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L’ Udienza Generale, 24.08.2022


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Appello del Santo Padre

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 nell’Aula Paolo VI.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando la catechesi sulla Vecchiaia, ha incentrato la Sua meditazione sul tema: Le doglie della creazione. La storia della creatura come mistero di gestazione (Lettura: Rm 8,22-24).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti. Quindi ha rivolto un appello per il popolo ucraino e russo a sei mesi dall’inizio della guerra invitando alla preghiera.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Abbiamo da poco celebrato l’Assunzione in cielo della Madre di Gesù. Questo mistero illumina il compimento della grazia che ha plasmato il destino di Maria, e illumina anche la nostra destinazione. La destinazione è il cielo. Con questa immagine della Vergine assunta in cielo vorrei concludere il ciclo delle catechesi sulla vecchiaia. In occidente la contempliamo elevata verso l’alto avvolta di luce gloriosa; in oriente è raffigurata distesa, dormiente, circondata dagli Apostoli in preghiera, mentre il Signore Risorto la porta tra le mani come una bambina.

La teologia ha sempre riflettuto sul rapporto di questa singolare “assunzione” con la morte, che il dogma non definisce. Penso che sarebbe ancora più importante esplicitare il rapporto di questo mistero con la risurrezione del Figlio, che apre la via della generazione alla vita per tutti noi. Nell’atto divino del ricongiungimento di Maria con Cristo Risorto non è semplicemente trascesa la normale corruzione corporale della morte umana, non solo questo, è anticipata l’assunzione corporale della vita di Dio. Viene infatti anticipato il destino della risurrezione che ci riguarda: perché, secondo la fede cristiana, il Risorto è primogenito di molti fratelli e sorelle. Il Signore risorto è Colui che è andato prima, che è risorto prima di tutti, poi andremo noi: questo è il nostro destino: risorgere.

Potremmo dire – seguendo la parola di Gesù a Nicodemo – che è un po’ come una seconda nascita (cfr Gv 3,3-8). Se la prima è stata una nascita sulla terra, questa seconda è la nascita al cielo. Non a caso l’Apostolo Paolo, nel testo che è stato letto all’inizio, parla delle doglie del parto (cfr Rm 8,22). Come, appena usciti dal seno di nostra madre, siamo sempre noi, lo stesso essere umano che era nel grembo, così, dopo la morte, nasciamo al cielo, allo spazio di Dio, e siamo ancora noi che abbiamo camminato su questa terra. Analogamente a quanto è accaduto a Gesù: il Risorto è sempre Gesù: non perde la sua umanità, il suo vissuto, e neppure la sua corporeità, no, perché senza di essa non sarebbe più Lui, non sarebbe Gesù: cioè, con la sua umanità, con il suo vissuto.

Ce lo dice l’esperienza dei discepoli, ai quali Egli appare per quaranta giorni dopo la sua risurrezione. Il Signore mostra le ferite che hanno sigillato il suo sacrificio; ma non sono più le brutture dell’avvilimento dolorosamente patito, ormai sono la prova indelebile del suo amore fedele sino alla fine. Gesù risorto con il suo corpo vive nell’intimità trinitaria di Dio! E in essa non perde la memoria, non abbandona la propria storia, non scioglie le relazioni in cui è vissuto sulla terra. Ai suoi amici ha promesso: «Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi» (Gv 14,3). Lui se ne è andato per preparare il posto a tutti noi e dopo aver preparato un posto verrà. Non verrà solo alla fine per tutti, verrà ogni volta per ognuno di noi. Verrà a cercarci per portarci da Lui. In questo senso la morte è un po’ il passo all’incontro con Gesù che mi sta aspettando per portarmi da Lui.

Il Risorto vive nel mondo di Dio, dove c’è un posto per tutti, dove si forma una nuova terra e si va costruendo la città celeste, abitazione definitiva dell’uomo. Noi non possiamo immaginare questa trasfigurazione della nostra corporeità mortale, ma siamo certi che essa manterrà riconoscibili i nostri volti e ci consentirà di rimanere umani nel cielo di Dio. Ci consentirà di partecipare, con sublime emozione, all’infinita e felice esuberanza dell’atto creatore di Dio, di cui vivremo in prima persona tutte le interminabili avventure.

