préparent à franchir la Porte Sainte, d’un esprit de foi et dévotion. Il est capital de préparer ceux qui travaillent dans ce domaine pour aller au-delà de l’état d’esprit du tourisme et, sans aucune doute, leur sera de grande aide le fait d’être les premiers pèlerins.

Nous avons envisagé qu’il est important de réunir les croyants qui vivent de façon spéciale l’expérience de la miséricorde. C’est pourquoi le 3 avril 2016 il y aura une célébration pour tous ceux qui se retrouvent dans le monde bigarré de la spiritualité de la miséricorde (mouvements, associations, Instituts religieux. A son tour, tout le monde des bénévoles sera convoqué le 4 septembre 2016. L’organisation de bénévolat en tant que le signe concret de ceux qui vivent les œuvres de la miséricorde dans ses différentes expressions, mérite une célébration réservée. De même, on a pris en considération le monde de la spiritualité de Marie qui aura sa journée le 9 octobre 2016 pour célébrer la Mère de la Miséricorde. .Il y a aussi des événements consacrés spécialement aux adolescents qui, après le Carême, sont appelés à professer la foi. Nous avons envisagé pour eux le 24 avril 2016, car la GMG de Cracovie dans les journées 26-31 juillet 2016 est consacrée aux jeunes et il est difficile de trouver une place dans la pastorale pour cette tranche d’ âge.

Un autre événement sera pour les diacres qui, par vocation et ministère, sont appelés à présider la charité dans la vie de la communauté chrétienne. Pour eux sera le Jubilé du 29 mai 2016. A l’occasion de 160° Anniversaire de la Fête du Sacré- Cœur de Jésus le 3 juin 2015, en revanche, il y aura la célébration du Jubilé des Prêtres. Le 25 septembre 2016, il y aura le Jubilé des catéchistes, hommes et femmes qui, par leur engagement à transmettre la foi, soutiennent la vie des communautés chrétiennes, spécialement dans nos paroisses. Le 12 juin 2016, il y aura le grand appel pour tous les malades et les personnes avec handicap et pour tous ceux qui les soignent avec amour et dévouement. Le 6 novembre, il y aura le Jubilé des détenus. Ce Jubilé ne sera pas célébré seulement dans les prisons, mais nous sommes en train d’envisager la possibilité d’une célébration aussi avec le Pape François, à Saint Pierre.

Une deuxième perspective sera réalisée par quelques signes que fera, de façon symbolique, le Pape François se rendant dans des "périphéries " existentielles pour donner un témoignage personnel de son attention et proximité aux pauvres, aux souffrants, aux marginalisés et à tous les nécessiteux d’un signe de tendresse.. Ces moments auront une valeur symbolique, mais ils demanderons aux Evêques et aux Prêtres d’accomplir dans leurs Diocèses le même signe en communion avec le Pape, afin que à tout le monde puisse arriver un signe concret de la miséricorde et de la proximité de l’Eglise. En tant que signe concret de la charité du Pape, en mémoire de ce Jubilé, on fera un geste significatif à la rencontre d’une réalité dans le monde nécessiteuse d’aide, pour exprimer la miséricorde par une aide concrète et efficace.

Une troisième perspective est consacrée à tous les pèlerins qui se rendrons à Rome seuls et sans une organisation de soutien. Pour eux, on localisera quelques Eglises du centre de la ville, où ils seront accueillis et ù pourrons vivre des moments de prière pour franchir la Porte Sainte avec une préparation adéquate à l’événement. De toute façon, tous les pèlerins se rendant à Rome auront un parcours privilégié pour franchir la Porte Sainte. Cela se rend nécessaire afin que cet événement soit vécu d’un esprit religieux, en sécurité et à l’abri de toute pratique illicite qui, au quotidien, mettent en danger des millions de personnes dans les lieux sacrés de la chrétienté.

Le site internet officiel du Jubilé a été déjà publié: www.iubilaeunmisericordiae.va accessible aussi à l’adresse: www.im.va. Ce site est disponible en sept langues: italien, anglais, espagnol, portugais, français, allemande et polonais. Dans ce site on peut trouver les informations officielles au sujet du calendrier des événements publiques les plus importants, les renseignements pour la participation aux évènements avec le Saint Père et toutes les autres communications officielles concernant le Jubilé. Les Diocèses, par cet instrument, pourrons recevoir des informations et des indications pastorales, s’inscrire pour communiquer leur pèlerinage et les initiatives du Diocèse. Au site web sont reliés plusieurs social network Facebook, Twitter, Instagram, Google, Plus e Flickr) par lesquels on pourra connaitre les initiatives du Saint Père et suivre en temps réel les événements les plus importants. Nous sommes en train d’étudier l’opportunité d’une app afin d’améliorer l’information. Nous sommes convaincus que le thème de la miséricorde par lequel le Pape François a introduit l’Eglise dans le chemin jubilaire, sera un moment de véritable grâce pour tous les chrétiens ainsi qu’un réveil pour continuer le parcours de la nouvelle évangélisation et conversion spirituelle que le Pape nous a indiqué. Comme le Pape François a écrit: "Dans cette Année jubilaire, l’Eglise soit l’écho de la Parole de Dieu qui résonne forte et convaincante comme une parole et un geste de pardon , de soutien, d’aide, d’amour. Qu’elle ne se lasse jamais d’offrir la miséricorde et soit toujours patiente pour conforter et pardonner. Que l’Eglise soit la voix de tout homme et toute femme et répète avec confiance et sans cesse:«Rappelle –toi , Seigneur, de ta miséricorde et de ton amour, qui est depuis toujours»» (MV 25)

[00703-FR.01] [Texte original: Italien]

Traduzione in lingua inglese

The Apostolic Exhortation Evangelii Gaudium, which continues be the programmatic outline for the pontificate of Pope Francis, offers a meaningful expression of the very essence of the Extraordinary Jubilee announced on April 11: “Such a community [the Church] has an endless desire to show mercy, the fruit of its own experience of the power of the Father’s infinite mercy. Let us try a little harder to take the first step and to become involved” (EG 24). It is with this desire in mind that we should re-read the Bull of Indiction of the Jubilee, Misericordiae vultus, in which Pope Francis details the aims of the Holy Year. As you know, the two dates already marked out are December 8, the Solemnity of the Immaculate Conception – the day of the opening of the Holy Door of Saint Peter’s Basilica – and November 20, 2016, the Solemnity of Our Lord Jesus Christ, King of the Universe, which will conclude the Holy Year. Between these two dates a calendar of various events is being developed.

In order to avoid any misunderstanding, it is important to reiterate that this Jubilee of Mercy is not and does not intend to be the Great Jubilee Year of 2000. Therefore, any comparisons lack validity, for every Holy Year possesses its own unique nature and aims. It is the Pope’s desire that this Jubilee be celebrated in Rome as well as in the local Churches; this will give due focus to the life of individual Churches and their needs, in such a way that the initiatives will not place an extra burden on local Churches, but will blend into their calendars and usual activities very naturally. Also, for the first time in the history of the Jubilee tradition, there will be an opportunity for individual dioceses to open a Holy Door – The Door of Mercy – either in the Cathedral or in a church of special meaning or a shrine of particular importance for pilgrimages. Similarly, it is easy to cull other characteristics from the Bull of Indiction that will make this Jubilee unique. From the very beginning, however, the call to mercy breaks with the traditional pattern. The history of Jubilees has been marked by their occurrence every 50 or 25 years. The two Extraordinary Jubilees fell on anniversaries of Christ’s redemptive act (1933, 1983). This Jubilee, however, is based upon a theme. It will build upon the central content of the faith and intends to call the Church once again to its missionary priority of being a sign and witness in every aspect of its pastoral life. I also have in mind Pope Francis’s appeal to Judaism and Islam as loci in which to contextualize the theme of mercy in order to foster dialogue and a way of overcoming difficulties in the public realm. We must also not forget another original characteristic of this Jubilee, namely, the designation of Missionaries of Mercy. Pope Francis will give them their mandate on Ash Wednesday during the celebration in Saint Peter’s Basilica. The Missionaries must be patient priests, possessing an understanding of human frailty but ready to express the loving kindness of the Good Shepherd in their preaching and in the Sacrament of Confession. However, I would rather not spend too much time on these general questions, because it is important now to explain some of the specifics pertaining to the organization of the Holy Year.

