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L’Udienza Generale, 07.06.2023


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 in Piazza San Pietro, dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa, continuando il ciclo di catechesi La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente, ha incentrato la Sua meditazione sul tema “Testimoni: Santa Teresa di Gesù Bambino, patrona delle missioni” (Lettura: Lc 15,4-7).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, benvenuti, buongiorno!

Sono qui davanti a noi le reliquie di santa Teresa di Gesù Bambino, patrona universale delle missioni. È bello che ciò accada mentre stiamo riflettendo sulla passione per l’evangelizzazione, sullo zelo apostolico. Oggi, dunque, lasciamoci aiutare dalla testimonianza di santa Teresina. Lei nacque 150 anni fa, e in questo anniversario ho intenzione di dedicarle una Lettera Apostolica.

È patrona delle missioni, ma non è mai stata in missione: come si spiega, questo? Era una monaca carmelitana e la sua vita fu all’insegna della piccolezza e della debolezza: lei stessa si definiva “un piccolo granello di sabbia”. Di salute cagionevole, morì a soli 24 anni. Ma se il suo corpo era infermo, il suo cuore era vibrante, era missionario. Nel suo “diario” racconta che essere missionaria era il suo desiderio e che voleva esserlo non solo per qualche anno, ma per tutta la vita, anzi fino alla fine del mondo. Teresa fu “sorella spirituale” di diversi missionari: dal monastero li accompagnava con le sue lettere, con la preghiera e offrendo per loro continui sacrifici. Senza apparire intercedeva per le missioni, come un motore che, nascosto, dà a un veicolo la forza per andare avanti. Tuttavia dalle sorelle monache spesso non fu capita: ebbe da loro “più spine che rose”, ma accettò tutto con amore, con pazienza, offrendo, insieme alla malattia, anche i giudizi e le incomprensioni. E lo fece con gioia, lo fece per i bisogni della Chiesa, perché, come diceva, fossero sparse “rose su tutti”, soprattutto sui più lontani.

Ma ora, mi chiedo, possiamo chiederci noi, tutto questo zelo, questa forza missionaria e questa gioia di intercedere da dove arrivano? Ci aiutano a capirlo due episodi, avvenuti prima che Teresa entrasse in monastero. Il primo riguarda il giorno che le cambiò la vita, il Natale del 1886, quando Dio operò un miracolo nel suo cuore. Teresa avrebbe di lì a poco compiuto 14 anni. In quanto figlia più giovane, in casa era coccolata da tutti, ma non “malcresciuta”. Tornata dalla Messa di mezzanotte, il papà, molto stanco, non aveva però voglia di assistere all’apertura dei regali della figlia e disse: «Meno male che è l’ultimo anno!», perché a 15 anni già non si facevano più. Teresa, di indole molto sensibile e facile alle lacrime, ci restò male, salì in camera e pianse. Ma in fretta represse le lacrime, scese e, piena di gioia, fu lei a rallegrare il padre. Cos’era successo? Che in quella notte, in cui Gesù si era fatto debole per amore, lei era diventata forte d’animo – un vero miracolo: in pochi istanti era uscita dalla prigione del suo egoismo e del suo piangersi addosso, cominciò a sentire che “la carità le entrava nel cuore col bisogno di dimenticare sé stessa” (cfr Manoscritto A, 133-134). Da allora rivolse il suo zelo agli altri, perché trovassero Dio e anziché cercare consolazioni per sé si propose di «consolare Gesù, [di] farlo amare dalle anime», perché – annotò Teresa – «Gesù è malato d’amore e [...] la malattia dell’amore non si guarisce che con l’amore» (Lettera a Marie Guérin, luglio 1890). Ecco allora il proposito di ogni sua giornata: «fare amare Gesù» (Lettera a Céline, 15 ottobre 1889), intercedere perché gli altri lo amassero. Scrisse: «Vorrei salvare le anime e dimenticarmi per loro: vorrei salvarle anche dopo la mia morte» (Lettera al P. Roullan, 19 marzo 1897). Più volte disse: «Passerò il mio cielo a fare del bene sulla terra». Questo è il primo episodio che le cambiò la vita a 14 anni.