Gesù, quando parla del Regno di Dio, lo descrive come un pranzo di nozze, come una festa con gli amici, come il lavoro che rende perfetta la casa: è la sorpresa che rende il raccolto più ricco della semina. Prendere sul serio le parole evangeliche sul Regno abilita la nostra sensibilità a godere dell’amore operoso e creativo di Dio, e ci mette in sintonia con la destinazione inaudita della vita che seminiamo. Nella nostra vecchiaia, care e cari coetanei, e parlo ai “vecchi” e alle “vecchiette”, nella nostra vecchiaia l’importanza di tanti “dettagli” di cui è fatta la vita – una carezza, un sorriso, un gesto, un lavoro apprezzato, una sorpresa inaspettata, un’allegria ospitale, un legame fedele – si rende più acuta. L’essenziale della vita, che in prossimità del nostro congedo teniamo più caro, ci appare definitivamente chiaro. Ecco: questa sapienza della vecchiaia è il luogo della nostra gestazione, che illumina la vita dei bambini, dei giovani, degli adulti, e dell’intera comunità. Noi “vecchi” dovremmo essere questo per gli altri: luce per gli altri. L’intera nostra vita appare come un seme che dovrà essere sotterrato perché nasca il suo fiore e il suo frutto. Nascerà, insieme con tutto il resto del mondo. Non senza doglie, non senza dolore, ma nascerà (cfr Gv 16,21-23). E la vita del corpo risorto sarà cento e mille volte più viva di come l’abbiamo assaggiata su questa terra (cfr Mc 10,28-31).

Il Signore Risorto, non a caso, mentre aspetta gli Apostoli in riva al lago, arrostisce del pesce (cfr Gv 21,9) e poi lo offre loro. Questo gesto di amore premuroso ci fa intuire che cosa ci aspetta mentre passiamo all’altra riva. Sì, cari fratelli e sorelle, specialmente voi anziani, il meglio della vita è ancora tutto da vedere; “Ma siamo vecchi, cosa dobbiamo vedere in più?” Il meglio, perché il meglio della vita è ancora tutto da vedere. Speriamo questa pienezza di vita che ci aspetta tutti, quando il Signore ci chiamerà. La Madre del Signore e Madre nostra, che ci ha preceduti in Paradiso, ci restituisca la trepidazione dell’attesa perché non è un’attesa anestetizzata, non è un’attesa annoiata, no, è un’attesa con trepidazione: “Quando verrà il mio Signore? Quando potrò andare là?” Un po’ di paura perché questo passaggio non so cosa significa e passare quella porta dà un po’ di paura ma c’è sempre la mano del Signore che ti porta avanti e attraversata la porta c’è la festa. Siamo attenti, voi cari “vecchi” e care “vecchiette”, coetanei, siamo attenti, Lui ci sta aspettando, soltanto un passaggio e poi la festa.

[01224-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Chers frères et sœurs, bonjour !

C’est avec le mystère de l’Assomption récemment célébré, que je voudrais conclure le cycle de catéchèse sur la vieillesse car il éclaire non seulement l'accomplissement de la grâce qui a façonné le destin de Marie, mais aussi notre destinée finale. Il me semble important d’expliciter la relation de ce mystère avec la résurrection du Fils nous ouvrant le chemin de la génération à la vie. La résurrection qui nous attend est anticipée, parce que, selon la foi chrétienne, le Ressuscité est le premier-né de nombreux frères et sœurs. À la suite du Christ nous serons, nous aussi, dotés d’un corps glorieux pour contempler Dieu dans la gloire du ciel.

Le Royaume de Dieu est décrit par Jésus comme un banquet de noces, une fête entre amis, une moisson surabondante et autre images pour nous faire désirer notre destination ultime. Dans notre vieillesse, les «détails» dont notre vie est tissée, deviennent plus importants: qu’il s’agisse d’un geste tendre, d’un sourire, d’un travail apprécié, de la joie d’une visite, d’un service rendu…Cette sagesse de la vieillesse illumine la vie des enfants, des jeunes, des adultes, de toute la communauté.

Oui, chers frères et sœurs, surtout vous chers aînés, le meilleur de la vie est encore tout entier à venir dans le ciel. Que la Mère du Seigneur, et notre Mère, qui nous a précédés au Paradis entretienne l’impatience de notre attente.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese presenti a questa udienza, in particolare i pellegrini provenienti dalla Francia e dal Libano, nonché i pellegrini del Burkina Faso che stanno visitando i santuari d’Italia.