We begin with the logo which represents a summa theologiae of the theme of mercy and the motto which accompanies it. The motto Merciful Like the Father (taken from the Gospel of Luke, 6:36) serves as an invitation to follow the merciful example of the Father who asks us not to judge or condemn but to forgive and to give love and forgiveness without measure (cfr. Lk 6:37-38). The logo is the work of Father Marko I. Rupnik. It shows an image quite important to the early Church: that of the Son having taken upon his shoulders the lost soul, demonstrating that it is the love of Christ that brings to completion the mystery of his incarnation culminating in redemption. The logo has been designed in such a way so as to express the profound way in which the Good Shepherd touches the flesh of humanity and does so with a love that has the power to change one’s life. One particular feature worthy of note is that while the Good Shepherd, in his great mercy, takes humanity upon himself, his eyes are merged with those of man. Christ sees with the eyes of Adam, and Adam with the eyes of Christ. Every person discovers in Christ, the new Adam, his or her own humanity and the future that lies ahead. The three concentric ovals, with colors progressively lighter as we move outward, suggest the movement of Christ who carries humanity out of the darkness of sin and death. Conversely, the depth of the darker color suggests the impenetrability of the love of the Father who forgives all.

The logo has been registered in the international forum in order to safeguard its rights and to prevent any inappropriate use. It is obvious that permission must be granted by the Pontifical Council for any non-religious use of the logo and that any abuses will be duly dealt with.

The calendar of celebrations is to be read from three perspectives. First, some events are being organized which most likely will involve large crowds of people. We wanted the first event, which will be held from January 19-21, to be dedicated to all those involved with the organization of pilgrimages. It will symbolically emphasize that the Holy Year is a true pilgrimage and should be lived as such. We will ask pilgrims to make a journey on foot, preparing themselves to pass through the Holy Door in a spirit of faith and devotion. It will be essential to prepare those working in the travel industry sector to go beyond the sphere of tourism, because they will be the first to provide assistance to pilgrims.

We thought it would be important to gather together believers who live in a particular way the experience of mercy. It is for this reason that, on April 3, we will have a celebration for those who in various ways are inspired by a charism of mercy (movements, associations, and religious institutes). On September 4, charitable volunteers will gather from all over the world. A volunteer is a dynamic witness of someone who lives the works of mercy in its various expressions and deserves to be celebrated in this special way. Similarly, for those who are inspired in a particular way by Mary, there will be a special day on October 9 to celebrate her as the Mother of Mercy. There will be a number of events dedicated particularly to youth, who upon receiving the Sacrament of Confirmation are called to profess their faith. For those between the ages of 13 and 16, for whom there are few opportunities for involvement within the ordinary pastoral life of the Church, we have reserved the date of April 24, as World Youth Day, which will be held in Krakow from July 26-31, is geared toward youth of an older age bracket.

Another event will be for deacons who by their vocation and ministry are called to preside in works of charity in the life of the Christian community. Their Jubilee will be held on May 29. On June 3, which marks the 160th anniversary of the Feast of the Sacred Heart of Jesus, there will be a Jubilee celebration for priests. On September 25 there will be the Jubilee of catechists who, in transmitting the life of faith, support Christian communities and, in particular, our parishes in a decisive way. On June 12, we will have a large gathering for the sick and disabled, as well as for those who care for them with such love and dedication. On November 6, we will celebrate the Jubilee for those in prison. This will be held not only in prisons but we have been studying the possibility of giving many of those in prison the opportunity to celebrate their own Holy Year with Pope Francis in St. Peter’s Basilica.

Secondly, there will significant efforts to enact Pope Francis’s vision and witness of reaching out to those on the existential “peripheries” of society, in order to give a direct testimony to the Church’s affinity and care for the poor, the suffering, the marginalized, and all those who need a sign of tenderness. These moments will have a symbolic meaning, but we will also ask bishops and priests to perform in their own dioceses similar symbolic gestures of communion with Pope Francis so that everyone may receive a concrete sign of the Church’s ministry of mercy and closeness. As a concrete sign of the Pope’s charitable love, which is an essential component of this Jubilee, effective measures will be taken to meet real needs in the world that will express mercy through tangible assistance.

Thirdly, we must meet the needs of the many pilgrims who will come alone to Rome apart from any organized tour or tour group. For these individuals, there will be a number of churches in the historic center of Rome where they will feel welcome, where they can have moments of reflective prayer and prepare themselves thoroughly to walk through the Holy Door in an atmosphere of genuine spiritual devotion. All the pilgrims who will come to Rome, however, will have a privileged route through which to walk through the Holy Door. This is necessary in order to ensure that the event is lived in a religious way, safe from any climate of abuse that can easily confront millions of people making a pilgrimage to Christian holy sites.

The official website for the Jubilee has already been launched: ww.iubilaeummisericordiae.va, and can be accessed also at www.im.va. The site is available in seven languages: Italian, English, Spanish, Portuguese, French, German, and Polish. On the site you will find official information regarding the calendar of the major public events, information for participating in the events with the Holy Father, and all of the official communications regarding the Jubilee. Also, through the site, dioceses will be able to receive information and pastoral suggestions, register pilgrimage groups, and relay to us their local diocesan projects. The website uses a number of social networks (Facebook, Twitter, Instagram, Google Plus and Flickr) through which we will be able to provide updates on the Holy Father’s initiative and follow in real time the major events as they take place. We have also been studying the possibility of an app with which to better integrate all this information.

We are convinced that the path of Mercy on which Pope Francis has placed the Church in this journey of the Jubilee will be a moment of true grace for all Christians and a reawaking to the path of the new evangelization and the pastoral conversion the Pope has indicated. As Pope Francis wrote: “In this Jubilee Year, may the Church echo the word of God that resounds strong and clear as a message and a sign of pardon, strength, aid, and love. May she never tire of extending mercy, and be ever patient in offering compassion and comfort. May the Church become the voice of every man and woman, and repeat confidently without end: ‘Be mindful of your mercy, O Lord, and your steadfast love, for they have been from of old’” (MV 25).

[00703-EN.01] [Original text: Italian]

Traduzione in lingua tedesca

In der apostolischen Exhortation Evangelii gaudium beschreibt Papst Franziskus das Programm seines Pontifikates. Es gibt darin eine bezeichnende Aussage, die den Sinn des außerordentlichen Jubiläums, das am 11. April ausgerufen wurde, zusammenfasst: “Die Kirche empfindet einen unerschöpflichen Wunsch, Barmherzigkeit anzubieten – eine Frucht der eigenen Erfahrung der unendlichen Barmherzigkeit des himmlischen Vaters und ihrer Tragweite.“ (EG 24). Von diesem Verlangen her gilt es die Einberufungsbulle des Jubiläums Misericordiae vultus zu lesen, in der Papst Franziskus die Ziele beschreibt, die er mit diesem Heiligen Jahr verbindet. Die beiden Eckdaten sind bekannt. Am 8. Dezember 2015, dem Hochfest der Unbefleckten Empfängnis Mariens, wird die Heilige Pforte im Petersdom geöffnet. Am Christkönigssonntag, dem 20. November 2016, kommt das Heilige Jahr zu seinem offiziellen Abschluss. Dazwischen werden die verschiedenen Feierlichkeiten und Ereignisse stattfinden, entsprechend dem offiziellen Veranstaltungskalender.

