Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


Messaggio Pasquale del Santo Padre e Benedizione “Urbi et Orbi, 09.04.2023


Messaggio del Santo Padre

Traduzione in lingua francese

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua tedesca

Traduzione in lingua spagnola

Traduzione in lingua portoghese

Traduzione in lingua polacca

Traduzione in lingua araba

Alle ore 12, dalla Loggia Centrale della Basilica di San Pietro, il Santo Padre Francesco ha rivolto ai fedeli presenti in piazza San Pietro e a quanti lo ascoltavano attraverso la radio, la televisione e gli altri mezzi di comunicazione il Messaggio Pasquale.

Quindi, dopo l’annuncio della concessione dell’indulgenza pronunciato dall’Em.mo Cardinale James Michael Harvey, Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le mura, il Papa ha impartito la Benedizione “Urbi et Orbi”.

Pubblichiamo di seguito il Messaggio Pasquale del Santo Padre:

Messaggio del Santo Padre

Cari fratelli e sorelle, Cristo è risorto!

Oggi proclamiamo che Lui, il Signore della nostra vita, è «la risurrezione e la vita» del mondo (cfr Gv 11,25). È Pasqua, che significa “passaggio”, perché in Gesù si è compiuto il passaggio decisivo dell’umanità: quello dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia, dalla paura alla fiducia, dalla desolazione alla comunione. In Lui, Signore del tempo e della storia, vorrei dire a tutti, con la gioia nel cuore: buona Pasqua!

Sia per ciascuno di voi, cari fratelli e sorelle, in particolare per gli ammalati e per i poveri, per gli anziani e per chi sta attraversando momenti di prova e di fatica, un passaggio dalla tribolazione alla consolazione. Non siamo soli: Gesù, il Vivente, è con noi per sempre. Gioiscano la Chiesa e il mondo, perché oggi le nostre speranze non si infrangono più contro il muro della morte, ma il Signore ci ha aperto un ponte verso la vita. Sì, fratelli e sorelle, a Pasqua la sorte del mondo è cambiata e quest’oggi, che coincide pure con la data più probabile della risurrezione di Cristo, possiamo rallegrarci di celebrare, per pura grazia, il giorno più importante e bello della storia.

Cristo è risorto, è veramente risorto, come si proclama nelle Chiese di Oriente: Christòs anesti! Quel veramente ci dice che la speranza non è un’illusione, è verità! E che il cammino dell’umanità da Pasqua in poi, contrassegnato dalla speranza, procede più spedito. Ce lo mostrano con il loro esempio i primi testimoni della Risurrezione. I Vangeli raccontano la fretta buona con cui il giorno di Pasqua «le donne corsero a dare l’annuncio ai discepoli» (Mt 28,8). E, dopo che Maria di Magdala «corse e andò da Simon Pietro» (Gv 20,2), Giovanni e lo stesso Pietro “corsero insieme tutti e due” (cfr v. 4) per raggiungere il luogo dove Gesù era stato sepolto. E poi la sera di Pasqua, incontrato il Risorto sulla via di Emmaus, due discepoli «partirono senza indugio» (Lc 24,33) e si affrettarono a percorrere diversi chilometri in salita e al buio, mossi dalla gioia incontenibile della Pasqua che ardeva nei loro cuori (cfr v. 32). Quella stessa gioia per cui Pietro, sulle rive del lago di Galilea, alla vista di Gesù risorto non poté trattenersi sulla barca con gli altri, ma si buttò subito in acqua per nuotare velocemente incontro a Lui (cfr Gv 21,7). A Pasqua, insomma, il cammino accelera e diventa corsa, perché l’umanità vede la meta del suo percorso, il senso del suo destino, Gesù Cristo, ed è chiamata ad affrettarsi incontro a Lui, speranza del mondo.

Affrettiamoci anche noi a crescere in un cammino di fiducia reciproca: fiducia tra le persone, tra i popoli e le Nazioni. Lasciamoci sorprendere dal lieto annuncio della Pasqua, dalla luce che illumina le tenebre e le oscurità in cui troppe volte il mondo si trova avvolto.

Affrettiamoci a superare i conflitti e le divisioni e ad aprire i nostri cuori a chi ha più bisogno. Affrettiamoci a percorrere sentieri di pace e di fraternità. Gioiamo per i segni concreti di speranza che ci giungono da tanti Paesi, a partire da quelli che offrono assistenza e accoglienza a quanti fuggono dalla guerra e dalla povertà.

Lungo il cammino ci sono però ancora tante pietre di inciampo, che rendono arduo e affannoso il nostro affrettarci verso il Risorto. A Lui rivolgiamo la nostra supplica: aiutaci a correre incontro a Te! Aiutaci ad aprire i nostri cuori!

Aiuta l’amato popolo ucraino nel cammino verso la pace, ed effondi la luce pasquale sul popolo russo. Conforta i feriti e quanti hanno perso i propri cari a causa della guerra e fa’ che i prigionieri possano tornare sani e salvi alle loro famiglie. Apri i cuori dell’intera Comunità internazionale perché si adoperi a porre fine a questa guerra e a tutti i conflitti che insanguinano il mondo, a partire dalla Siria, che attende ancora la pace. Sostieni quanti sono stati colpiti dal violento terremoto in Turchia e nella stessa Siria. Preghiamo per quanti hanno perso familiari e amici e sono rimasti senza casa: possano ricevere conforto da Dio e aiuto dalla famiglia delle nazioni.

In questo giorno ti affidiamo, Signore, la città di Gerusalemme, prima testimone della tua Risurrezione. Manifesto viva preoccupazione per gli attacchi di questi ultimi giorni che minacciano l’auspicato clima di fiducia e di rispetto reciproco, necessario per riprendere il dialogo tra Israeliani e Palestinesi, così che la pace regni nella Città Santa e in tutta la Regione.

Aiuta, Signore, il Libano, ancora in cerca di stabilità e unità, perché superi le divisioni e tutti i cittadini lavorino insieme per il bene comune del Paese.

Non ti dimenticare del caro popolo della Tunisia, in particolare dei giovani e di coloro che soffrono a causa dei problemi sociali ed economici, affinché non perdano la speranza e collaborino a costruire un futuro di pace e di fraternità.

Volgi il tuo sguardo ad Haiti, che sta soffrendo da diversi anni una grave crisi socio-politica e umanitaria, e sostieni l’impegno degli attori politici e della Comunità internazionale nel ricercare una soluzione definitiva ai tanti problemi che affliggono quella popolazione tanto tribolata.

Consolida i processi di pace e riconciliazione intrapresi in Etiopia e in Sud Sudan, e fa’ che cessino le violenze nella Repubblica Democratica del Congo.

Sostieni, Signore, le comunità cristiane che oggi celebrano la Pasqua in circostanze particolari, come in Nicaragua e in Eritrea, e ricordati di tutti coloro a cui è impedito di professare liberamente e pubblicamente la propria fede. Dona conforto alle vittime del terrorismo internazionale, specialmente in Burkina Faso, Mali, Mozambico e Nigeria.

Aiuta il Myanmar a percorrere vie di pace e illumina i cuori dei responsabili perché i martoriati Rohingya trovino giustizia.

Conforta i rifugiati, i deportati, i prigionieri politici e i migranti, specialmente i più vulnerabili, nonché tutti coloro che soffrono la fame, la povertà e i nefasti effetti del narcotraffico, della tratta di persone e di ogni forma di schiavitù. Ispira, Signore, i responsabili delle nazioni, perché nessun uomo o donna sia discriminato e calpestato nella sua dignità; perché nel pieno rispetto dei diritti umani e della democrazia si risanino queste piaghe sociali, si cerchi sempre e solo il bene comune dei cittadini, si garantisca la sicurezza e le condizioni necessarie per il dialogo e la convivenza pacifica.

Fratelli, sorelle, ritroviamo anche noi il gusto del cammino, acceleriamo il battito della speranza, pregustiamo la bellezza del Cielo! Attingiamo oggi le energie per andare avanti nel bene incontro al Bene che non delude. E se, come scrisse un Padre antico, «il più grande peccato è non credere nelle energie della Risurrezione» (Sant’Isacco di Ninive, Sermones ascetici, I,5), oggi crediamo: «Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto» (Sequenza). Crediamo in Te, Signore Gesù, crediamo che con Te la speranza rinasce, il cammino prosegue. Tu, Signore della vita, incoraggia i nostri cammini e ripeti anche a noi, come ai discepoli la sera di Pasqua: «Pace a voi!» (Gv 20,19.21).