Domani festeggeremo San Luigi, re di Francia, modello di marito, di padre e di politico: il suo esempio sostenga la vostra testimonianza cristiana.

Dio vi benedica tutti!

Speaker:

Je salue cordialement les pèlerins de langue française présents à cette audience, en particulier les personnes venues de France et du Liban, ainsi que les pèlerins du Burkina Faso qui font actuellement le tour des sanctuaires d’Italie.

Demain nous fêterons Saint Louis, roi de France, modèle d’époux, de père et d’homme politique: puisse son exemple soutenir votre témoignage chrétien.

Que Dieu vous bénisse!

[01225-FR.01] [Texte original : Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear brothers and sisters: Our series of catecheses on old age in the light of God’s word now concludes with a reflection on the Assumption of the Blessed Virgin Mary, celebrated in these days of August. Our Lady’s assumption, body and soul, into heaven is intimately bound to the resurrection of Jesus her Son and to its promise of our own bodily resurrection at the end of time. Following his resurrection, Jesus appeared to his disciples and showed them the signs of his passion and death. He revealed that, in the life to come, the “flesh” of our individual identity, our memories, experiences and personal history, will endure and be transfigured in the presence of the living God. Our Lord describes the life of the resurrection with images of joy and fulfilment, as we, and our world, will be “reborn”, and the seeds we have sown on earth will bear eternal fruit. The season of life which we call “old age” is thus a privileged time to grow in the wisdom born of faith, to view our lives in their proper perspective, through God’s eyes, and to look forward with joy to the fulfilment of our hope in the glory of heaven, in communion with Our Lady and all the saints.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Malta, Singapore e Stati Uniti d’America. Su voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore nostro Gesù Cristo. Il Signore vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially the groups from Malta, Singapore and the United States of America. Upon you and your families, I invoke the joy and peace of our Lord Jesus Christ. God bless you!

[01226-EN.01] [Original text: English]

 

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, kürzlich haben wir das Hochfest „Mariä Himmelfahrt“ gefeiert. Mit dem Bild der in den Himmel aufgenommenen Jungfrau Maria möchte ich den Katechesenzyklus über das Alter beschließen. Die Aufnahme in den Himmel, die sich an Maria bereits ereignet hat, ist unser aller letzte Bestimmung. In Anlehnung an die Worte Jesu an Nikodemus (vgl. Joh 3,3-8) könnte man von der Auferstehung als einer erneuten Geburt sprechen, einer Geburt in den Himmel hinein. So wie wir nach der Geburt immer noch dieselben sind wie im Mutterleib, so werden wir nach der Geburt in den Himmel hinein weiterhin dieselben Menschen sein wie hier auf Erden. Das wird auch deutlich, wenn der auferstandene Herr den Jüngern seine verklärten Wunden zeigt. Unser Leib, unsere Beziehungen und alles, was unser irdisches Leben und unsere Identität ausmacht, wird im Jenseits nicht ausgelöscht und vergessen sein, sondern in einer uns jetzt noch verborgenen Art und Weise fortbestehen. Der Herr hat den Seinen versprochen, dass er ihnen einen Platz im Himmel bereitet, damit auch sie dort sind, wo er schon ist. Wir werden uns dort an den Früchten all dessen erfreuen können, was wir hier auf Erden – auch im Kleinen – an Gutem ausgesät haben. Unser ganzes irdisches Leben ist wie ein Samen, der erst begraben werden muss, damit er zur Blüte gelangen und Frucht bringen kann.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i fratelli e le sorelle di lingua tedesca. In queste settimane d’estate tante persone sono partite per diverse destinazioni di vacanza. Non dimentichiamo – di fronte ai molti obiettivi che perseguiamo nella vita – la grande meta, la destinazione finale della nostra esistenza: l’unità e la comunione con Dio. A tutti voi la mia benedizione!

Speaker:

Herzlich grüße ich die Brüder und Schwestern deutscher Sprache. In diesen Sommerwochen sind viele Menschen zu verschiedenen Urlaubszielen aufgebrochen. Vergessen wir angesichts der vielen Ziele, die wir im Leben verfolgen, nicht das große Ziel, die endgültige Bestimmung unseres Lebens: die Einheit und Gemeinschaft mit Gott.