Es ist wichtig von Anfang an zu unterstreichen, dass dieses Jubiläum der Barmherzigkeit nicht mit dem Großen Jubiläum des Jahres 2000 verglichen werden kann, und auch nicht verglichen werden will. Alle Versuche einen solchen Vergleich vorzunehmen, müssen insofern bedeutungslos bleiben, weil ein jedes Heiliges Jahr seine je eigene Bedeutung und Zielsetzung hat. Der Papst wünscht, dass dieses Jubiläum in Rom wie auch in den Diözesen gelebt wird. Das verlangt eine besondere Aufmerksamkeit für das Leben und die Bedürfnisse der einzelnen Ortskirchen, damit die Initiativen nicht einfach den bestehenden Planungen übergestülpt werden, sondern diese vielmehr ergänzen. Erstmals in der Geschichte der Heiligen Jahre kann in den Diözesen eine Heilige Pforte – die Pforte der Barmherzigkeit – geöffnet werden, sei es in der Bischofskirche, in einer anderen bedeutenden Kirche oder einem wichtigen Wallfahrtsort. In die gleiche Richtung gehen auch andere Merkmale, die man mit Leichtigkeit in der Einberufungsbulle finden kann und die dieses Heilige Jahr zu einem besonderen machen. Schon der Verweis auf die Barmherzigkeit bricht mit dem traditionellen Schema. Die Geschichte der Jubiläen war die meiste Zeit durch einen Rhythmus von 50 und später 25 Jahren bestimmt. Die beiden bisherigen „außerordentlichen“ Heiligen Jahre (1933.1983) wurden ausgerufen mit dem Blick auf den Jahrestag der Erlösung, erwirkt durch den Tod und die Auferstehung Jesu Christi. Diesmal haben wir es mit einem thematischen Jubiläum zu tun. Es stützt sich auf einen zentralen Glaubensinhalt und will die Kirche zu ihrem vorrangigen Auftrag zurückführen, nämlich in allen Bereichen der Pastoral Zeichen und Zeugin der Barmherzigkeit zu sein. Ich denke nicht zuletzt auch daran, wie Papst Franziskus auf das Judentum und den Islam verweist und aufruft, gerade über das Thema der Barmherzigkeit einen Weg des Dialogs zu finden und so die allgemein bekannten Schwierigkeiten zu überwinden. Nicht vergessen werden soll auch eine weitere originäre Idee, nämlich die der Missionare der Barmherzigkeit. Papst Franziskus wird sie am Aschermittwoch mit einer Feier im Petersdom aussenden. Diese Missionare sollen Priester sein, die sich durch Geduld auszeichnen. Sie sollen in der Lage sein, die Menschen in ihren Grenzsituationen zu verstehen, und zugleich in ihrer Predigt und im Stil wie sie das Sakrament der Versöhnung spenden, die helfende Nähe des Guten Hirten spürbar machen. Ich will mich nun nicht länger in allgemeinen Ausführungen ergehen, sondern zur Organisation des Heiligen Jahres kommen.

Beginnen wir mit dem Logo, das so etwas wie eine Summa Theologiae zum Thema der Barmherzigkeit darstellt und mit dem Motto, das es begleitet. Das aus dem Lukasevangelium stammende Wort Barmherzig wie der Vater (6,36) lädt ein, die Barmherzigkeit nach dem Vorbild des Vaters zu leben. Dieser ruft dazu auf, nicht zu urteilen oder gar zu verdammen, sondern zu vergeben und in geradezu maßloser Weise Liebe und Verzeihung zu schenken (vgl. Lk 6,37-38). Das Logo ist ein Werk des Jesuiten Marko I. Rupnik. Es zeigt den Sohn, der sich den verlorenen Menschen auf die Schultern lädt. Hier wird ein Bild aufgegriffen, das schon die frühe Kirche sehr geschätzt hat, weil es die Liebe Christi zeigt, der das Geheimnis seiner Menschwerdung im Werk der Erlösung zur Vollendung führt. Das Bild ist so gestaltet, dass deutlich wird, wie der gute Hirte in direkten Kontakt mit dem Fleisch des Menschen kommt. Er tut dies mit einer Liebe, die in der Lage ist, Leben zu verändern. Ein Detail des Bildes darf uns nicht entgehen: Der gute Hirte trägt die Menschheit mit außerordentlicher Barmherzigkeit auf den Schultern und seine Augen verbinden sich mit denen des Menschen. Christus sieht mit dem Auge Adams, und dieser mit dem Auge Christi. Jeder Mensch entdeckt also in Christus, dem neuen Adam, die eigene Menschlichkeit und, indem er in Christi Blick die Liebe des Vaters wahrnimmt, die Zukunft, die ihn erwartet.

Die Szene ist von einer sogenannten Mandorla, einer mandelförmigen Figur, eingefasst. Diese in der antiken und mittelalterlichen Ikonographie beliebte Form deutet die gleichzeitige Präsenz der göttlichen und der menschlichen Natur in Christus an. Die drei konzentrischen Ovale mit ihrem progressiven, nach außen immer heller werdenden Farbverlauf symbolisieren die Bewegung Christi, der den Menschen aus der Nacht der Sünde und des Totes zum Licht bringt. Auf der anderen Seite steht die tiefdunkle Farbe im Zentrum auch für die Undurchdringlichkeit der Liebe des Vaters, der alles verzeiht.

Das Logo wurde bei den entsprechenden internationalen Organisationen registriert, um jeden unangemessenen Gebrauch zu verhindern und es als geistiges Eigentum zu schützen. Es ist klar, dass jede Verwendung außerhalb des strikt religiösen Bereichs von diesem Päpstlichen Rat autorisiert werden muss und dass jeder Missbrauch auch entsprechend verfolgt wird.

Die Aktivitäten in diesem Heiligen Jahr entwickeln sich in verschiedenen Kategorien. Zum ersten haben wir die Ereignisse, die große Teilnehmerzahlen erwarten lassen. Die erste Veranstaltung vom 19. bis zum 21. Januar gilt denen, die auf irgend eine Art im Bereich der Wallfahrt tätig sind. Damit wollen wir zeichenhaft deutlich machen, dass das Heilige Jahr eine wirkliche Pilgerfahrt darstellt und auch als solche gelebt werden soll. Wir bitten darum alle Pilger, eine Wegstrecke wirklich zu Fuß zurückzulegen, und sich so vorzubereiten, die Heiligen Pforte in einer Haltung des Glaubens und der Verehrung zu durchschreiten. Dafür ist es wichtig, die einzustimmen, die in diesem Bereich arbeiten, damit sie alles tun, um es nicht bei einem rein touristischen Ereignis zu belassen. Dazu kann es sehr hilfreich sein, dass gerade sie die Erfahrung des Pilgerseins machen.

Es schien uns ebenfalls bedeutsam, die Gläubigen einzuladen, die in einer besonderen Weise aus der Erfahrung der Barmherzigkeit leben. Dazu versammeln wir am 3. April die weitgefächerte Welt der Menschen, die aus einer Spiritualität leben, die die Barmherzigkeit zum Thema hat (Bewegungen, Vereinigungen, Ordensgemein schaften). Der Bereich der caritativen Dienste ist eingeladen für den 4. September. Wir denken da besonders an die vielen Freiwilligen. Gerade das Ehrenamt ist Ausdruck dafür, wie die Barmherzigkeit in den verschiedensten Formen konkret gelebt wird und verdient daher eine eigene Feier. Ähnliches gilt für die marianische Spiritualität, die ihren Tag am 9. Oktober haben wird, um die Mutter der Barmherzigkeit zu feiern. Es fehlt auch nicht an Veranstaltungen für die Jugendlichen, die bereits gefirmt sind und die wir einladen, ihren Glauben zu bekennen. Für die Gruppe der 13 bis 16jährigen, für die sich im Bereich der Pastoral oft wenig Angebote finden, haben wir den 24. April reserviert, während sich der Weltjugendtag in Krakau vom 26. bis 31. Juli an die älteren Jugendlichen wendet.