[00562-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua francese

Chers frères et sœurs, le Christ est ressuscité!

Aujourd’hui, nous proclamons que Lui, le Seigneur de notre vie, est «la résurrection et la vie» du monde (cf. Jn 11, 25). Il s’agit de Pâques, qui signifie “passage”, car en Jésus s’est accompli le passage décisif de l’humanité: celui de la mort à la vie, du péché à la grâce, de la peur à la confiance, de la désolation à la communion. En Lui, Seigneur du temps et de l’histoire, je voudrais dire à chacun, avec la joie dans le cœur: bonne Pâques!

Qu’elle soit pour chacun de vous, chers frères et sœurs, en particulier pour les malades et pour les pauvres, pour les personnes âgées et pour ceux qui traversent des moments d’épreuve et de difficulté, un passage de la tribulation à la consolation. Nous ne sommes pas seuls: Jésus, le Vivant, est avec nous pour toujours. L’Église et le monde se réjouissent car aujourd’hui nos espérances ne se brisent plus contre le mur de la mort, mais le Seigneur nous a ouvert un pont vers la vie. Oui, frères et sœurs, à Pâques, le destin du monde a changé et, en ce jour qui coïncide également avec la date la plus probable de la résurrection du Christ, nous pouvons nous réjouir de célébrer, par pure grâce, le jour le plus important et le plus beau de l’histoire.

Le Christ est ressuscité, il est vraiment ressuscité, comme on le proclame dans les Églises d’Orient: Christòs anesti! Ce vraiment nous dit que l’espérance n’est pas une illusion, elle est vérité! Et que le chemin de l’humanité à partir de Pâques, marqué par l’espérance, avance plus rapidement. Les premiers témoins de la Résurrection nous le montrent par leur exemple. Les Évangiles racontent la hâte opportune avec laquelle le jour de Pâques «les femmes coururent porter la nouvelle aux disciples» (Mt 28, 8). Et, après que Marie de Magdala « aitcouru trouver Simon-Pierre» (Jn 20, 2), Jean et le même Pierre ont couru tous les deux ensemble (cf. v. 4) pour aller sur le lieu où Jésus avait été enseveli. Et ensuite le soir de Pâques, ayant rencontré le Ressuscité sur le chemin d’Emmaüs, deux disciples «partirent sans tarder» (Lc 24, 33) et se hâtèrent de parcourir plusieurs kilomètres en montée et dans l’obscurité, animés par la joie irrépressible de la Pâques qui brûlait dans leurs cœurs (cf. v. 32). C’est la même joie pour laquelle Pierre, sur les rives du lac de Galilée, à la vue de Jésus ressuscité, n’a pas pu rester sur la barque avec les autres, mais s’est jeté aussitôt à l’eau pour nager rapidement vers Lui (cf. Jn 21, 7). À Pâques, finalement, la marche s’accélère et devient une course, parce que l’humanité voit le but de son parcours, le sens de son destin, Jésus Christ, et elle est appelée à se hâter à sa rencontre, espérance du monde.

Nous aussi, hâtons-nous de grandir sur un chemin de confiance réciproque: confiance entre les personnes, entre les peuples et les nations. Laissons-nous surprendre par la joyeuse annonce de Pâques, par la lumière qui illumine les ténèbres et l’obscurité dans lesquelles le monde se trouve enveloppé trop souvent.

Hâtons-nous de surmonter les conflits et les divisions et d’ouvrir nos cœurs à ceux qui en ont le plus besoin. Hâtons-nous de parcourir des sentiers de paix et de fraternité. Réjouissons-nous des signes concrets d’espérance qui nous parviennent de tant de pays, en commençant par ceux qui offrent assistance et accueil à ceux qui fuient la guerre et la pauvreté.

Mais le long du chemin, il y a encore beaucoup de pierres d’achoppement, qui rendent difficile et laborieuse notre hâte vers le Ressuscité. Adressons-Lui notre supplication: aide-nous à courir à ta rencontre! Aide-nous à ouvrir nos cœurs!

Aide le bien-aimé peuple ukrainien sur le chemin vers la paix, et répands la lumière pascale sur le peuple russe. Réconforte les blessés et ceux qui ont perdu des proches à cause de la guerre et fais que les prisonniers puissent retourner sains et saufs dans leurs familles. Ouvre les cœurs de toute la Communauté internationale pour qu’elle s’emploie à mettre fin à cette guerre et à tous les conflits qui ensanglantent le monde, en commençant par la Syrie qui attend encore la paix. Soutiens ceux qui ont été frappés par le violent tremblement de terre en Turquie et dans la même Syrie. Prions pour ceux qui ont perdu des parents et des amis et qui sont restés sans maison: puissent-ils recevoir le réconfort de Dieu et l’aide de la famille des nations.

En ce jour nous te confions, Seigneur, la ville de Jérusalem, premier témoin de ta Résurrection. Je manifeste ma vive inquiétude en raison des attaques de ces derniers jours qui menacent le climat souhaité de confiance et de respect réciproque nécessaire pour reprendre le dialogue entre Israéliens et Palestiniens, afin que la paix règne dans la Ville Sainte et dans toute la Région.

Aide, Seigneur, le Liban qui est encore en recherche de stabilité et d’unité, afin qu’il surmonte les divisions et que tous les citoyens travaillent ensemble pour le bien commun du pays.

N’oublie pas le cher peuple de la Tunisie, en particulier les jeunes et ceux qui souffrent à cause des problèmes sociaux et économiques, afin qu’ils ne perdent pas l’espérance et qu’ils collaborent à construire un avenir de paix et de fraternité.

Tourne ton regard vers Haïti qui souffre depuis plusieurs années d’une grave crise socio-politique et humanitaire, et soutiens l’engagement des acteurs politiques et de la Communauté internationale dans la recherche d’une solution définitive aux nombreux problèmes qui affligent cette population si tourmentée.

Consolide les processus de paix et de réconciliation entrepris en Éthiopie et au Soudan du Sud, et fais que les violences en République Démocratique du Congo cessent.

Soutiens, Seigneur, les communautés chrétiennes qui célèbrent aujourd’hui Pâques dans des circonstances particulières, comme au Nicaragua et en Érythrée, et souviens-toi de tous ceux qui sont empêchés de professer librement et publiquement leur foi. Apporte du réconfort aux victimes du terrorisme international, notamment au Burkina Faso, au Mali, au Mozambique et au Nigéria.

Aide le Myanmar à parcourir des chemins de paix et illumine les cœurs des responsables pour que les Rohingyas meurtris trouvent justice.

Réconforte les réfugiés, les déportés, les prisonniers politiques et les migrants, en particulier les plus vulnérables, ainsi que tous ceux qui souffrent de la faim, de la pauvreté et des effets néfastes du trafic de drogue, de la traite des personnes et de toute forme d’esclavage. Inspire, Seigneur, les responsables des nations pour qu’aucun homme ou femme ne soit discriminé et piétiné dans sa dignité; pour que, dans le plein respect des droits humains et de la démocratie, l’on guérisse ces plaies sociales, que l’on cherche toujours et seulement le bien commun des citoyens, que la sécurité et les conditions nécessaires au dialogue et à la coexistence pacifique soient assurées.

Frères, sœurs, retrouvons, nous aussi, le goût du chemin, accélérons le rythme de l’espérance, goûtons par avance à la beauté du Ciel! Puisons aujourd’hui les énergies pour avancer dans le bien, à la rencontre du Bien qui ne déçoit pas. Et si, comme l’a écrit un ancien Père, «le plus grand péché est de ne pas croire aux énergies de la Résurrection» (Saint Isaac de Ninive, Sermones ascetici, I, 5), aujourd’hui croyons: «Nous en sommes certains: le Christ est vraiment ressuscité» (Séquence). Nous croyons en Toi, Seigneur Jésus, nous croyons qu’avec Toi l’espérance renaît, la marche se poursuit. Toi, Seigneur de la vie, encourage nos chemins et répète, à nous aussi, comme aux disciples le soir de Pâques: «La paix soit avec vous»! (Jn 20, 19.21).