[01227-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Hoy concluimos el ciclo de catequesis sobre la vejez, y lo hacemos recordando la Asunción de la Virgen María a los cielos. Este misterio se pone en relación con la Resurrección de Jesús, y nos anticipa el destino que nos espera cuando resucitemos. En las llagas de Jesús, que permanecen ya resucitado ―conserva las llagas―, vemos que Él no perdió su humanidad ni la memoria de su vida, ni de su historia. Nosotros, aunque no podemos imaginarnos cómo será la transformación de nuestro cuerpo al resucitar, sabemos que reconoceremos nuestros rostros y las personas que amamos. Nos encontraremos.

Nuestra vida es como una semilla que debe ser enterrada para que nazca y pueda dar fruto. Esto sucederá, aunque no sin tribulación, como lo indica san Pablo al hablar de los dolores de parto que sufre la creación. Pero Jesús nos espera con amor, nos prepara un lugar a la mesa en su Reino, del cual disfrutaremos al pasar a la otra vida. Queridos hermanos, queridas ancianas, queridos ancianos, confiemos en las promesas del Señor, lo mejor de la vida está aún por llegar.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Pidamos al Señor que, en el camino de esta vida terrena, sepamos sembrar con gestos de amor y ternura lo que cosecharemos en el Reino de los cielos. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

[01228-ES.02] [Texto original: Español]

 

In lingua portoghese

Speaker:

Há pouco celebramos a Assunção de Nossa Senhora aos Céus. Este mistério nos ajuda a contemplar o nosso destino eterno, pois nele vemos uma antecipação da ressurreição que nos está reservada. Segundo a fé cristã, o Ressuscitado é primogênito de muitos irmãos e irmãs. O Apóstolo Paulo nos fala, no texto que ouvimos, das “dores de parto” da criação, pois assim como um recém-nascido é o mesmo ser humano que estava no ventre materno, após a morte, quando nascermos para a Céu, para a morada de Deus, seremos os mesmos que caminhamos sobre esta terra, transfigurados. Não podemos imaginar como será esta transfiguração da nossa corporeidade mortal, mas estamos certos que manterá reconhecíveis os nossos rostos e nos consentirá permanecermos humanos no céu de Deus. Em nossa velhice, caras e caros coetâneos, o que é essencial na vida aparece-nos de modo definitivamente mais claro, e eis que essa sabedoria da idade avançada é o lugar da nossa gestação: a nossa vida inteira aparece como uma semente que deverá ser colocada na terra para que nasçam a sua flor e o seu fruto, e a nova vida no corpo ressuscitado será mil vezes mais viva de como a experimentamos nesta terra.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i fedeli di lingua portoghese, in particolare i pellegrini della Diocesi di Porto e i membri della Comunità Amici di Gesù, di Ipatinga.

Fratelli e sorelle, l’esempio di San Bartolomeo Apostolo, che oggi celebriamo, rafforzi in voi l’impegno di portare il Vangelo a tutti. Dio vi benedica!

Speaker:

Saúdo cordialmente os fiéis de língua portuguesa, em particular os peregrinos da Diocese do Porto e os membros da Comunidade Amigos de Jesus, de Ipatinga.

Irmãos e irmãs, o exemplo de São Bartolomeu Apóstolo, que hoje celebramos, reforce em vós o compromisso de levar o Evangelho a todos. Que Deus vos abençoe!