Eine weitere Veranstaltung gilt den Diakonen, die berufen sind in den Gemeinden den Dienst der Nächstenliebe zu leiten. Ihr Jubiläum wird am 29. Mai sein. Zum 160. Jahrestag der Einführung des Herz-Jesu-Festes in der ganzen Kirche halten wir am 3. Juli das Jubiläum der Priester. Am 25. September versammeln sich die Katechetinnen und Katecheten, die mit ihrem Einsatz für die Glaubensweitergabe in besonderer Weise das Leben der christlichen Gemeinschaft und im Besonderen der Pfarreien unterstützen. Am 12. Juni laden wir die Kranken und Behinderten ein, gemeinsam mit all denen, die sich ihrer in besonderer Weise und mit großer Liebe und Hingabe annehmen. Am 6. November werden wir dann das Jubiläum der Gefangenen feiern. Es soll nicht nur in den Gefängnissen stattfinden, sondern wir prüfen die Möglichkeit, dass auch einige Gefangenen die Möglichkeit haben werden mit Papst Franziskus im Petersdom ihr persönliches Heiliges Jahr zu begehen.

Eine zweite Kategorie der Veranstaltungen besteht in Zeichen, die Papst Franziskus setzen wird, indem er sich aufmacht zu Menschen in existenziellen Randsituationen. Er wird in der persönlichen Begegnung seine Nähe zu und die Aufmerksamkeit für die Armen, die Leidenden, die an den Rand gedrängten und alle die ein Zeichen der Zuneigung brauchen, zum Ausdruck bringen. Das werden zeichenhafte Momente sein, bei denen wir die Bischöfe und Priester bitten, sie in Gemeinschaft mit dem Papst auch in ihren Diözesen durchzuführen. Das Ziel ist es, allen ein konkretes Zeichen der Barmherzigkeit und der Nähe von Seiten der Kirche zu bringen. Ein weiteres konkretes Zeichen der Nächstenliebe, das als bleibende Erinnerung an das Jubiläum fortbestehen soll, wird in einem Hilfsprojekt bestehen, das in einem bedürftigen Teil der Welt unmittelbare Hilfe bringen soll und die Barmherzigkeit in konkrete und wirkungsvolle Hilfe umsetzt.

Eine dritte Kategorie sind Angebote für die Pilger, die einzeln nach Rom kommen, also ohne jeglichen organisatorischen Apparat einer Gruppe oder Organisation. Diese werden wir im historischen Zentrum Roms in einige Kirchen empfangen. Sie werden dort Gelegenheit zum Gebet finden, um sich in angemessene Weise vorzubereiten, damit das Durchschreiten der Heilige Pforte wirklich ein spiritueller Moment wird. Alle die als Pilger nach Rom kommen, werden einen gesonderten Zugang finden, um die Heilige Pforte zu erreichen. Das ist notwendig, damit dieses Ereignis wirklich als religiöses Ereignis begangen werden kann, in Sicherheit und auch geschützt von jeglichem Klima des Missbrauchs, das die Millionen von Menschen, die täglich einen der heiligen Orte der Christenheit besuchen, immer mehr heimzusuchen scheint.

Die offizielle Homepage des Jubiläums ist bereits online: www.iubilaeummisericordiae.va oder auch www.im.va. Dieses Internetangebot steht in sieben Sprachen zur Verfügung: Italienisch, Englisch, Spanisch, Portugiesisch, Französisch, Deutsch und Polnisch. Auf dieser Website werden alle offiziellen Informationen zu den Aktivitäten angeboten Hier finden sich auch Hinweise für die Teilnahme an den Großveranstaltungen mit dem Heiligen Vater sowie alle weiteren offiziellen Mitteilungen im Zusammenhang mit dem Jubiläum. Die Diözesen können hier auch pastorale Hinweise und Empfehlungen finden sowie ihre eigenen Wallfahrten und Aktivitäten im Zusammenhang mit dem Heiligen Jahr rückmelden. Die Homepage ist mit den verschiedenen social networks verknüpft (Facebook, Twitter, Instagram, Google Plus und Flickr), mit deren Hilfe man Updates zu den Initiativen des Heiligen Vaters erhalten und den wichtigsten Ereignissen in Echtzeit folgen kann. Wir sind dabei die Möglichkeiten für eine App zu prüfen, die es ermöglichen könnte, die verschiedenen Informationen zusammenzufassen.

Wir sind überzeugt, dass das Thema der Barmherzigkeit, das der Heilige Vater der Kirche mit diesem Heiligen Jahr vorgegeben hat, ein Moment wahrer Gnade für alle Christen sein kann sowie ein Weckruf, um den Weg der Neuevangelisierung und der pastoralen Umkehr weiterzugehen, den Papst Franziskus uns aufgezeigt hat. Es gilt der Wunsch des Papstes: „In diesem Jubiläumsjahr finde in der Kirche das Wort Gottes Echo, das stark und überzeugend erklingt als ein Wort und eine Geste der Vergebung, der Unterstützung, der Hilfe und der Liebe. Die Kirche […] mache sich zur Stimme eines jeden Mannes und einer jeden Frau und wiederhole voll Vertrauen und ohne Unterlass: „Denk an dein Erbarmen, Herr, und an die Taten deiner Huld; denn sie bestehen seit Ewigkeit.“ (MV 25)

[00703-DE.01] [Originalsprache: Italienisch]

Traduzione in lingua spagnola

En la Exhortación apostólica Evangelii gaudium, que es como la carta programática del pontificado del Papa Francisco, se encuentra una expresión reveladora que ayuda a captar el sentido del Jubileo extraordinario que fue convocado el pasado 11 de abril: “La Iglesia vive un deseo inagotable de brindar misericordia, fruto de haber experimentado la infinita misericordia del Padre y su fuerza difusiva” (EG 24). Es a partir de este deseo que es necesario releer la Bula de convocación del Jubileo Misericordiae vultus con la que el Papa Francisco ha comunicado los fines del Año Santo. Como ya es sabido, las dos fechas indicativas serán el 8 de diciembre, solemnidad de la Inmaculada Concepción, en la que tendrá lugar la apertura de la Puerta Santa en la Basílica de San Pedro y el 20 de noviembre de 2016, Solemnidad de Nuestro Señor Jesucristo Rey del Universo, día en el que concluirá el Año Santo. En medio de estas dos fechas se desarrollará un calendario de celebraciones con varios eventos.

Es bueno insistir desde ahora, para evitar malentendidos, que el Jubileo de la Misericordia no es y no quiere ser el Grande Jubileo del Año 2000. Cualquier comparación al respecto carece de sentido porque cada Año santo tiene sus propias peculiaridades y finalidades. El Papa desea que este Jubileo sea vivido tanto en Roma cono en la Iglesias locales; este hecho implica una atención especial a la vida de las Iglesias particulares y a sus exigencias, de manera que las iniciativas propuestas buscan complementar y no sobreponerse a los calendario locales. Además, por primera vez en la historia de los Jubileos se ofrece la posibilidad de abrir la Puerta Santa –Puerta de la Misericordia- también en cada una de las diócesis, especialmente en la Catedral o en otra iglesia significativa, o en un Santuario que revista una especial importancia para los fieles. Del mismo modo, es fácil percibir en la Bula de convocación otras características que lo hacen único. La evocación misma de la misericordia rompe ya los esquemas tradicionales. Además, la historia de los Jubileos se caracteriza por recurrir cada 25 y 50 años. Los dos Jubileos extraordinarios celebrados hasta ahora han respetado la recurrencia del aniversario de la redención realizada por Cristo (1933.1983). Este, en cambio, es un Jubileo temático que toma su fuerza del contenido central de la fe y busca recordarle a la Iglesia la misión prioritaria que tiene de ser signo y testimonio de la misericordia en todos los aspectos de su vida pastoral. Pienso también en la llamada hecha por el Papa Francesco al hebraísmo y al Islam a descubrir en el tema de la misericordia la vía del diálogo y de la superación de las dificultades por todos conocidas. No se puede olvidar, finalmente, que otro aspecto original es dado por los Misioneros de la Misericordia. El Papa Francisco les dará el mandato el Miércoles de Ceniza durante la celebración en San Pedro. Los Misioneros deberán ser sacerdotes pacientes, capaces de comprender los límites de los hombres, pero listos para difundir, en la predicación y en la confesión, el efluvio bondadoso del buen pastor. No quiero, sin embargo, detenerme en cuestiones de carácter general para poder abordar con mayor amplitud lo concerniente a la organización del Año Santo.