[00562-FR.02] [Texte original: Italien]

Traduzione in lingua inglese

Dear brothers and sisters,

Christ is risen!

On this day we proclaim that he, the Lord of our life, is “the resurrection and the life” of the world (cf. Jn 11:25). Today is Easter, the Pasch, a word that means “passage”, for in Jesus the decisive passage of humanity has been made: the passage from death to life, from sin to grace, from fear to confidence, from desolation to communion. In him, the Lord of time and history, I would like to say to everyone, with heartfelt joy, Happy Easter!

May this Easter be for each of you, dear brothers and sisters, and in particular for the sick and the poor, the elderly and those experiencing moments of trial and weariness, a passage from affliction to consolation. We are not alone: Jesus, the Living One, is with us, forever. Let the Church and the world rejoice, for today our hopes no longer come up against the wall of death, for the Lord has built us a bridge to life. Yes, brothers and sisters, at Easter the destiny of the world was changed, and on this day, which also coincides with the most probable date of Christ’s resurrection, we can rejoice to celebrate, by pure grace, the most important and beautiful day of history.

Christòs anesti! – “Christ is risen; he is truly risen!” In this traditional proclamation of the Churches of the East, the word “truly” reminds us that our hope is not an illusion, but the truth! And that, in the wake of Easter, humanity’s journey, now marked by hope, advances all the more readily. The first witnesses of the resurrection show this by their example. The Gospels speak of the haste with which, on the morning of Easter, the women “ran to tell the disciples” (Mt 28:8). Mary Magdalene “ran and went to Simon Peter” (Jn 20:2), while John and Peter himself then “ran together” (cf. v. 4) to the place where Jesus had been buried. Later, on the evening of Easter, after meeting the Risen Lord on the road to Emmaus, two disciples “set out without delay” (cf. Lk 24:33) and travelled several miles, uphill and in the dark, spurred on by the irrepressible joy of Easter that burned in their hearts (cf. v. 32). The same joy that led Peter, on the shore of the Lake of Galilee, after catching sight of the risen Jesus, to leave the boat with the others, to throw himself immediately into the water and to swim quickly towards him (cf. Jn 21:7). At Easter, then, the journey quickens and becomes a race, since humanity now sees the goal of its journey, the meaning of its destiny, Jesus Christ, and is called to make haste to meet him, who is the hope of the world.

May we too make haste to progress on a journey of reciprocal trust: trust among individuals, peoples and nations. May we allow ourselves to experience amazement at the joyful proclamation of Easter, at the light that illumines the darkness and the gloom in which, all too often, our world finds itself enveloped.

Let us make haste to surmount our conflicts and divisions, and to open our hearts to those in greatest need. Let us hasten to pursue paths of peace and fraternity. Let us rejoice at the concrete signs of hope that reach us from so many countries, beginning with those that offer assistance and welcome to all fleeing from war and poverty.

At the same time, along this journey we also encounter many stumbling blocks, which make it more difficult and demanding to hasten towards the Risen Lord. To him, then, let us make our prayer: Lord, help us to run to meet you! Help us to open our hearts!

Help the beloved Ukrainian people on their journey towards peace, and shed the light of Easter upon the people of Russia. Comfort the wounded and all those who have lost loved ones because of the war, and grant that prisoners may return safe and sound to their families. Open the hearts of the entire international community to strive to end this war and all conflict and bloodshed in our world, beginning with Syria, which still awaits peace. Strengthen all those affected by the violent earthquake in Turkey and in Syria itself. Let us pray for all those who have lost family and friends, and for those left homeless. May they receive consolation from God and assistance from the family of nations.

On this day, Lord, we entrust to you the city of Jerusalem, the first witness of your resurrection. I express deep concern for the attacks in recent days that threaten the desired climate of trust and reciprocal respect necessary for the resumption of dialogue between Israelis and Palestinians, so that peace may reign in the Holy City and in the entire region.

Lord, aid Lebanon, which still seeks stability and unity, so that divisions may be overcome and all citizens cooperate for the common good of the country.

Be mindful of the beloved people of Tunisia, and in particular the young and those suffering from social and economic hardship, so that they may not lose hope and may work together to build a future of peace and fraternity.

Turn your gaze to Haiti, which has long experienced a grave social, economic and humanitarian crisis, and support the efforts of political actors and the international community to seek a definitive solution to the many problems that afflict that sorely tried people.

Consolidate the processes of peace and reconciliation undertaken in Ethiopia and in South Sudan, and grant an end to violence in the Democratic Republic of the Congo.

Sustain, Lord, the Christian communities that today celebrate Easter in particular circumstances, as in Nicaragua and Eritrea, and remember all who are prevented from freely and publicly professing their faith. Grant consolation to victims of international terrorism, especially in Burkina Faso, Mali, Mozambique and Nigeria.

Help Myanmar to pursue paths of peace, and enlighten the hearts of leaders, so that the deeply afflicted Rohingya may encounter justice.

Comfort refugees, deportees, political prisoners and migrants, especially those who are most vulnerable, as well as the victims of hunger, poverty and the dire effects of the drug trade, human trafficking and all other forms of slavery. Lord, inspire the leaders of nations to ensure that no man or woman may encounter discrimination and be violated in his or her dignity; that in full respect for human rights and democracy these social wounds may be healed; that the common good of the citizenry may be pursued always and solely; and that security and the conditions needed for dialogue and peaceful coexistence may be guaranteed.

Brothers, sisters, may we rediscover the enjoyment of the journey, quicken the heartbeat of hope and experience a foretaste of the beauty of heaven! Today, let us summon the energy to advance in goodness towards Goodness itself, which never disappoints. If, as one of the ancient Fathers once wrote, “the greatest sin is not to believe in the power of the resurrection” (SAINT ISAAC OF NINEVEH, Sermones Ascetici, I, 5), today let us believe and profess: “Christ is truly risen from the dead!” (Sequence). We believe in you, Lord Jesus. We believe that, with you, hope is reborn and the journey continues. May you, the Lord of life, encourage us on our journey and repeat to us, as you did to the disciples on the evening of Easter: “Peace be with you!” (Jn 19:21).

[00562-EN.02] [Original text: Italian]

Traduzione in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern, Christus ist auferstanden!

Heute verkünden wir, dass er, der Herr unseres Lebens, »die Auferstehung und das Leben« der Welt ist (vgl. Joh 11,25). Es ist Ostern, Pascha, was „Übergang“ bedeutet, denn in Jesus hat sich der entscheidende Übergang der Menschheit vollzogen: vom Tod zum Leben, von der Sünde zur Gnade, von der Angst zum Vertrauen, von der Verlassenheit zur Gemeinschaft. In ihm, dem Herrn über die Zeit und die Geschichte, möchte ich allen mit von Freude erfülltem Herzen sagen: Frohe Ostern!

Möge es für jeden von euch, liebe Brüder und Schwestern, besonders für die Kranken und die Armen, für die älteren Menschen und für diejenigen, die durch Zeiten der Prüfung und der Mühsal gehen, ein Übergang von der Bedrängnis zum Trost sein. Wir sind nicht allein: Jesus, der Lebendige, ist für immer bei uns. Die Kirche und die Welt sollen sich freuen, denn heute werden unsere Hoffnungen nicht mehr an der Mauer des Todes zerschmettert, sondern der Herr hat uns eine Brücke zum Leben geöffnet. Ja, Brüder und Schwestern, an Ostern hat sich das Schicksal der Welt verändert, und am heutigen Tag, der noch dazu auf das wahrscheinlichste Datum der Auferstehung Christi fällt, dürfen wir uns darüber freuen, aus reiner Gnade den wichtigsten und schönsten Tag der Geschichte zu feiern.