[01229-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

اختَتَمَ قَداسَةُ البابا اليَومَ سِلسِلَةَ التّعليمِ في موضوعِ الشَّيخوخة، وتكلَّمَ علَى خاتمةِ حياةِ سيّدَتِنا مريمَ العذراء. وقال: صَوّرَ الغربُ انتقالَ مريمَ العذراءِ إلى السَّماء، مُرتَفِعَةً إلى العُلَى ومُحاطةً بنورٍ مجيد. وصَوَّرَها الشَّرقُ مُستَلقِيَة، راقِدَة، يُحيطُ بها الرُّسلُ وهُم يُصَلُّون، بينما يسوعُ يَحمِلُها بَينَ يديهِ مِثْلَ طفلة. تأمَّلَ اللّاهوتُ دائمًا في عَلاقِةِ هذا ”الانتقالِ“ الفريدِ معَ الموت. والعقيدةُ لم تُحدِّدْهُ حتَّى اليوم. ومِن المُهِمِّ توضيحُ عَلاقةِ هذا السِّرِّ بقيامةِ الابنِ مِن بينِ الأموات، الّتي تَفتَحُ لنا جميعًا طريقَ الوِلادَةِ علَى الحياة. إنَّ العملَ الإلهيَّ الّذي جَمَعَ بَينَ مريمَ والمسيحَ القائمَ من بَينِ الأموات، لم يكنْ فقط تجاوُزًا للفسادِ الجسدِيّ الطّبيعيّ للموتِ البشريّ، بل هوَ استباقٌ لانتقالِ كلِّ جسدٍ إلى حياةِ الله. وكما أنَّ الإنسانَ هوَ هوَ نفسُهُ في الأحشاءِ الوالديَّة، ثمَّ بعد ذلك يَخرجُ مِن الرَّحمِ ويكبُر، كذلك نقولُ إنَّ الإنسانَ هوَ هوَ بعدَ موتِهِ. يُولَدُ الوِلادَةَ الأولَى علَى الأرض. ويُولَدُ الوِلادَةَ الثانيَّة في السَّماء. ويبقَى هوَ هوَ. نحن الّذين خرَجنا مِن رَحمِ الأمِّ إلى الحياةِ وَسِرنا علَى الأرض، بعدَ الموت، نُولَدُ في السَّماء، في فضاءِ الله. علَى مثالِ ما حدثَ ليسوع. فالقائمُ مِن بينِ الأمواتِ هو دائمًا يسوع: فهوَ لم يَفْقِدْ إنسانِيَّتَهُ، ولا خِبرةَ حياتِهِ الّتي عاشَها، ولا حتَّى شخصيَّتَهُ الجَسَدِيَّة، لأنَّه مِن دونِها لنْ يكونَ هوَ. هكذا ستكونُ حياةُ جسدِنا القائمِ مِن بينِ الأموات، حيّةً مائةً وألفَ مرّةٍ أكثرَ ممَّا عِشناها علَى هذهِ الأرض.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. La sapienza della vecchiaia è il luogo della nostra gestazione, che illumina la vita dei bambini, dei giovani, degli adulti, dell’intera comunità, e l’intera nostra vita appare come un seme che dovrà essere sotterrato perché nasca il suo fiore e il suo frutto, dunque, vi dico, cari fratelli e sorelle, specialmente voi anziani, il meglio della vita è ancora tutto da vedere. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

Speaker:

أُحَيِّي المؤمِنينَ الناطِقينَ باللغَةِ العربِيَّة. حِكمَةُ الشَّيخوخةِ هيَ مكانُ الحَمْلِ والمَخاض، الّذي يُنيرُ حياةَ الأطفال، والشَّباب، والبالغينَ والجماعةَ بأكمَلِها، فَتَبدُو حياتُنا كلُّها مِثلَ بِذرَةٍ يجبُ دَفنُها تحتَ التُّراب، حتَّى تُعطِيَ الزهرةَ ثمَّ الثّمرة، لهذا أقولُ لكُم، أيُّها الإخوةُ والأخواتُ الأعزّاء، وخاصّةً أنتم كبارُ السِّنّ، إنَّ أفضلَ ما في الحياةِ لم نُشاهِدْهُ بَعد. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[01230-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Drodzy bracia i siostry, niedawno obchodziliśmy uroczystość Wniebowzięcia Najświętszej Maryi Panny. Tym obrazem Dziewicy wziętej do nieba chciałbym zakończyć cykl katechez o starości. Teologia zawsze zastanawiała się nad relacją tego wyjątkowego „wniebowzięcia” do śmierci, której dogmat nie określa. Myślę, że jeszcze ważniejsze byłoby wyraźne zaznaczenie związku tej tajemnicy ze zmartwychwstaniem Syna, które otwiera drogę do zrodzenia życia dla nas wszystkich. Moglibyśmy powiedzieć, że jest to trochę jak ponowne narodzenie. Nie przypadkiem apostoł Paweł w tekście, który został odczytany na początku, mówi o bólach rodzenia. Tak jak zaraz po wyjściu z łona matki jesteśmy nadal nami, tym samym człowiekiem, który był w łonie matki, tak po śmierci rodzimy się do nieba, do przestrzeni Bożej, a jesteśmy nadal sobą, tymi, którzy chodzili po tej ziemi. Kiedy Pan Jezus mówi o królestwie Bożym, opisuje je jako ucztę weselną, jako święto z przyjaciółmi. Poważne potraktowanie tych słów pozwala naszej wrażliwości cieszyć się czynną i stwórczą miłością Boga, a także dostraja nas do niewyobrażalnego przeznaczenia życia, które siejemy. Zmartwychwstały Pan, nieprzypadkowo, czekając na Apostołów nad jeziorem piecze rybę, a następnie im ją daje. Ten gest troskliwej miłości daje nam namiastkę tego, co nas czeka, gdy przeprawimy się na drugi brzeg. Tak, drodzy bracia i siostry, zwłaszcza wy, starsi, najlepsze w życiu jest jeszcze przed nami.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini polacchi, in particolare i bambini e ragazzi che si preparano all'inizio dell'anno scolastico. Molti di loro potranno studiare grazie agli “Zaini pieni di sorrisi” ricevuti da Caritas Polonia, che andranno anche ai rifugiati provenienti dall'Ucraina. Continuate a condividere con chi ha bisogno, testimoniando la solidarietà. Vi benedico di cuore.