Comencemos por el logo que constituye un compendio teológico de la misericordia y del lema que lo acompaña. Con el lema, tomado de Lc 6,36, Misericordiosos como el Padre se propone vivir la misericordia siguiendo el ejemplo del Padre, que pide no juzgar y no condenar, sino perdonar y amar sin medida (cfr. Lc 6,37-38). El logo – obra del jesuita Marko I. Rupnik – se presenta como un pequeño compendio teológico de la misericordia. Muestra, en efecto, al Hijo que carga sobre sus hombros al hombre extraviado, recuperando así una imagen muy apreciada en la Iglesia antigua, ya que indicaba el amor de Cristo que lleva a término el misterio de su encarnación con la redención. El dibujo se ha realizado en modo tal de destacar el Buen Pastor que toca en profundidad la carne del hombre, y lo hace con un amor capaz de cambiarle la vida. Además, es inevitable notar un detalle particular: el Buen Pastor con extrema misericordia carga sobre sí la humanidad, pero sus ojos se confunden con los del hombre. Cristo ve con el ojo de Adán y este lo hace con el ojo de Cristo. Así, cada hombre descubre en Cristo, nuevo Adán, la propia humanidad y el futuro que lo espera, contemplando en su mirada el amor del Padre. La escena se coloca dentro la mandorla que es también una figura importante en la iconografía antigua y medieval por cuanto evoca la copresencia de las dos naturaleza, divina y humana, en Cristo. Los tres óvalos concéntricos, de color progresivamente más claro hacia el externo, sugieren el movimiento de Cristo que saca al hombre fuera de la noche del pecado y de la muerte. Por otra parte, la profundidad del color más oscuro sugiere también el carácter inescrutable del amor del Padre que todo lo perdona.

El logo ha sido debidamente registrado ante los organismos internacionales competentes para evitar cualquier uso inapropiado y salvaguardar su propiedad. Es obvio que cualquier uso distinto al puramente religioso deberá ser aprobado por el Pontificio Consejo y cualquier abuso en este sentido será denunciado.

El Calendario de celebraciones hay que leerlo en una triple perspectiva. Por una parte, hay eventos organizados que contemplan una gran afluencia de fieles. Hemos querido dedicar el primer acontecimiento, del 19 al 21 de enero, a todos los que sirven en los Santuarios y en el campo de las peregrinaciones. Se trata de un signo que queremos dar para hacer comprender que el Año Santo es una verdadera peregrinación y como tal debe ser vivido. Pediremos a los peregrinos hacer un trecho a pie, como preparación para pasar la puerta santa con fe y devoción. Es importante preparar a los que operan en este sector para que vayan más allá de lo meramente turístico; por esto será de gran ayuda que ellos sean los primeros en hacerse peregrinos.

Hemos pensado que también es importante congregar los creyentes que viven de manera especial la experiencia de la misericordia. Es por esto que el 3 de abril habrá una celebración para todas aquellas realidades que se identifican con la espiritualidad de la misericordia (movimientos, asociaciones, institutos religiosos). A su vez, todo el mundo caritativo será llamado a unirse el 4 de septiembre. El voluntariado es el signo concreto de quien vive las obras de misericordia en sus diversas expresiones y merece una celebración especial. De la misma manera, se ha pensado al mundo de la espiritualidad mariana que tendrá su jornada el 9 de octubre para celebrar la Madre de la Misericordia. No faltarán eventos dedicados especialmente a los adolescentes que después de la Confirmación son llamados a profesar la fe. Para ellos hemos pensado la fecha del 24 de abril, habida cuenta que la JMJ de Cracovia, los días 26 a 31 de julio, está destinada a los jóvenes y que no siempre es fácil encontrar un espacio para los adolescentes en la pastoral.

Otro evento será para los diáconos que por vocación y ministerio están llamados a presidir la caridad en la vida de la comunidad cristiana. Para ellos el Jubileo será el 29 de mayo. En cambio, en el 160° aniversario de la Fiesta del Sagrado Corazón, el 3 de junio, se celebrará el Jubileo de los Sacerdotes. El 25 de septiembre será el Jubileo de los catequistas quienes con su empeño por transmitir la fe sostienen la vida de las comunidades cristianas, especialmente en nuestras parroquias. El 12 de junio dirigiremos la llamada a todos los enfermos y a las personas diversamente hábiles y a cuantos los ayudan con amor y solicitud. El 6 de noviembre celebraremos el Jubileo para los reclusos, que no sucederá solo en las cárceles, sino que estamos estudiando la posibilidad para que algunos de ellos puedan tener la oportunidad de celebrar su proprio Año Santo con el Papa Francisco en San Pedro.

Una segunda perspectiva estará dada por algunos signos que el Papa Francisco realizará en forma simbólica dirigiéndose a algunas “periferias” existenciales para testimoniar de persona la cercanía y la atención a los pobres, a los que sufren, a los marginados y a cuantos tienen necesidad de ternura. Estos momentos tendrán un valor simbólico, pero pediremos a los obispos y a los sacerdotes de realizar en sus propias diócesis el mismo signo, en comunión con el Papa, para que a todos pueda llegar una muestra concreta de la misericordia y del cuidado de la Iglesia. Como signo concreto de la caridad del Papa, que perdurará como memoria de este Jubileo, y para expresar la Misericordia con una ayuda concreta y efectiva, se efectuará un gesto especial hacia alguna realidad necesitada en el mundo.

Una tercera perspectiva es la dedicación a los muchos peregrinos que vendrán a Roma solos y sin una organización a sus espaldas. Para ellos se alistarán algunas iglesias del centro histórico donde podrán encontrar acogida y vivir momentos de oración y de preparación para atravesar la Puerta Santa con la disposición espiritual más apropiada al evento jubilar. De todas formas, todos los peregrinos que llegarán a Roma tendrán un acceso privilegiado para atravesar la Puerta Santa, cosa que se hace necesaria para permitir que el Jubileo sea vivido de manera religiosa, segura y lejos de cualquier forma de intrusismo que hoy día parece aprovecharse de los millones de personas que viajan a los lugares sagrados de la cristiandad.

El sitio web oficial del Jubileo ya ha sido publicado: www.iubilaeummisericordiae.va, accesible también a través de la dirección www.im.va. El sitio estará disponible en siete idiomas: Italiano, inglés, español, portugués, francés, alemán y polaco. Allí se podrá encontrar la información oficial sobre el calendario de los principales eventos públicos, las indicaciones para participar en los eventos con el Santo Padre y toda comunicación oficial relativa al Jubileo. Mediante este instrumento, las Diócesis podrán recibir información y sugerencias pastorales, inscribirse para dar a conocer su intención de peregrinar y compartir las iniciativas diocesanas. El sitio web está enlazado con los diversos social network (Facebook, Twitter, Instagram, Google Plus e Flickr) para facilitar el conocimiento inmediato de las iniciativas del Santo Padre y poder seguir en tiempo real los eventos más importantes. Estamos estudiando también la posibilidad de una aplicación (app) para integrar mejor la información.

Estamos convencidos que el tema de la Misericordia con el que el Papa ha querido introducir a la Iglesia en el camino jubilar podrá ser un momento de verdadera gracia para todos los cristianos y un renacimiento para proseguir en el camino de la nueva evangelización y de la conversión pastoral que el Papa Francisco nos ha indicado. Como él mismo ha escrito: “En este Año Jubilar la Iglesia se convierta en el eco de la Palabra de Dios que resuena fuerte y decidida como palabra y gesto de perdón, de soporte, de ayuda, de amor. Nunca se canse de ofrecer misericordia y sea siempre paciente en el confortar y perdonar. La Iglesia se haga voz de cada hombre y mujer y repita con confianza y sin descanso: «Acuérdate, Señor, de tu misericordia y de tu amor; que son eternos»” (MV 25).