Christus ist auferstanden, er ist wahrhaft auferstanden, so rufen die Menschen in den Kirchen des Ostens: Christòs anesti! Dieses wahrhaft sagt uns, dass die Hoffnung keine Illusion ist, sondern Wahrheit! Und dass der Weg der Menschheit von Ostern an, von der Hoffnung geprägt, an Fahrt aufnimmt. Die ersten Zeugen der Auferstehung zeigen uns dies durch ihr Beispiel. Die Evangelien berichten von der guten Eile, mit der die Frauen am Ostertag »zu seinen Jüngern eilten, um ihnen die Botschaft zu verkünden« (vgl. Mt 28,8). Und nachdem Maria von Magdala »schnell zu Simon Petrus« gelaufen war (Joh 20,2), „liefen“ Johannes und Petrus „beide zusammen“ (vgl. V. 4), um zu dem Ort zu gelangen, an dem Jesus begraben worden war. Und dann brachen die beiden Jünger am Osterabend „noch in der selben Stunde“ auf (Lk 24,33), nachdem sie dem Auferstandenen auf dem Weg nach Emmaus begegnet waren, und eilten, angetrieben von der unbändigen Osterfreude, die in ihren Herzen brannte (vgl. V. 32), in der Dunkelheit mehrere Kilometer bergauf. Es ist dieselbe Freude, aus der heraus Petrus am Ufer des Sees Gennesaret beim Anblick des auferstandenen Jesus nicht mit den anderen im Boot bleiben konnte, sondern sofort ins Wasser sprang, um ihm schnell entgegen zu schwimmen (vgl. Joh 21,7). An Ostern also beschleunigt sich der Gang und wird zu einem Lauf, denn die Menschheit sieht das Ziel ihrer Reise, den Sinn ihrer Bestimmung, Jesus Christus, und ist aufgerufen, ihm, der Hoffnung der Welt, entgegenzueilen.

Eilen auch wir, um auf dem Weg des gegenseitigen Vertrauens zu wachsen: Vertrauen zwischen den Personen, zwischen den Völkern und den Nationen. Lassen wir uns durch die frohe Botschaft von Ostern überraschen, von dem Licht, das die Dunkelheit und die Finsternis erhellt, in die die Welt allzu oft gehüllt ist.

Beeilen wir uns, Konflikte und Spaltungen zu überwinden und unsere Herzen für diejenigen zu öffnen, die am meisten in Not sind. Beeilen wir uns, Wege des Friedens und der Geschwisterlichkeit zu beschreiten. Freuen wir uns über die konkreten Zeichen der Hoffnung, die uns aus so vielen Ländern erreichen, angefangen bei jenen, die denen, die vor Krieg und Armut fliehen, Hilfe und Aufnahme gewähren.

Auf dem Weg gibt es jedoch noch viele Stolpersteine, die unser Hineilen zum Auferstandenen mühsam und anstrengend machen. An ihn richten wir unsere Bitte: Hilf uns, Dir entgegenzulaufen! Hilf uns, unsere Herzen zu öffnen!

Hilf dem geliebten ukrainischen Volk auf dem Weg zum Frieden, und ergieße dein österliches Licht über das russische Volk. Tröste die Verwundeten und diejenigen, die durch den Krieg geliebte Angehörige verloren haben, und lass die Gefangenen sicher zu ihren Familien zurückkehren. Öffne die Herzen der gesamten internationalen Gemeinschaft, damit sie sich für die Beendigung dieses Krieges und aller Konflikte einsetzt, welche die Welt mit Blut beflecken, angefangen von Syrien, das noch auf den Frieden wartet. Stehe denen bei, die von dem schweren Erdbeben in der Türkei und in Syrien betroffen sind. Beten wir für alle, die Angehörige und Freunde verloren haben und obdachlos geworden sind: Mögen sie Trost von Gott und Hilfe von der Familie der Nationen erhalten.

An diesem Tag vertrauen wir dir, Herr, die Stadt Jerusalem an, die erste Zeugin deiner Auferstehung. Ich bin sehr besorgt aufgrund der Angriffe in den vergangenen Tagen, welche das ersehnte Klima des Vertrauens und des gegenseitigen Respekts bedrohen, das notwendig ist, damit der Dialog zwischen Israelis und Palästinensern wiederaufgenommen werden kann, so dass in der Heiligen Stadt und in der ganzen Region Frieden herrsche.

Hilf, Herr, dem Libanon, der noch auf der Suche nach Stabilität und Einheit ist, dass er die Spaltungen überwinde und dass alle Bürger zum Wohl des Landes zusammenarbeiten.

Vergiss das geschätzte tunesische Volk nicht, vor allem die jungen Menschen und diejenigen, die unter sozialen und wirtschaftlichen Problemen leiden, auf dass sie die Hoffnung nicht verlieren und gemeinsam am Aufbau einer Zukunft in Frieden und Geschwisterlichkeit arbeiten.

Sieh auf Haiti, das seit mehreren Jahren unter einer schweren sozio-politischen und humanitären Krise leidet, und unterstütze die Bemühungen der politischen Akteure und der internationalen Gemeinschaft, bei ihrer Suche nach einer dauerhaften Lösung für die zahlreichen Probleme, unter denen diese so sehr geplagte Bevölkerung leidet.

Konsolidiere die begonnenen Friedens- und Versöhnungsprozesse in Äthiopien und im Südsudan, und lasse die Gewalt in der Demokratischen Republik Kongo ein Ende nehmen.

Steh, Herr, den christlichen Gemeinschaften bei, die Ostern heute unter besonderen Umständen feiern, wie in Nicaragua und Eritrea, und gedenke all derer, die daran gehindert werden, ihren Glauben frei und öffentlich zu bekennen. Schenke den Opfern des internationalen Terrorismus Trost, besonders in Burkina Faso, Mali, Mosambik und Nigeria.

Hilf Myanmar, Wege des Friedens zu beschreiten, und erleuchte die Herzen der Verantwortlichen, damit die gepeinigten Rohingya Gerechtigkeit erfahren.

Tröste die Flüchtlinge, die Deportierten, die politischen Gefangenen und die Migranten, besonders die Schwächsten, sowie alle, die unter Hunger, Armut und den unheilvollen Auswirkungen von Drogen- und Menschenhandel sowie jedweder Form der Sklaverei leiden. Erleuchte, Herr, die Regierenden der Nationen, auf dass kein Mann und keine Frau Diskriminierung erleidet und ihre Würde nicht mit Füßen getreten wird; auf dass bei voller Achtung der Menschenrechte und der Demokratie diese sozialen Wunden geheilt werden, immer nur das Gemeinwohl der Bürger gesucht wird und die Sicherheit und die notwendigen Bedingungen für den Dialog und das friedliche Zusammenleben gewährleistet werden.

Brüder, Schwestern, lasst uns erneut Geschmack an unserem Weg finden, lasst uns den Herzschlag der Hoffnung beschleunigen, lasst uns die Schönheit des Himmels vorauskosten! Schöpfen wir heute die Kraft, im Guten voranzuschreiten, auf das wahre Gut hin, das nicht enttäuscht. Und wenn, wie ein Kirchenvater schrieb, »die größte Sünde darin besteht, nicht an die Kräfte der Auferstehung zu glauben« (Heiliger Isaak von Ninive, Sermones ascetici, I,5), dann lasst uns heute glauben: »Wir wissen, Christus ist wahrhaft auferstanden von den Toten« (Sequenz). Wir glauben an dich, Herr Jesus, wir glauben, dass mit dir die Hoffnung wiedergeboren wird und der Weg weitergeht. Herr des Lebens, ermutige uns auf unseren Wegen und sprich auch zu uns wie zu den Jüngern am Osterabend: »Friede sei mit euch!« (Joh 20,19.21).

[00562-DE.02] [Originalsprache: Italienisch]

Traduzione in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas: ¡Cristo ha resucitado!

Hoy proclamamos que Él, el Señor de nuestra vida, es «la resurrección y la vida» del mundo (cf. Jn 11,25). Es Pascua, que significa “paso”, porque en Jesús se realizó el paso decisivo de la humanidad: de la muerte a la vida, del pecado a la gracia, del miedo a la confianza, de la desolación a la comunión. En Él, Señor del tiempo y de la historia, quisiera decirles a todos, con alegría en el corazón: ¡feliz Pascua!

Que sea para cada uno de ustedes, queridos hermanos y hermanas —en particular para los enfermos y los pobres, para los ancianos y los que están atravesando momentos de prueba y dificultad—, un paso de la tribulación a la consolación. No estamos solos, Jesús, el Viviente, está con nosotros para siempre. Que la Iglesia y el mundo se alegren, porque hoy nuestra esperanza ya no se estrella contra el muro de la muerte; el Señor nos ha abierto un puente hacia la vida. Sí, hermanos y hermanas, en Pascua el destino del mundo cambió; y hoy, que coincide además con la fecha más probable de la resurrección de Cristo, podemos alegrarnos de celebrar, por pura gracia, el día más importante y hermoso de la historia.

