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Udienza alla Federazione Italiana Ricetrasmissioni C.B. Organizzazione di Volontariato, 26.03.2022


Questa mattina, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza, nell’Aula Paolo VI, la Federazione Italiana Ricetrasmissioni C.B. Organizzazione di Volontariato e ha rivolto loro il saluto che pubblichiamo di seguito:

Saluto del Santo Padre

Cari amici, buongiorno e benvenuti!

Ringrazio il Presidente per le parole introduttive, che hanno ricordato la storia della vostra associazione in Italia: grazie. Anche voi fate parte del vasto e multiforme movimento del volontariato italiano, che non finisco mai di apprezzare e che merita di essere incoraggiato e sostenuto. È stata una delle mie sorprese, qui, in Italia: il forte volontariato. La vostra Federazione, in particolare, l’anno scorso ha compiuto 50 anni: congratulazioni!

Voi mettete al servizio della società la vostra passione di radio-amatori. L’avete fatta diventare uno strumento efficace di protezione civile e di solidarietà con le persone più bisognose e fragili e con i gruppi sociali più vulnerabili. Questo è molto bello: una passione personale che diventa servizio sociale. È il principio dei doni, dei talenti, fatti fruttare per il bene comune.

Una vostra caratteristica è quella della rapidità dell’intervento, grazie alla radio in sé stessa, che supera le barriere, ma anche grazie alla vostra rete. Infatti, non è un’azione individuale, la vostra forza sta proprio nella presenza capillare sul territorio e nella possibilità di far circolare notizie e informazioni molto velocemente e dappertutto. E un altro aspetto essenziale è la libertà, l’indipendenza. Pensiamo come questo può diventare decisivo là dove un regime o un altro centro di potere voglia controllare le comunicazioni. È fondamentale mantenere la libertà, per essere veramente al servizio delle persone, del bene comune.

Ho sentito che vi state impegnando a dare il vostro contributo anche al servizio dei tanti fratelli e sorelle che sono fuggiti dall’Ucraina a causa della guerra. Vi ringrazio per questo. Speriamo e preghiamo perché questa guerra – vergognosa per tutti noi, per tutta l’umanità – finisca al più presto: è inaccettabile; ogni giorno in più aggiunge altre morti e distruzioni. Tanta gente si è mobilitata per soccorrere i profughi. Gente comune, specialmente nei Paesi confinanti, ma anche qui in Italia, dove sono arrivati e continuano ad arrivare migliaia di ucraini. Il vostro contributo è prezioso, è un modo concreto, artigianale di costruire la pace. E condivido quello che ha detto il Presidente, parlando di Protezione civile europea: l’Europa sta dando la sua risposta a questa guerra, oltre che sul piano delle alte Istituzioni, anche sul piano della società civile, delle associazioni di volontariato come la vostra. Questo modo di reagire è fondamentale e indispensabile, rigenera il tessuto umano e sociale, in presenza di una ferita così grave e così grande come quella causata dalla guerra. Bisogna aiutare i profughi ucraini, non solo in questo momento, ma poi, più avanti, quando la memoria della guerra si allontana, perché in quel tempo avranno più difficoltà di adesso: perché adesso tutti noi siamo insieme, e poi … Occorre pensare al futuro, e non è facile.

Cari amici, vi ringrazio della vostra visita. Vi faccio tanti auguri per la vostra attività. Tenete sempre insieme libertà e solidarietà. E mirate al bene comune, mai a interessi di parte. Una sola preferenza: i poveri, gli indifesi, gli emarginati: al primo posto. Benedico tutti voi e le vostre famiglie. E per favore, vi chiedo di pregare per me. Grazie!

[00453-IT.02] [Testo originale: Italiano]

[B0215-XX.02]