[00703-ES.01] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua portoghese

Na Exortação Apostólica Evangelii Gaudium, que permanece como a carta programática do pontificado do Papa Francisco, é sintomática uma expressão para compreender o sentido do Jubileu extraordinário que foi anunciado no passado 11 de Abril: “A Igreja vive um desejo inexaurível de oferecer misericórdia, fruto de ter experimentado a misericórdia infinita do Pai e a sua força difusiva” (Eg 24). É a partir deste desejo que deve ser relida a Bula de Proclamação do Jubileu Misericordiae vultus onde o Papa Francisco descreve as finalidades do Ano Santo. Como já indicado, as duas datas indicativas serão o 8 de Dezembro de 2015, solenidade da Imaculada Conceição, que marca a abertura da Porta Santa na Basílica de São Pedro e o 20 de Novembro de 2016, Solenidade de Jesus Cristo, Senhor do Universo, que é a conclusão do Ano Santo. Entre estas duas datas realiza-se um calendário de celebrações com diferentes eventos.

É bom recordar já, para que não fiquem dúvidas, que o Jubileu da Misericórdia não é e não deseja ser o Grande Jubileu do Ano 2000. Qualquer comparação, portanto, não tem sentido, porque cada Ano Santo tem as suas peculiaridades e as próprias finalidades. O Papa deseja que este Jubileu seja vivido em Roma, bem como nas Igrejas locais; este facto implica uma especial atenção à vida das Igrejas individuais e às suas exigências, de modo que as iniciativas não sejam uma sobreposição ao calendário, mas sejam antes complementares. Pela primeira vez ainda, na história dos Jubileus, é oferecida também a possibilidade de abrir a Porta Santa – Porta da Misericórdia – nas próprias dioceses, particularmente na Catedral ou numa igreja especialmente significativa ou num Santuário nomeadamente importante para os peregrinos. Do mesmo modo, é fácil perceber pela Bula de proclamação outras características que tornam único este Jubileu. Desde já o apelo à misericórdia rompe os esquemas tradicionais. A história dos Jubileus é caracterizada pelos ritmos de 50 e 25 anos. Os dois Jubileus extraordinários respeitaram a data do aniversário da redenção realizada por Cristo (1933.1983). Este é, por seu lado, um Jubileu temático. Assenta fortemente no conteúdo central da fé e pretende recordar à Igreja a sua missão prioritária de ser sinal e testemunho da misericórdia em todos os aspectos da sua vida pastoral. Lembro, finalmente, o apelo feito pelo Papa Francisco aos Judeus e aos Muçulmanos para encontrar no tema da misericórdia o caminho do diálogo e da superação das dificuldades que são de domínio público. Recordo, também, mais uma característica da originalidade que é oferecido pelos Missionários da Misericórdia. O Papa Francisco vai enviá-los na Quarta-feira de Cinzas com uma celebração em São Pedro. Os Missionários devem ser sacerdotes pacientes, capazes de compreender as limitações dos homens, e prontos a expressar o impulso do Bom Pastor, na pregação e na confissão. Não desejo, porém, deter-me demoradamente sobre as questões gerais para melhor entrar nas questões da organização do Ano Santo.

Partamos do logotipo que representa uma suma teológica da misericórdia e do lema que o acompanha. No lema, tirado de Lc 6,36, Misericordiosos como o Pai, propõe-se viver a misericórdia seguindo o exemplo do Pai, que pede para não julgar e não condenar, mas perdoar e dar amor e perdão sem medida (cf. Lc 6,37-38). O logotipo é obra do padre M. I. Rupnik. A imagem - muito querida da Igreja primitiva, porque indica o amor de Cristo que realiza o mistério da sua encarnação com a redenção – mostra o Filho que carrega aos seus ombros o homem perdido. O desenho é feito de tal forma que realça o Bom Pastor que toca profundamente a carne do homem e o faz com tal amor capaz de lhe mudar a vida. Além disso, um detalhe não é esquecido: o Bom Pastor com extrema misericórdia carrega sobre si a humanidade, mas os seus olhos confundem-se com os do homem. Cristo vê com os olhos de Adão e este com os olhos de Cristo. Cada homem descobre assim em Cristo a própria humanidade e o futuro que o espera. A cena é colocada dentro da amêndoa, também esta é uma figura cara da iconografia antiga e medieval que recorda a presença das duas naturezas, divina e humana, em Cristo. As três ovais concêntricas, de cor progressivamente mais clara para o exterior, sugerem o movimento de Cristo que conduz o homem para fora da noite do pecado e da morte. Por outro lado, a profundidade da cor mais escura também sugere o mistério do amor do Pai que tudo perdoa.

O logotipo foi registado nas sedes internacionais para evitar qualquer uso inadequado e para salvaguardar a propriedade. É óbvio que qualquer uso não relacionado com aquele estritamente religioso deverá ser aprovado pelo Pontifício Conselho e qualquer abuso será inevitavelmente perseguido.

O Calendário das celebrações é para ser lido numa tríplice perspectiva. Por um lado, há eventos que envolvem uma grande afluência de pessoas. Quisemos que o primeiro evento fosse dedicado a todos aqueles que trabalham na peregrinação, de 19 a 21 de Janeiro. É um sinal que pretendemos dar para deixar claro que o Ano Santo é uma verdadeira peregrinação e deve ser vivida como tal. Pediremos aos peregrinos para fazer um percurso a pé, preparando-se assim para atravessar a Porta Santa com o espírito de fé e de devoção. É decisivo preparar aqueles que trabalham neste sector de modo a ir além da esfera do turismo e o facto que, em primeiro lugar, eles se façam peregrinos poderá ser de grande ajuda.

Pensamos que seria importante reunir os crentes que vivem de modo particular a experiência da misericórdia. É, por isso, que no dia 3 de Abril haverá uma celebração destinada a todas as pessoas que se revêm na espiritualidade da misericórdia (movimentos, associações, institutos religiosos). Todas as pessoas do voluntariado caritativo, por sua vez, serão convocadas no dia 4 de Setembro. O voluntariado é um sinal concreto de quem vive as obras de misericórdia nas suas várias expressões e merece uma própria celebração. Da mesma forma, pensou-se na esfera da espiritualidade mariana que terá o seu dia a 9 de Outubro para celebrar a Mãe da Misericórdia.

Não faltam eventos dedicados especificamente aos adolescentes que após o Crisma são chamados a professar a fé. Pensamos neles a 24 de Abril, já que o Dia Mundial da Juventude, em Cracóvia, de 26 a 31 Julho, é dirigido aos jovens e para a faixa etária dos adolescentes é difícil encontrar um espaço significativo na pastoral.

Um outro evento será destinado aos diáconos que por vocação e ministério são chamados a presidir à caridade na vida da comunidade cristã. Para eles haverá o Jubileu a 29 de Maio. No 160º aniversário da Festa do Sagrado Coração de Jesus, a 3 de Junho, celebrar-se-á o Jubileu dos Sacerdotes. A 25 de Setembro será o Jubileu dos catequistas e das catequistas que, com o seu compromisso de transmitir a fé, sustentam a vida das comunidades cristãs, em particular nas nossas paróquias. A 12 de Junho, teremos o grande encontro dirigido a todos os doentes, às pessoas com deficiência e àqueles que com amor e dedicação cuidam deles. A 6 de Novembro, celebraremos o Jubileu dos presos. Tal não acontecerá apenas nas prisões, mas estamos a estudar a possibilidade para que alguns prisioneiros possam ter a oportunidade de celebrar com o Papa Francisco, em São Pedro, o seu próprio Ano Santo.

Uma segunda perspectiva será concretizada através de alguns sinais que o Papa Francisco vai realizar simbolicamente atingindo algumas “periferias” existenciais para dar pessoalmente testemunho da proximidade e da atenção aos pobres, aos que sofrem, aos marginalizados e a todos aqueles que precisam de um sinal de ternura. Estes momentos terão um valor simbólico, mas pediremos aos bispos e aos sacerdotes para realizarem, nas suas dioceses, o mesmo sinal em comunhão com o Papa, para que a todos possa chegar um sinal concreto da misericórdia e da proximidade da Igreja. Como sinal concreto da caridade do Papa, que permaneça como memória deste Jubileu, será realizado um gesto significativo indo ao encontro de uma realidade necessitada no mundo, para exprimir a Misericórdia numa ajuda concreta e realizável.