E questo suo zelo era rivolto soprattutto ai peccatori, ai “lontani”. Lo rivela il secondo episodio. Teresa viene a conoscenza di un criminale condannato a morte per crimini orribili, si chiamava Enrico Pranzini – lei scrive il nome: ritenuto colpevole del brutale omicidio di tre persone, è destinato alla ghigliottina, ma non vuole ricevere i conforti della fede. Teresa lo prende a cuore e fa tutto ciò che può: prega in ogni modo per la sua conversione, perché lui che, con compassione fraterna, chiama «povero disgraziato Pranzini», abbia un piccolo segno di pentimento e faccia spazio alla misericordia di Dio, in cui Teresa confida ciecamente. Avviene l’esecuzione. Il giorno dopo Teresa legge sul giornale che Pranzini, appena prima di poggiare la testa nel patibolo, «a un tratto, colto da un’ispirazione improvvisa, si volta, afferra un Crocifisso che il sacerdote gli presentava e bacia per tre volte le piaghe sacre» di Gesù. La santa commenta: «Poi la sua anima andò a ricevere la sentenza misericordiosa di Colui che dichiarò che in Cielo ci sarà più gioia per un solo peccatore che fa penitenza che per novantanove giusti che non hanno bisogno di penitenza!» (Manoscritto A, 135).

Fratelli e sorelle, ecco la forza dell’intercessione mossa dalla carità, ecco il motore della missione. I missionari, infatti, di cui Teresa è patrona, non sono solo quelli che fanno tanta strada, imparano lingue nuove, fanno opere di bene e sono bravi ad annunciare; no, missionario è anche chiunque vive, dove si trova, come strumento dell’amore di Dio; è chi fa di tutto perché, attraverso la sua testimonianza, la sua preghiera, la sua intercessione, Gesù passi. E questo è lo zelo apostolico che, ricordiamolo sempre, non funziona mai per proselitismo – mai! – o per costrizione – mai! –, ma per attrazione: la fede nasce per attrazione, non si diventa cristiani perché forzati da qualcuno, no, ma perché toccati dall’amore. Alla Chiesa, prima di tanti mezzi, metodi e strutture, che a volte distolgono dall’essenziale, occorrono cuori come quello di Teresa, cuori che attirano all’amore e avvicinano a Dio. E chiediamo alla santa – abbiamo le reliquie, qui – chiediamo alla santa la grazia di superare il nostro egoismo e chiediamo la passione di intercedere perché questa attrazione sia più grande nella gente e perché Gesù sia conosciuto e amato.

[00965-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker :

Alors que nous réfléchissons depuis quelques semaines à la passion pour l'évangélisation, nous avons devant nous les reliques de Sainte Thérèse de l'Enfant Jésus. Elle est la patronne des missions, bien qu’elle ne soit jamais partie en mission. Elle était carmélite. Mais si elle était petite et faible, si son corps était infirme, son cœur était vibrant, missionnaire. Cachée, elle intercédait pour les missions, comme un moteur qui donne au véhicule la force d'avancer.

Deux épisodes survenus avant l'entrée de Thérèse au carmel nous aident à comprendre l'origine de cette force missionnaire : d’abord la grâce de Noël 1886, lorsque Dieu opère un miracle dans son cœur. Cette nuit-là, elle devient forte en son cœur : en quelques instants, elle sort de la prison de son égoïsme et de son apitoiement ; elle tourna désormais son zèle vers les autres. Voici le but de ses journées : "faire aimer Jésus". Ce zèle missionnaire s'adresse avant tout aux pécheurs les plus "éloignés", comme le révèle le deuxième épisode. Thérèse prend à cœur un condamné à mort, Pranzini, qui ne veut pas recevoir les réconforts de la foi. Elle prie autant qu’elle peut pour sa conversion, et l’obtient, celui-ci ayant embrassé le crucifix au dernier moment.