Speaker:

Serdecznie pozdrawiam polskich pielgrzymów, a szczególnie dzieci i młodzież, którzy przygotowują się do rozpoczęcia roku szkolnego. Wiele z nich będzie mogło się uczyć dzięki otrzymanym od Caritas Polska „Tornistrom pełnym uśmiechu”, które trafią też do uchodźców z Ukrainy. Dzielcie się z potrzebującymi i uczcie się solidarności. Z serca wam błogosławię.

[01231-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto le Suore di Carità di Santa Maria che stanno celebrando il loro Capitolo, i Seminaristi partecipanti ad un incontro estivo di formazione. Tutti incoraggio a vivere la propria vocazione come servizio umile e gioioso a Dio e ai fratelli.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli, che sono tanti. L’esempio dell’Apostolo San Bartolomeo, che ricordiamo oggi, vi aiuti a guardare con fiducia a Cristo, che è luce nelle difficoltà, sostegno nelle prove e guida in ogni momento della vita.

A tutti voi la mia benedizione.

[01232-IT.02] [Testo originale: Italiano]

 

Appello del Santo Padre

Rinnovo l’invito a implorare dal Signore la pace per l’amato popolo ucraino che da sei mesi - oggi - patisce l’orrore della guerra. Auspico che si intraprendano passi concreti per mettere fine alla guerra e scongiurare il rischio di un disastro nucleare a Zaporizhzhia. Porto nel cuore i prigionieri, soprattutto quelli che si trovano in condizioni fragili, e chiedo alle autorità responsabili di adoperarsi per la loro liberazione. Penso ai bambini, tanti morti, poi tanti rifugiati - qui in Italia ce ne sono tanti - tanti feriti, tanti bambini ucraini e bambini russi che sono diventati orfani e l’orfanità non ha nazionalità, hanno perso il papà o la mamma, siano russi siano ucraini. Penso a tanta crudeltà, a tanti innocenti che stanno pagando la pazzia, la pazzia di tutte le parti, perché la guerra è una pazzia e nessuno in guerra può dire: “No, io non sono pazzo”. La pazzia della guerra. Penso a quella povera ragazza volata in aria per una bomba che era sotto il sedile della macchina a Mosca. Gli innocenti pagano la guerra, gli innocenti! Pensiamo a questa realtà e diciamoci l’un l’altro: la guerra è una pazzia. E coloro che guadagnano con la guerra e con il commercio delle armi sono dei delinquenti che ammazzano l’umanità. E noi pensiamo ad altri Paesi che sono in guerra da tempo: più di 10 anni la Siria, pensiamo la guerra nello Yemen, dove tanti bambini patiscono la fame, pensiamo ai Rohingya che girano il mondo per l’ingiustizia di essere cacciati dalla loro terra. Ma oggi in modo speciale, a sei mesi dall’inizio della guerra, pensiamo all’Ucraina e alla Russia, ambedue i Paesi ho consacrato all’Immacolato Cuore di Maria, che Lei, come Madre, volga lo sguardo su questi due Paesi amati: veda l’Ucraina, veda la Russia e ci porti la pace! Abbiamo bisogno di pace!

[01233-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0609-XX.02]