Uma terceira perspectiva é dedicada aos muitos peregrinos que vierem a Roma individualmente e sem estarem envolvidos numa organização. Para eles serão identificadas algumas igrejas do centro histórico, onde poderão ser acolhidos, viver momentos de oração bem como de preparação para atravessar a Porta Santa, tendo em vista uma disposição mais coerente com o evento espiritual que é celebrado. Todos os peregrinos que chegarem a Roma, de qualquer modo, terão um percurso especial para atravessar a Porta Santa. Isto é necessário para permitir que o evento seja vivido de uma forma religiosa, com segurança e protegido das intempéries dos abusos que cada dia parecem atacar os milhões de pessoas que chegam aos lugares santos do cristianismo.

O website oficial do Jubileu já foi publicado: www.iubilaeummisericordiae.va, acessível em www.im.va. O website está disponível em sete línguas: Italiano, Inglês, Espanhol, Português, Francês, Alemão e Polaco. No website podem-se encontrar as informações oficiais acerca do calendário dos principais eventos públicos, as indicações para a participação nos eventos com o Santo Padre e todas as outras comunicações oficiais relativas ao Jubileu. As dioceses, através deste instrumento, poderão receber informações e sugestões pastorais, inscrever-se para dar a conhecer a sua peregrinação e comunicar as iniciativas diocesanas. Ao website estão ligadas várias redes sociais - social network (Facebook, Twitter, Instagram, Google Plus e Flickr) com as quais se poderá estar atualizado acerca das iniciativas do Santo Padre e seguir em tempo real todos os eventos mais importantes. Também estamos a estudar a possibilidade de uma app (aplicação) para completar melhor as informações.

Acreditamos que o tema da Misericórdia com a qual o Papa Francisco colocou a Igreja no caminho jubilar possa ser um momento de verdadeira graça para todos os cristãos e um acordar para continuar no percurso da nova evangelização e conversão pastoral que o Papa nos indicou. Como o Papa Francisco escreveu: “Neste Ano Jubilar, que a Igreja se faça eco da Palavra de Deus que ressoa, forte e convincente, como uma palavra e um gesto de perdão, apoio, ajuda, amor. Que ela nunca se canse de oferecer misericórdia e seja sempre paciente a confortar e perdoar. Que aIgreja se faça voz de cada homem e mulher e repita com confiança e sem cessar: «Lembra-te, Senhor, da tua misericórdia e do teu amor, pois eles existem desde sempre»” (MV 25).

[00703-PO.01] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua polacca

W Adhortacji apostolskiej Evangelii gaudium, która jest programem pontyfikatu Papieża Franciszka, pojawia się znaczące wyrażenie, pomagające w zrozumieniu sensu tego nadzwyczajnego Jubileuszu ogłoszonego 11 kwietnia: “[Kościół] Żyje niewyczerpalnym pragnieniem ofiarowania miłosierdzia, będącego owocem doświadczenia nieskończonego miłosierdzia Ojca i jego udzielającej się mocy” (EG 24). To właśnie w świetle tego pragnienia powinniśmy odczytać na nowo Bullę inaugurująca Jubileusz Misericordiae vultus, w której to Papież Franciszek opisuje cele Roku Świętego. Jak już wiadomo, 8 grudnia, w Uroczystość Niepokalanego Poczęcia NMP, zostaną otwarte Drzwi Święte w Bazylice św. Piotra, natomiast 20 listopada 2016 w Uroczystość Jezusa Chrystusa, Króla Wszechświata, Rok Święty zostanie zakończony. Pomiędzy tymi datami będą miały miejsce różne wydarzenia oraz celebracje.

Już na samym początku należy stwierdzić, rozwiewając wszelkie wątpliwości, że Jubileusz Miłosierdzia nie jest i nie zamierza być Wielkim Jubileuszem Roku 2000. Każde zatem porównanie tych dwóch wydarzeń byłoby pozbawione znaczenia, gdyż każdy Jubileusz przynosi szczegóły i cele sobie właściwe. Papież pragnie, aby ten Jubileusz był przeżyty w Rzymie tak, jak w Kościołach lokalnych. To pragnienie zwraca szczególną uwagę na życie poszczególnych Kościołów oraz na ich potrzeby w taki sposób, aby wydarzenia nie stały się nadrzędne dla ich kalendarza, lecz były jego uzupełnieniem. Co więcej, po raz pierwszy w historii Jubileuszów zostaje ofiarowana możliwość otwarcie Drzwi Świętych – Bramy Miłosierdzia – również w każdej z diecezji, a szczególnie w Katedrach lub w innych, znaczących kościołach czy też w Sanktuariach o wyjątkowym znaczeniu dla pielgrzymów. W podobny sposób możemy łatwo zrozumieć inne cechy charakterystyczne zawarte w Bulli, które czynią ten Jubileusz nadzwyczajnym. Już samo odwołanie się do miłosierdzia przełamuje tradycyjne schematy. Historia Jubileuszów charakteryzuje się cyklicznością co 50 i co 25 lat. Dwa nadzwyczajne Jubileusze zachowywały tę cykliczność rocznicy odkupienia dokonanego przez Chrystusa (rok 1933 i 1983). Obecny Jubileusz jest natomiast tematyczny. Wzmacnia go główna treść wiary i przywołanie Kościoła do Jego priorytetowej misji bycia znakiem i świadectwem miłosierdzia we wszystkich aspektach życia duszpasterskiego. Myślę w końcu o odwołaniu się Papieża Franciszka do Judaizmu czy do Islamu, aby odnaleźć właśnie w temacie miłosierdzia drogę dialogu oraz przezwyciężenia trudności, które są publicznie znane. Nie zapominajmy również o niezwykłych możliwościach, jakie oferują nam Misjonarze Miłosierdzia. Papież Franciszek udzieli im mandatu podczas celebracji w Bazylice św. Piotra w Środę Popielcową. Misjonarze powinni być kapłanami cierpliwymi, zdolnym do zrozumienia ludzkich ograniczeń, ale również gotowi do wyrażenia inicjatywy i troski Dobrego Pasterza w przepowiadaniu oraz podczas spowiedzi. Nie chciałbym jednakowoż zatrzymywać się zbyt długo na kwestiach o charakterze ogólnym, lecz wejść głębiej w sprawy dotyczące meritum organizacji Roku Świętego.

Rozpoczynamy od logo, które jest sumą teologiczną miłosierdzia, oraz od motta, które mu towarzyszy. W motcie, które jest fragmentem z Łk 6,36 Miłosierni jak Ojciec, proponuje się życie miłosierdziem, biorąc przykład z Ojca, który prosi o to, aby nie sądzić i nie potępiać, lecz wybaczać oraz dawać miłość i przebaczenie bez miary (por. Łk 6,37-38). Logo jest dziełem Ojca Marko I. Rupnika S.J. Przywołując bardzo cenny dla Kościoła starożytnego wizerunek Syna, który bierze na plecy zagubionego człowieka, logo wskazuje miłość Chrystusa, który wypełnia tajemnicę swojego Wcielenia Odkupieniem. Wizerunek jest tak wykonany, aby ukazać Dobrego Pasterza, który dotyka aż do głębi ciało człowieka, czyniąc to z taką miłością, która przemienia życie. Jest jeszcze jeden szczegół, na który powinniśmy zwrócić naszą uwagę: Dobry Pasterz, w akcie całkowitego miłosierdzia, bierze na plecy ludzkość, ale Jego wzrok łączy się ze wzrokiem człowieka. Chrystus widzi oczami Adama, a Adam oczami Chrystusa. Każda osoba, kontemplując w Jego wzroku miłość Ojca, odkrywa w Chrystusie nowego Adama, a także swoje własne człowieczeństwo oraz przyszłość, która ją oczekuje. Cała scena umiejscowiona jest w formie tak zwanej mandorli (z wł. migdał). Forma ta również jest bardzo ważna dla ikonografii starożytnej i średniowiecznej, gdyż odwołuje się do obecności dwóch natur: boskiej i ludzkiej, w Chrystusie. Trzy koncentryczne kształty owalne o kolorze stopniowo jaśniejszym w kierunku zewnętrznym sugerują ruch Chrystusa, który wyciąga człowieka z nocy grzechu i śmierci. Z drugiej strony, głębia ciemniejszego koloru sugeruje również niepoznawalność miłości Ojca, który wszystko przebacza.