Cristo ha resucitado, verdaderamente ha resucitado, como se proclama en las Iglesias de Oriente: Christòs anesti! Ese verdaderamente nos dice que la esperanza no es una ilusión, ¡es verdad! Y que, a partir de la Pascua, el camino de la humanidad, marcado por la esperanza, avanza veloz. Nos lo muestran con su ejemplo los primeros testigos de la Resurrección. Los Evangelios describen la prisa con la que el día de Pascua «las mujeres corrieron a dar la noticia a los discípulos» (Mt 28,8). Y, después que María Magdalena «corrió al encuentro de Simón Pedro» (Jn 20,2), Juan y el mismo Pedro “corrieron los dos juntos” (cf. v. 4) para llegar al lugar donde Jesús había sido sepultado. Y después, la tarde de Pascua, habiendo encontrado al Resucitado en el camino de Emaús, dos discípulos “partieron sin demora” (cf. Lc 24,33) y se apresuraron para recorrer muchos kilómetros en subida y a oscuras, movidos por la alegría incontenible de la Pascua que ardía en sus corazones (cf. v. 32). Es la misma alegría por la que Pedro, viendo a Jesús resucitado a orillas del lago de Galilea, no pudo quedarse en la barca con los demás, sino que se tiró al agua de inmediato para nadar rápidamente hacia Él (cf. Jn 21,7). En definitiva, en Pascua el andar se acelera y se vuelve una carrera, porque la humanidad ve la meta de su camino, el sentido de su destino, Jesucristo, y está llamada a ir de prisa hacia Él, esperanza del mundo.

Apresurémonos también nosotros a crecer en un camino de confianza recíproca: confianza entre las personas, entre los pueblos y las naciones. Dejémonos sorprender por el gozoso anuncio de la Pascua, por la luz que ilumina las tinieblas y las oscuridades que se ciernen tantas veces sobre el mundo.

Apresurémonos a superar los conflictos y las divisiones, y a abrir nuestros corazones a quien más lo necesita. Apresurémonos a recorrer senderos de paz y de fraternidad. Alegrémonos por los signos concretos de esperanza que nos llegan de tantos países, empezando de aquellos que ofrecen asistencia y acogida a quienes huyen de la guerra y de la pobreza.

Pero a lo largo del camino todavía hay muchas piedras de tropiezo, que hacen arduo y fatigoso nuestro apresurarnos hacia el Resucitado. A Él dirijamos nuestra súplica: ¡ayúdanos a correr hacia Ti! ¡Ayúdanos a abrir nuestros corazones!

Ayuda al amado pueblo ucraniano en el camino hacia la paz e infunde la luz pascual sobre el pueblo ruso. Conforta a los heridos y a cuantos han perdido a sus seres queridos a causa de la guerra, y haz que los prisioneros puedan volver sanos y salvos con sus familias. Abre los corazones de toda la comunidad internacional para que se esfuerce por poner fin a esta guerra y a todos los conflictos que ensangrientan al mundo, comenzando por Siria, que aún espera la paz. Sostiene a cuantos han sido afectados por el violento terremoto en Turquía y en la misma Siria. Recemos por cuantos han perdido familiares y amigos, y se quedaron sin casa; que puedan recibir consuelo de Dios y ayuda de la familia de las naciones.

En este día te confiamos, Señor, la ciudad de Jerusalén, primer testigo de tu Resurrección. Expreso mi profunda preocupación por los ataques de estos últimos días, que amenazan el deseado clima de confianza y respeto recíproco, necesario para retomar el diálogo entre israelíes y palestinos, de modo que la paz reine en la Ciudad Santa y en toda la región.

Ayuda, Señor, al Líbano, todavía en busca de estabilidad y unidad, para que supere las divisiones y todos los ciudadanos trabajen juntos por el bien común del país.

No te olvides del querido pueblo de Túnez, en particular de los jóvenes y de aquellos que sufren a causa de los problemas sociales y económicos, para que no pierdan la esperanza y colaboren en la construcción de un futuro de paz y fraternidad.

Dirige tu mirada sobre Haití, que está sufriendo desde hace varios años una grave crisis sociopolítica y humanitaria, y sostiene el esfuerzo de los actores políticos y de la comunidad internacional en la búsqueda de una solución definitiva a los numerosos problemas que afligen a esa población tan atribulada.

Consolida los procesos de paz y reconciliación emprendidos en Etiopía y en Sudán del Sur, y haz que cese la violencia en la República Democrática del Congo.

Sostiene, Señor, a las comunidades cristianas que hoy celebran la Pascua en circunstancias particulares, como en Nicaragua y en Eritrea, y acuérdate de todos aquellos a quienes se les impide profesar libre y públicamente su fe. Concede consuelo a las víctimas del terrorismo internacional, especialmente en Burkina Faso, Malí, Mozambique y Nigeria.

Ayuda a Myanmar a recorrer caminos de paz e ilumina los corazones de los responsables para que los martirizados Rohinyá encuentren justicia.

Conforta a los refugiados, a los deportados, a los prisioneros políticos y a los migrantes, especialmente a los más vulnerables, así como a todos aquellos que sufren a causa del hambre, la pobreza y los nefastos efectos del narcotráfico, la trata de personas y toda forma de esclavitud. Inspira, Señor, a los responsables de las naciones, para que ningún hombre o mujer sea discriminado y pisoteado en su dignidad; para que en el pleno respeto de los derechos humanos y de la democracia se sanen esas heridas sociales, se busque siempre y solamente el bien común de los ciudadanos, se garantice la seguridad y las condiciones necesarias para el diálogo y la convivencia pacífica.

Hermanos, hermanas, encontremos también nosotros el gusto del camino, aceleremos el latido de la esperanza, saboreemos la belleza del cielo. Obtengamos hoy la fuerza para perseverar en el bien, hacia el encuentro del Bien que no defrauda. Y si, como escribió un Padre antiguo, «el mayor pecado es no creer en la fuerza de la Resurrección» (San Isaac de Nínive, Sermones ascéticos, I,5), hoy creemos y «sabemos que Cristo verdaderamente resucitó» (Secuencia de Pascua). Creemos en Ti, Señor Jesús, creemos que contigo la esperanza renace y el camino sigue. Tú, Señor de la vida, aliéntanos en nuestro caminar y repítenos, como a los discípulos la tarde de Pascua: «¡La paz esté con ustedes!» (Jn 20,19.21).

[00562-ES.02] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs, Cristo ressuscitou!

Hoje proclamamos que Ele, o Senhor da nossa vida, é «a ressurreição e a vida» (Jo 11, 25) do mundo. É Páscoa, que significa «passagem», porque, em Jesus, realizou-se a passagem decisiva da humanidade, ou seja, a passagem da morte à vida, do pecado à graça, do medo à confiança, da desolação à comunhão. N’Ele, Senhor do tempo e da história, quero, com o coração repleto de alegria, dizer a todos: feliz Páscoa!

Seja ela para cada um de vós, queridos irmãos e irmãs, em particular para os doentes e os pobres, os idosos e quantos atravessam momentos de provação e dificuldade, uma passagem da tribulação à consolação. Não estamos sozinhos: Jesus, o Vivente, está connosco para sempre. Alegrem-se a Igreja e o mundo, porque hoje as nossas esperanças já não se quebram contra o muro da morte, mas o Senhor abriu-nos uma ponte para a vida. Sim, irmãos e irmãs! Na Páscoa, mudaram as sortes do mundo, e hoje (dia que coincide com a data mais provável da ressurreição de Cristo) podemos alegrar-nos de celebrar, por pura graça, o dia mais importante e belo da história.