Thérèse nous enseigne qu’est missionnaire quiconque se fait instrument de l’amour de Dieu et fait tout ce qu’il peut pour qu’à travers son témoignage, sa prière, son intercession, Jésus soit connu et aimé. L’Église a besoin de cœurs comme celui de Thérèse, qui attirent les âmes à l’amour et les rapprochent de Dieu.

Santo Padre :

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua francese, in particolare alle delegazioni delle diocesi di Séez e Bayeux-Lisieux, guidate dai rispettivi Vescovi, che accompagnano le reliquie di Santa Teresa di Gesù Bambino nel 150° anniversario della sua nascita e nel 100° anniversario della sua beatificazione. Chiediamo alla nostra Santa la grazia di amare Gesù come lei Lo ha amato, di offrirGli le nostre prove e i nostri dolori, come lei l’ha fatto, perché sia conosciuto e amato da tutti.

Speaker :

Je salue cordialement les pèlerins de langue française en particulier les délégations des Diocèses Séez et de Bayeux-Lisieux conduites par leurs évêques respectifs, qui accompagnent les reliques de Sainte Thérèse de l’Enfant Jésus à l’occasion du 150ème anniversaire de sa naissance et du 100ème anniversaire de sa béatification. Demandons à notre Sainte la grâce d’aimer Jésus comme elle l’a aimé, de Lui offrir nos épreuves et nos peines comme elle l’a fait, pour qu’Il soit connu et aimé de tous.

[00966-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear brothers and sisters: In our continuing catechesis on apostolic zeal, we now turn to Saint Therese of Lisieux, the universal patroness of the missions; happily, today her relics are here in our midst. At an early age, Therese discerned a vocation to enter the Carmel and to devote her life to prayer for the Church’s work of evangelization. She adopted several foreign missionaries as a “spiritual sister”, writing them letters of encouragement and supporting them by her prayers and daily sacrifices. Saint Therese longed for all people to open their hearts to the saving love of Jesus. She interceded fervently for the conversion of sinners, even those most hardened. In her final illness, she promised to continue that intercession even after her death. Saint Therese reminds us that charity and intercessory prayer, even more than projects and programmes, are essential to the spread of the Gospel. Let us ask her to intercede for an outpouring of missionary zeal upon the Church in our day, so that the name of Jesus may everywhere be known and loved.

Santo Padre:

Do il benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese, specialmente ai gruppi provenienti da Scozia, Indonesia e Stati Uniti d’America. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore nostro Gesù Cristo. Dio vi benedica!

Speaker:

I extend a warm welcome to the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially the groups from Scotland, Indonesia and the United States of America. Upon you and your families I invoke the joy and peace of our Lord Jesus Christ. God bless you all!

[00967-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, in unserer Katechesenreihe über den apostolischen Eifer blicken wir diesmal auf die heilige Theresia vom Kinde Jesus – und es ist eine schöne Fügung, dass ihre Reliquien heute hier zugegen sind. Sie wird als Patronin der Missionen verehrt, obwohl sie selbst nie in der Mission war. Schon im Alter von knapp 14 Jahren begriff sie, dass sie ihren Egoismus und ihr Selbstmitleid überwinden musste, um in ihrem Herzen Raum zu schaffen für die Liebe, die sich den anderen zuwendet. Mit dieser Gesinnung trat sie in den Karmel ein und führte ein kontemplatives Leben, das in ihr den geistlichen Eifer für das Heil der Seelen umso mehr entzündete. Sie wollte Jesus trösten, seine Liebe zu den Menschenseelen teilen und durch Gebet, Opfer und Leiden dazu beitragen, dass er auch von denen geliebt werde, die bisher noch nicht zu ihm gefunden hatten. All ihre Schwierigkeiten opferte sie im fürbittenden Gebet für die Missionare, aber auch für die Bekehrung der Sünder auf. Theresia von Lisieux zeigt uns durch ihr Beispiel, dass die Liebe der „Motor“ der Mission ist und dass jeder dort, wo er lebt, zu einem Werkzeug der Liebe Gottes werden kann, die alle an sich ziehen will.