Logo jest zarejestrowanym znakiem międzynarodowym, aby uniknąć jakiegokolwiek niezgodnego użycia oraz by chronić jego własność. Pewnym jest, że jakiekolwiek użycie logo, niezgodne z czysto religijnym celem, będzie musiało zostać zaaprobowane przez niniejszą Papieską Radę, a każde nadużycie będzie z pewnością ścigane.

Kalendarz celebracji można odczytać w potrójnej perspektywie. Po pierwsze znajdują się tam wydarzenia, które przewidują istotny napływ ludzi. Pierwszym takim wydarzeniem, w dniach 19 – 21 stycznia 2016, będzie inicjatywa poświęcona tym wszystkim, którzy działają w ruchu pielgrzymkowym. To znak poprzez który chcemy pokazać, że Rok Święty jest prawdziwą pielgrzymką i tak też musi zostać przeżyty. Zaprosimy pielgrzymów do przebycia pewnego odcinka na piechotę, aby przygotować się w ten sposób do przekroczenia Drzwi Świętych w duchu wiary i modlitwy. Jest istotną sprawą przygotowanie tych osób, które zajmują się ruchem pielgrzymkowym, aby były one w stanie wznieść się ponad sferę turystyczną. Aby tego dokonać, powinni oni sami, jako pierwsi, stać się pielgrzymami.

Pomyśleliśmy również o tym, aby zaprosić wierzących, którzy w szczególny sposób żyją doświadczeniem miłosierdzia. Dlatego też 3 kwietnia 2016 odbędzie się celebracja otwarta na tę wielowymiarową rzeczywistość, która odnajduje się w duchowości miłosierdzia (ruchy, stowarzyszenia, instytuty religijne). Cały świat wolontariatu dobroczynnego, z kolei, jest zaproszony na 4 września 2016. Wolontariat jest konkretnym znakiem tego, kto żyje dziełami miłosierdzia w różnych jego przejawach, a przez to zasługuje na osobną celebrację. W podobny sposób pomyślana została celebracja dla wszystkich, którzy w sposób szczególny odnajdują się w duchowości maryjnej. Oni to zbiorą się razem na celebracji 9 października 2016 roku dla uczczenia Matki Miłosierdzia. Nie zabraknie również wydarzeń poświęconych w szczególności młodym, którzy po Bierzmowaniu wezwani są do wyznawania wiary. Pomyśleliśmy o nich 24 kwietnia 2016, gdyż Światowe Dni Młodzieży w Krakowie, w dniach 26-31 lipca 2016, są przeznaczone dla młodzieży starszej, a dla tych młodszych trudno jest znaleźć jakąś znaczącą przestrzeń duszpasterską.

Kolejne wydarzenie dotyczy diakonów, którzy z powołania i urzędu przeznaczeni są do przewodniczenia miłości dobroczynnej w życiu wspólnoty chrześcijańskiej. Dla nich przewidziany jest Jubileusz na 29 maja 2016. W 160 rocznice ustanowienia Uroczystości Najświętszego Serca Pana Jezusa odbędzie się Jubileusz Kapłanów. 25 września 2016 będzie Jubileusz katechetów i katechetek, którzy zajmują się przekazem wiary i wspierają życie we wspólnotach chrześcijańskich, a w szczególności w naszych parafiach. Na 12 czerwca zapraszamy wszystkich chorych, niepełnosprawnych oraz tych, którzy się o nich troszczą z miłością i oddaniem. 6 listopada 2016 odbędzie się Jubileusz więźniów. Będzie on miał miejsce nie tylko w więzieniach, ale staramy się również znaleźć taką formułę, dzięki której niektórzy z nich mogliby być z Papieżem Franciszkiem na Placu św. Piotra, celebrując ich własny Rok Święty.

Druga perspektywa dokona się w niektórych znakach, jakie Papież Franciszek wykona w sposób symboliczny, udając się na „peryferie” egzystencjalne, aby dać osobiste świadectwo bliskości i uwagi poświęconej biednym, cierpiącym, ludziom z marginesu oraz tym, którzy potrzebują takiego znaku troski. Chwile te będą miały znaczenie symboliczne, ale poprosimy również biskupów oraz księży, aby wykonali w swoich diecezjach podobny znak, w jedności z Papieżem, aby do wszystkich mógł dotrzeć ten konkrety wymiar miłosierdzia i bliskości Kościoła. Jako konkretny znak miłości dobroczynnej Papieża, który pozostanie jako pamiątka tego Jubileuszu, zostanie ofiarowany pewien znaczący gest, wychodzący naprzeciw potrzebom w świecie, aby wyrazić Miłosierdzie poprzez konkretną i rzeczywistą pomoc.

Trzecia perspektywa jest poświęcona pielgrzymom, którzy przybędą do Rzymu pojedynczo i bez żadnej specjalnej organizacji stojącej za nimi. Dla nich przygotowane zostaną niektóre kościoły w centrum historycznym, gdzie będą mogli znaleźć przyjęcie, przeżyć chwile modlitwy oraz przygotować się w sposób odpowiedni do przekroczenia Drzwi Świętych, w tym wydarzeniu duchowym, które się będzie tu odbywać. Wszyscy pielgrzymi, którzy przybędą do Rzymu, będą mogli w sposób uprzywilejowany przekroczyć Drzwi Święte. To jest konieczny element do tego, aby to wydarzenie było przeżyte w sposób religijny, bezpiecznie i z dala od niepokojów i zawirowań, które każdego dnia zdają się atakować miliony ludzi przybywających do miejsc świętych chrześcijaństwa.

Oficjalna strona internetowa Jubileuszu już działa: http://www.iubilaeummisericordiae.va. Można się na nią również dostać wpisując adres: www.im.va. Strona jest dostępna w 7 językach: włoskim, angielskim, hiszpańskim, portugalskim, francuskim, niemieckim i polskim. Na stronie znajdują się informacje oficjalne na temat kalendarium głównych wydarzeń publicznych, wskazówki o sposobie wzięcia udziału w spotkaniach z Ojcem Świętym oraz każda wiadomość oficjalna, jaka pojawi się w związku z Jubileuszem. Diecezje, dzięki tejże właśnie stronie, będą mogły otrzymać informacje oraz wskazówki duszpasterskie, zapisać się, aby poinformować o swojej pielgrzymce oraz zakomunikować własne inicjatywy. Ze stroną internetową są powiązane tzw. social networks (Facebook, Twitter, Instagram, Google Plus oraz Flickr), dzięki którym można będzie zostać poinformowanym na bieżąco o inicjatywach Ojca Świętego oraz śledzić w czasie rzeczywistym wszystkie ważniejsze wydarzenia. Jeżeli zajdzie taka potrzeba, przygotujemy również app na telefon, która pozwoli zintegrować lepiej informacje.

Jesteśmy przekonani, że temat Miłosierdzia, którym Papież Franciszek wprowadził Kościół na drogę jubileuszowa, będzie mógł stać się czasem prawdziwej laski dla wszystkich chrześcijan oraz momentem przebudzenia dla kontynuowania na szlaku nowej ewangelizacji i nawrócenia duszpasterskiego, który wskazał nam Ojciec Święty. Jak napisał Papież Franciszek: „W tym Roku Jubileuszowym niech Kościół stanie się echem Słowa Boga, które brzmi mocno i przekonująco jako słowo i jako gest przebaczenia, wsparcia, pomocy, miłości. Niech się nie zmęczy nigdy ofiarowaniem miłosierdzia i niech będzie zawsze cierpliwy w umacnianiu i przebaczaniu. Kościół niech się stanie głosem każdego mężczyzny i każdej kobiety, niech powtarza z ufnością i bez ustanku: « Wspomnij na miłosierdzie Twe, Panie, na łaski Twoje, co trwają od wieków »” (MV 25).

[00703-PL.01] [Testo originale: Italiano]

[B0335-XX.01]