Cristo ressuscitou, ressuscitou verdadeiramente: como se proclama nas Igrejas do Oriente. O termo verdadeiramente diz-nos que a esperança não é uma ilusão; é verdade! E que, a partir da Páscoa, o caminho da humanidade assinalado pela esperança é percorrido com passo mais rápido. Assim no-lo mostram, com o seu exemplo, as primeiras testemunhas da Ressurreição. Os Evangelhos narram aquela pressa boa com que, no dia de Páscoa, «as mulheres correram a dar a notícia aos discípulos» (Mt 28, 8). E ainda que Maria de Magdala, «correndo, foi ter com Simão Pedro» (Jo 20, 2); e em seguida João e o próprio Pedro «corriam os dois juntos» (20, 4) para chegar ao lugar onde Jesus estivera sepultado. E ao entardecer daquele dia de Páscoa, depois de terem encontrado o Ressuscitado no caminho para Emaús, os dois discípulos «voltaram imediatamente para Jerusalém» (Lc 24, 33) percorrendo a toda a pressa vários quilómetros em subida e na escuridão da noite, movidos pela alegria irrefreável da Páscoa que inflamava os seus corações (cf. 24, 32). A mesma alegria pela qual Pedro, ao ver Jesus ressuscitado nas margens do lago da Galileia, não pôde demorar-se no barco com os outros, mas lançou-se logo à água nadando velozmente ao encontro d’Ele (cf. Jo 21, 7). Em suma, na Páscoa, acelera-se o passo na caminhada que se torna uma corrida, porque a humanidade vê a meta do seu percurso, o sentido do seu destino, Jesus Cristo, e é chamada a apressar-se ao encontro d’Ele, esperança do mundo.

Apressemo-nos, também nós, a crescer num caminho de confiança recíproca: confiança entre as pessoas, entre os povos e as nações. Deixemo-nos surpreender pelo anúncio feliz da Páscoa, pela luz que ilumina as trevas e obscuridades em que demasiadas vezes se encontra envolvido o mundo.

Apressemo-nos a superar os conflitos e as divisões, e a abrir os nossos corações aos mais necessitados. Apressemo-nos a percorrer sendas de paz e fraternidade. Alegremo-nos com os sinais concretos de esperança que nos chegam de tantos países, a começar daqueles que oferecem assistência e hospitalidade a quantos fogem da guerra e da pobreza.

Entretanto, ao longo do caminho, há ainda muitas pedras de tropeço, que tornam árduo e fadigoso este apressarmo-nos para o Ressuscitado. Supliquemos-Lhe: Ajudai-nos a correr ao vosso encontro! Ajudai-nos a abrir os nossos corações!

Ajudai o amado povo ucraniano no caminho para a paz, e derramai a luz pascal sobre o povo russo. Confortai os feridos e quantos perderam os seus entes queridos por causa da guerra e fazei que os prisioneiros possam voltar sãos e salvos para as suas famílias. Abri os corações de toda a Comunidade Internacional para que se esforcem por fazer cessar esta guerra e todos os conflitos que ensanguentam o mundo, a começar pela Síria, que ainda espera a paz. Sustentai quantos foram atingidos pelo violento terremoto na Turquia e na própria Síria. Rezemos por aqueles que perderam familiares e amigos e ficaram sem casa: possam receber conforto de Deus e ajuda da família das nações.

Neste dia confiamo-Vos, Senhor, a cidade de Jerusalém, primeira testemunha da vossa Ressurreição. Expresso profunda preocupação com os ataques dos últimos dias que ameaçam o desejado clima de confiança e respeito mútuo, necessário para se retomar o diálogo entre israelenses e palestinos, de modo que a paz reine na Cidade Santa e em toda a região.

Ajudai, Senhor, o Líbano, ainda à procura de estabilidade e unidade, para que supere as divisões e todos os cidadãos trabalhem, juntos, pelo bem comum do país.

Não Vos esqueçais do querido povo da Tunísia, especialmente dos jovens e daqueles que sofrem por causa dos problemas sociais e económicos, a fim de não perder a esperança e colaborar na construção dum futuro de paz e fraternidade.

Olhai para o Haiti, que há vários anos está a sofrer uma grave crise sociopolítica e humanitária, e sustentai o empenho dos atores políticos e da Comunidade Internacional na busca duma solução definitiva para os inúmeros problemas que afligem aquela população tão atribulada.

Consolidai os processos de paz e reconciliação empreendidos na Etiópia e no Sudão do Sul e fazei cessar as violências na República Democrática do Congo.

Sustentai, Senhor, as comunidades cristãs que hoje celebram a Páscoa em circunstâncias particulares, como sucede na Nicarágua e na Eritreia, e lembrai-Vos de todos aqueles a quem é impedido professar, livre e publicamente, a sua fé. Dai conforto às vítimas do terrorismo internacional, especialmente no Burkina Faso, Mali, Moçambique e Nigéria.

Ajudai o Myanmar a percorrer caminhos de paz e iluminai os corações dos responsáveis para que o martirizado povo roynga encontre justiça.

Confortai os refugiados, os deportados, os prisioneiros políticos e os migrantes, especialmente os mais vulneráveis, bem como todos aqueles que sofrem com a fome, a pobreza e os efeitos nocivos do narcotráfico, do tráfico de pessoas e de toda a forma de escravidão. Inspirai, Senhor, os responsáveis das nações, para que nenhum homem ou mulher seja discriminado e espezinhado na sua dignidade; para que, no pleno respeito dos direitos humanos e da democracia, se curem estas chagas sociais, se procure sempre e só o bem comum dos cidadãos, se garanta a segurança e as condições necessárias para o diálogo e a convivência pacífica.

Irmãos, irmãs, voltemos também nós a encontrar o gosto do caminho, aceleremos o pulsar da esperança, saboreemos a beleza do Céu! Tiremos deste Dia as energias para continuar ao encontro do Bem que não desilude. E, se «o maior pecado – como escreveu um antigo Padre – é não acreditar nas energias da Ressurreição» (Santo Isaac de Nínive, Sermões ascéticos, I, 5), hoje acreditemos! «Sim, temos a certeza: verdadeiramente Cristo ressuscitou» (Sequência). Acreditamos em Vós, Senhor Jesus, acreditamos que convosco renasce a esperança, o caminho continua. Vós, Senhor da vida, encorajai os nossos caminhos e repeti, também a nós, como aos discípulos na noite de Páscoa: «A paz esteja convosco» (Jo 20, 19.21).

[00562-PO.02] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua polacca

Drodzy bracia i siostry, Chrystus zmartwychwstał!

Dziś uroczyście głosimy, że On, Pan naszego życia, jest „zmartwychwstaniem i życiem” świata (por. J 11, 25). Jest to Pascha, która oznacza „przejście”, ponieważ w Jezusie dokonało się decydujące przejście ludzkości: przejście ze śmierci do życia, z grzechu do łaski, z lęku do zaufania, z rozpaczy do komunii. W Nim, Panu czasu i dziejów chciałbym powiedzieć wszystkim, z radością w sercu: Dobrej Wielkanocy!

Niech dla każdego z was, drodzy bracia i siostry, zwłaszcza dla chorych i ubogich, dla osób starszych i dla tych, którzy przeżywają chwile próby i trudu, będzie przejściem od cierpienia do pocieszenia. Nie jesteśmy sami: Jezus, Żyjący, jest z nami na zawsze. Niech radują się Kościół i świat, bo dziś nasze nadzieje nie rozbijają się o mur śmierci, lecz Pan otworzył nam pomost do życia. Tak, bracia i siostry, w Dniu Paschalnym odmieniły się losy świata, a dziś, co zbiega się także z najbardziej prawdopodobną datą zmartwychwstania Chrystusa, możemy z radością świętować, jedynie dzięki łasce, najważniejszy i najpiękniejszy dzień historii.

Chrystus zmartwychwstał, prawdziwie zmartwychwstał, jak uroczyście głosi się w Kościołach Wschodnich: Christòs anesti! To prawdziwie mówi nam, że nadzieja nie jest złudzeniem, lecz prawdą! I że droga ludzkości począwszy od Paschy, naznaczona nadzieją, przebiega szybciej. Ukazują to nam swoim przykładem pierwsi świadkowie Zmartwychwstania. Ewangelie wspominają o dobrym pośpiechu, z jakim w dzień Wielkanocy „niewiasty pobiegły oznajmić to uczniom” (Mt 28, 8). A po tym, jak Maria z Magdali „pobiegła i przybyła do Szymona Piotra” (J 20, 2), Jan i sam Piotr „pobiegli obydwaj razem” (por. w. 4), aby dotrzeć do miejsca, gdzie Jezus został pogrzebany. A potem, w wieczór wielkanocny, spotkawszy Zmartwychwstałego na drodze do Emaus, dwaj uczniowie „w tej samej godzinie wybrali się” (Łk 24, 33) i pospieszyli kilka kilometrów pod górę i w ciemnościach, poruszeni nieposkromioną radością Paschy, która płonęła w ich sercach (por. w. 32). Jest to ta sama radość, z powodu której Piotr na brzegu Jeziora Galilejskiego na widok zmartwychwstałego Jezusa nie mógł pozostać w łodzi z innymi, lecz natychmiast wskoczył do wody, aby szybko popłynąć na Jego spotkanie (por. J 21, 7). Jednym słowem w dzień Paschalny pielgrzymka przyspiesza i staje się wyścigiem, ponieważ ludzkość widzi cel swojej podróży, sens swojego przeznaczenia, Jezusa Chrystusa, i jest wezwana by spieszyć na spotkanie z Nim, nadzieją świata.