Santo Padre:

Un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua tedesca. Santa Teresa di Lisieux ci invita a seguire il Signore nella piccola via, animando ogni nostro gesto con la carità. La Santissima Eucaristia, Sacramento della Carità, sia il nostro nutrimento celeste su questo cammino.

Speaker:

Ein herzliches Willkommen den Pilgern deutscher Sprache. Die heilige Theresia von Lisieux lädt uns ein, dem Herrn auf dem kleinen Weg nachzufolgen, indem wir uns in all unserem Tun von der Nächstenliebe leiten lassen. Die Heilige Eucharistie, Sakrament der Liebe, möge uns auf diesem Weg himmlische Speise sein.

[00968-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Dedicamos esta catequesis a santa Teresa del Niño Jesús, patrona universal de las misiones, cuyas reliquias están hoy aquí con nosotros. Su testimonio nos ayuda a seguir reflexionando sobre el celo apostólico. Teresita fue una monja carmelita descalza; desde su monasterio acompañó como “hermana espiritual” a varios misioneros, con la oración y con las cartas que les enviaba. Siguiendo el ejemplo de Jesús Buen Pastor, ella intercedía por todos, especialmente por los que estaban más alejados de Dios.

Podemos preguntarnos, ¿de dónde le venía a Teresita esa fuerza misionera y ese gran deseo de interceder por los demás? El motor, tanto para la misión como para la oración de intercesión, es la caridad, es el amor. Por eso se ha convertido ella en “patrona de las misiones”; porque los misioneros no son sólo los que abren caminos, aprenden nuevas lenguas, hacen obras de bien y son buenos predicadores; el misionero es el que vive, allí donde está, siendo testigo e instrumento del amor de Dios. Cada uno de nosotros está llamado a esta vocación misionera.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. En este mes del Corazón de Jesús, pidamos al Señor que haga nuestros corazones semejantes al suyo, y que seamos sus instrumentos para que Él pueda “pasar haciendo el bien”. Como santa Teresita, que vivió entregada a Dios y olvidada de sí misma, amando y consolando a Jesús, e intercediendo por la salvación de todos. Que Dios los bendiga y la Virgen Santa los cuide. Muchas gracias.

[00969-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Aqui, diante de nós, estão as relíquias de Santa Teresa do Menino Jesus, que é a Padroeira universal das Missões, embora nunca tivesse saído em missão. Mas o seu desejo – escreve ela – era ser missionária, e não só durante alguns anos, mas por toda a vida; mais ainda, por toda a eternidade: «passarei o meu céu a fazer bem sobre a terra». Do Carmelo, acompanhava os missionários por carta, com a oração e oferecendo por eles todos os sacrifícios que a vida lhe pedia. À semelhança do motor escondido no carro, mas que o faz andar, Teresa intercedia pelas missões e abençoava-as. Na verdade, não é missionário apenas quem deixa a sua pátria e vai para longe, aprende línguas novas e nelas anuncia a Boa Nova de Jesus; mas toda a pessoa que, no lugar onde vive, serve como instrumento do amor de Deus e tudo faz para que Jesus passe para os outros. Pois bem! O Pai do Céu concedeu a Santa Teresa sair da prisão do seu egoísmo, esquecendo-se de si própria, para servir os outros; em vez de procurar consolações para si mesma, esforçava-se por consolar a Jesus, fazendo com que os outros O amassem. Dizia ela que «Jesus está doente de amor, e a doença do amor só se cura com o amor». Para a Igreja, mais importante do que a abundância de meios, métodos e estruturas, que às vezes até a distraem do essencial, é ter muitos corações como o de Teresa, corações que atraem ao amor e aproximam de Deus.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua portoghese, in particolare quanti sono venuti dal Brasile e Portogallo. Vi benedico tutti, auspicando che le vostre comunità, a cominciare dalla famiglia stessa di ognuno, cerchino di consolidarsi imitando Gesù che si è donato nell’Eucaristia facendosi cibo per i fratelli! Siate suoi devoti commensali e assidui adoratori.