Spieszmy także i my, aby wzrastać na drodze wzajemnego zaufania: zaufania między ludźmi, między ludami i narodami. Dajmy się zaskoczyć radosnej nowinie paschalnej, światłu, które rozświetla ciemności i mroki, w jakich nazbyt często pogrążony jest świat.

Spieszmy się przezwyciężać konflikty i podziały, otwierając nasze serca na najbardziej potrzebujących. Podążajmy drogami pokoju i braterstwa. Radujmy się z konkretnych znaków nadziei, które do nas docierają z wielu krajów, począwszy od tych, które oferują pomoc i przyjęcie tym, którzy uciekają od wojny i ubóstwa.

Na tej drodze jest jednak jeszcze wiele potknięć, które czynią nasz pośpiech ku Zmartwychwstałemu uciążliwym i męczącym. Do Niego kierujemy naszą prośbę: pomóż nam biec ku Tobie! Pomóż nam otworzyć nasze serca!

Pomóż umiłowanemu narodowi ukraińskiemu na drodze do pokoju, a naród rosyjski obdarz światłem paschalnym. Pociesz rannych i tych, którzy stracili w wojnie swoich bliskich, spraw, aby jeńcy mogli zdrowi i cało powrócić do swoich rodzin. Otwórz serca całej wspólnoty międzynarodowej, aby podjęła działania na rzecz zakończenia tej wojny i wszystkich konfliktów, które wykrwawiają świat, począwszy od Syrii, która wciąż czeka na pokój. Wspieraj osoby dotknięte gwałtownym trzęsieniem ziemi w Turcji i w tejże Syrii. Módlmy się za tych, którzy stracili rodziny i przyjaciół oraz zostali bez dachu nad głową: oby otrzymali pocieszenie od Boga i pomoc od rodziny narodów.

W tym dniu powierzamy Ci, Panie, miasto Jerozolimę, pierwszego świadka Twojego Zmartwychwstania. Wyrażam żywe zaniepokojenie atakami z ostatnich dni, które zagrażają oczekiwanemu klimatowi zaufania i wzajemnego szacunku, niezbędnym do wznowienia dialogu między Izraelczykami i Palestyńczykami, aby pokój zapanował w Świętym Mieście i w całym regionie.

Pomóż, Panie, Libanowi, wciąż poszukującemu stabilności i jedności, aby przezwyciężył podziały i aby wszyscy obywatele mogli współpracować dla wspólnego dobra tego kraju.

Nie zapominaj o drogim narodzie tunezyjskim, zwłaszcza o młodzieży i o tych, którzy cierpią z powodu problemów społecznych i gospodarczych, aby nie tracili nadziei i współpracowali na rzecz budowy przyszłość pokoju i braterstwa.

Zwróć swoje spojrzenie na Haiti, które od kilku lat cierpi z powodu poważnego kryzysu społeczno-politycznego i humanitarnego, i wesprzyj wysiłki uczestników życia politycznego oraz wspólnoty międzynarodowej, aby znaleźć ostateczne rozwiązanie wielu problemów, które dotykają bardzo cierpiących mieszkańców tego kraju.

Umocnij procesy na rzecz pokoju i pojednania podjęte w Etiopii i Sudanie Południowym oraz spraw, by ustały akty przemocy w Demokratycznej Republice Konga.

Wspieraj, Panie, wspólnoty chrześcijańskie obchodzące dziś Wielkanoc w szczególnych okolicznościach, jak w Nikaragui i Erytrei, i pamiętaj o wszystkich, którym uniemożliwiono swobodne i publiczne wyznawanie wiary. Pociesz ofiary międzynarodowego terroryzmu, zwłaszcza w Burkina Faso, Mali, Mozambiku i Nigerii.

Pomóż Mjanmie kroczyć ścieżkami pokoju i oświeć serca odpowiedzialnych, aby udręczeni Rohingja znaleźli sprawiedliwość.

Pociesz uchodźców, deportowanych, więźniów politycznych i migrantów, zwłaszcza tych najbardziej bezbronnych, a także wszystkich, którzy cierpią z powodu głodu, ubóstwa i zgubnych skutków handlu narkotykami, handlu ludźmi i wszelkich form niewolnictwa. Natchnij, Panie, przywódców narodów, aby żaden mężczyzna ani żadna kobieta nie byli dyskryminowani i aby nie gwałcono ich godności; aby przy pełnym poszanowaniu praw człowieka i demokracji zostały uzdrowione te plagi społeczne, aby zawsze i wyłącznie dążono do dobra wspólnego obywateli i aby zapewniono bezpieczeństwo oraz niezbędne warunki do dialogu i pokojowego współżycia.

Bracia, siostry, odkryjmy też na nowo smak pielgrzymowania, przyspieszmy puls nadziei, zasmakujmy już teraz nieco z piękna nieba! Zaczerpmy dziś siły, by postępować na spotkanie dobra, które nie zawodzi. A jeśli, jak pisał pewien starożytny Ojciec, „największym grzechem jest niewiara w moce Zmartwychwstania" (ŚW. IZAAK Z NINIWY, Homilie ascetyczne, I,5), dziś uwierzmy: „Wiemy, żeś zmartwychwstał, że ten cud prawdziwy” (Sekwencja wielkanocna). Wierzymy w Ciebie, Panie Jezu, wierzymy, że z Tobą odradza się nadzieja, pielgrzymka trwa nadal. Ty, Panie życia, zachęcasz do podążania naszymi drogami i powtarzasz nam, jak uczniom w wieczór paschalny: „Pokój wam!” (J 20, 19, 21).

[00562-PL.02] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua araba

بركة قداسة البابا فرنسيس

لمدينة روما وللعالم

في مناسبة عيد الفصح

يوم الأحد 9 نيسان/أبريل 2023

بازيليكا القدّيس بطرس

أيّها الإخوة والأخوات، المسيح قام!

اليوم نُعلن أنّ ربَّ الحياة هو "القِيامةُ والحَياة" للعالم (راجع يوحنّا 11، 25). اليوم يوم الفصح، الذي يعني ”العبور“، وقد تمَّ في يسوع عبور البشريّة الحاسم، من الموت إلى الحياة، ومن الخطيئة إلى النّعمة، ومن الخوف إلى الثّقة، ومن التِّيهِ إلى الشّركة والوَحدة. فيهِ هو، سيِّدُ الزَّمن والتّاريخ، أودُّ أن أقول للجميع، في الفرح الذي يملأ قلبي: المسيح قام. عيدًا سعيدًا.

ليَكُن هذا الفصح لكلِّ واحدٍ منكم، أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء، وخاصّة للمرضى والفقراء، وللكبار المتقدّمين في السّنّ، وللذين يمرّون بلحظات مِحَنة وتعب، ليَكُن معبرًا من الضِّيق إلى التّعزية. نحن لسنا وحدنا: يسوع الحيّ معنا إلى الأبد. لتفرح الكنيسة والعالم، لأنّ رجاءنا اليوم لن يصطدم بعد الآن بجدار الموت، لأنّ الرّبّ يسوع فتح لنا جسرًا نحو الحياة. نعم، أيّها الإخوة والأخوات، في الفصح تغيّر مصير العالم. في هذا اليوم، الذي يصدف، بحسب أقوى الاحتمالات، أنّه يتفق مع تاريخ قيامة المسيح، يمكننا أن نفرح بالاحتفال، وتلك نعمة منه تعالى فقط، بأهمِّ وأجملِ يومٍ في التّاريخ.

المسيح قام، حقًّا قام، كما تعلِنُ الكنائس الشّرقيّة. هذه الكلمة ”حقًّا“ تقول لنا إنّ رجاءنا ليس وهمًا، بل حقيقة! وإنّ مسيرة الإنسانيّة من الفصح فصاعدًا، تتميّز بالرّجاء، وتتقدّم بشكل أيسر. أظهر لنا ذلك بمثالهم شهود القيامة الأوائل. تروي لنا الأناجيل سرعة النّسوة، سرعةَ خَير، في يوم الفصح، لمَّا أسرعن إِلى التَّلاميذِ يَحمِلنَ إليهم البُشْرى (متّى 28، 8). وبعد أن "أَسرَعَت مريم المِجدليّة وجاءَت إِلى سِمْعانَ بُطرُس" (يوحنّا 20، 2)، انطلق يوحنّا وبطرس أيضًا "يُسرِعانِ السَّيْرَ مَعًا" (راجع الآية 4) لكي يَصِلَا إلى المكان حيث دُفن يسوع. ثمَّ، في مساء يوم الفصح، بعد أن التقى التّلميذان على طريق عِمَّواس مع يسوع القائم من بين الأموات، "قاما في تِلكَ السَّاعَةِ نَفْسِها" (لوقا 24، 33) وأسرعا في سيرهما وقطعا عدَّة كيلومترات، صعودًا في العتمة، يدفعهما فرح الفصح، فرح لا يسعانه كان يتّقد في قلبيهما (راجع الآية 32). مِثلُ ذلك الفرح نفسه ملأ بطرس، وهو في القارب في بَحرِ الجليل، عندما رأى يسوع القائم من بين الأموات، فلم يستطع أن يبقى في القارب مع الآخرين، بل قفز على الفور في الماء وسبح بسرعة للقائه (راجع يوحنّا 21، 7). باختصار، في الفصح، نسرع ويصير السّير ركضًا، لأنّ البشريّة ترى هدف مسيرتها، ومعنى مصيرها، الذي هو يسوع المسيح، وهي مدعوّة إلى أن تُسرع إلى لقائه، هو رجاء العالم.

لنسرع نحن أيضًا وننمو في مسيرة ثقة متبادلة: الثّقة بين الأفراد، وبين الشّعوب والأمم. لنستقبل مفاجأة بشرى الفصح السّارة، والنّور الذي ينير الظّلمات والعتمة التي تحيط غالبًا بالعالم.

لنسرع ونتجاوز الصّراعات والانقسامات، ولنفتح قلوبنا للذين هم في أمس الحاجة إلينا. لنسرع ونسِرْ في طرق السّلام والأخوّة. إنّا نفرح بعلامات الأمل التي تصلنا من بلدان عديدة، بدءًا من تلك التي تقدّم المساعدة والاستقبال للذين يهربون من الحرب والفقر.

ومع ذلك، على طول الطّريق، لا يزال هناك عقبات عديدة، تجعل إسراعنا نحو الرّبّ القائم من بين الأموات صعبًا ومتعبًا. لنوجه ابتهالنا إليه ولنقل: ساعدنا لنسرع للقائك! ساعدنا لنفتح قلوبنا!

ساعد الشّعب الأوكراني الحبيب في مسيرته نحو السّلام، وأفض النّور الفصحيّ على الشّعب الرّوسي. وعزِّ الجرحى وكلّ الذين فقدوا أحباءهم في الحرب، وَليَعُدْ الأسرى سالمين آمنين إلى عائلاتهم. افتح قلوب المجتمع الدّولي بأسره لتجتهد وتضع نهاية لهذه الحرب ولكلّ الصّراعات التي تجتاح العالم، ابتداءً من سوريا التي ما زالت تنتظر السّلام. كُنْ سنَدًا للمتضررين من الزلزال العنيف في تركيا وسوريا نفسها. لنصلِّ من أجل الذين فقدوا الأهل والأصدقاء وبقوا بلا مأوى: ليأتـهم العون من الله والمساعدة من أسرة الأمم.

في هذا اليوم نضع بين يديك، يا ربّ، مدينة القدس، الشّاهد الأوّل لقيامتك. إنّني أعرب عن بالغ قلقي إزاء الهجمات التي وقعت في الأيام الأخيرة والتي تهدّد جوّ الثّقة والاحترام المتبادل المنشود، والضّروريّ لاستئناف الحوار بين الإسرائيليّين والفلسطينيّين، حتّى يسود السّلام في المدينة المقدّسة وفي المنطقة كلّها.

ساعد يا ربّ لبنان، الذي ما يزال يبحث عن الاستقرار والوَحدة، حتّى يتجاوز الانقسامات، فيعمل جميع المواطنين معًا من أجل الخير العام للبلد.

لا تنسَ شعب تونس العزيز، وخاصّة الشّباب والذين يعانون بسبب مشاكل اجتماعيّة واقتصاديّة، حتّى لا يفقدوا الأمل ويتعاونوا في بناء مستقبل سلام وأخوّة.

وجّه نظرك إلى هايتي، التي تعاني منذ عدة سنوات من أزمة اجتماعيّة وسياسيّة وإنسانيّة خطيرة، وكُنْ سندًا لالتزام الجهات السّياسيّة العاملة والمجتمع الدّولي في السّعي لإيجاد حلّ نهائي لمشاكل عديدة يعاني منها السّكان المعذَّبون عذابًا شديدًا.

قوِّ مسيرات السّلام والمصالحة الجارية في إثيوبيا وجنوب السّودان، وأوقف العنف في جمهوريّة الكونغو الدّيمقراطيّة.

يا ربّ، أيِّد الجماعات المسيحيّة التي تحتفل بعيد الفصح اليوم في ظروف استثنائيّة، كما هو الحال في نيكاراغوا وإريتريا، واذكُر كلّ الذين يُمْنَعون من إعلان إيمانهم بحرية وعلانية. امنحِ القوّة والعزاء لضحايا الإرهاب الدّولي، ولا سيّما في بوركينا فاسو ومالي وموزامبيق ونيجيريا.

ساعد ميانمار لتسير في طرق السّلام، وأنِرْ قلوب المسؤولين حتّى يجد الروهينجا المعذَّبون العدل.

عزِّ اللاجئين والمُبعَدين والسّجناء السّياسيّين والمهاجرين، وخاصّة الضّعفاء فيهم، وكذلك كلّ الذين يعانون من الجوع والفقر ومن آثار الاتجار بالمخدرات المشؤومة، والاتجار بالبشر وجميع أشكال العبوديّة. ألهِم يا ربّ قادة الأمم، حتّى لا يشعر أيّ رجل أو امرأة بأيّ تمييز ضده ولا تداس كرامته، وحتّى تلتئم الجراح الاجتماعيّة مع الاحترام الكامل لحقوق الإنسان والديمقراطيّة، ويتمّ السّعي الدائم لخير المواطنين العام فقط، وحتّى يتوفر الأمن والشروط اللازمة للحوار والعيش معًا بسلام.

أيّها الإخوة والأخوات، لِنكتشف نحن أيضًا حُبَّ السّيْر، ولْنُسَرِّع خفقان الرّجاء فينا، ولنتذوَّق مُسبقًا جمال السّماء! لِنَستَمِدّ اليوم الطّاقات لكي نتقدّم للقاء الخَير الذي لا يُخيّب آمالنا. وإن كان الأمر، كما كتب أحد الآباء القدامى أنّ "أعظم خطيئة هي ألّا نؤمن بطاقاتِ القيامة" (القدّيس إسحاق السّرياني، العظات النسكيّة، 1، 5)، لنؤمن نحن اليوم: "نعم، نحن أكيدون: المسيح قام حقًّا" (النشيد). نحن نؤمن بك، أيّها الرّبّ يسوع، ونؤمن أنّ الرّجاء يولد معك من جديد، والمسيرة تستمرّ. أنت، ربّ الحياة، شجّع مسيرتنا وكرّر لنا أيضًا ما قُلت للتّلاميذ في مساء يوم الفصح: "السَّلامُ لكم!" (يوحنّا 20، 19. 21).

[00562-AR.02] [Testo originale: Italiano]

[B0262-XX.02]