Speaker:

Saúdo os peregrinos de língua portuguesa, de modo particular quantos vieram do Brasil e Portugal. A todos vos abençoo, desejando que as vossas comunidades, a começar pela própria família, procurem consolidar-se imitando Jesus que Se deu na Eucaristia fazendo-se alimento para os irmãos! Sede seus comensais devotos e assíduos adoradores!

[00970-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تكلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَومَ على القِدِّيسَةِ تريزا الطِّفلِ يسوع وغَيْرَتِها الإنجيليَّة، وقال: القِدِّيسَةُ تريزا الطِّفلِ يسوعَ هي شفيعةُ الرِّسالات. كانتْ راهبةً كَرمِلِيَّةً ومِن الدَّيرِ رافَقَتْ المُرسَلِينَ برسائِلِها وصلاتِها، وقَدَّمَتْ مِن أجلِهِم التَّضحيّاتِ والابتهالاتِ الكثيرة. لم يَفْهَمْنَها غالبًا أخواتُها الرّاهبات. فتأَلَّمَتْ مِنهُنَّ لكنَّها قَبِلَتْ كلَّ شيءٍ بحبٍّ وصبر، وقَدَّمَتْ ذلكَ كُلَّهُ، معَ مرضِها، للهِ مِن أجلِ الرِّسالاتِ والمُرسَلين. وتساءَلَ قداسَتُهُ: مِن أينَ أتَتْ الغَيرةُ الرَّسوليَّة، وقوَّةُ الرِّسالة، والفرحُ في الشَّفاعةِ في حياةِ القِدِّيسَةِ تريزا؟ ذَكَرَ حادِثَتَيْنِ في حياتِها، قَبلَ دخولِها الدَّير، تُساعِدُ على الإجابَةِ على السُّؤال. الأُولَى، في ليلةِ عيدِ الميلاد أَحزَنَها أبوها فَحَزِنَت، وَصَعِدَتْ إلى غرفتِها تَبكِي وَحدَها، ثمَّ تَنَبَّهَتْ بإلهامٍ مِنَ الله، وَنَزَلَتْ مِن غرفتِها، وأخذَتْ هي تُدخِلُ الفرحَ إلى قلبِ والدِها. بذلِكَ الإلهامِ اكتَشَفَتْ أنَّ محبَّةَ اللهِ تُؤدِّي حتمًا إلى محبَّةِ الآخرين. منذُ ذلكَ الحين، وجَّهَتْ محبَّتَها إلى الآخرين، حتَّى يَتَمَكَّنُوا مِن أنْ يَجِدُوا الله. الحادِثَةُ الثَّانية، صَلَّتْ مِن أجلِ مُجرِمٍ حُكِمَ علَيهِ بالموت، لكي يتوبَ قَبلَ موتِهِ، وكانَ يَرفِضُ التَّوبة. واستجابَ اللهُ صلاتَها. فتابَ المُجرِمُ قَبلَ تنفيذِ الحُكمِ فيهِ بِقوَّةِ صلاتِها. هذهِ هيَ قوَّةُ الشَّفاعةِ الَّتي تُحَرِّكُها المحبَّة، والمحبَّةُ هي مُحَرِّكُ الرِّسالات. المُرسَلُ هو أداةٌ لمحبَّةِ الله، وهو الَّذي يساعِدُ الآخرينَ بشهادَتِهِ وصلاتِهِ وشفاعَتِهِ، بِمَعرِفَةِ محبَّةِ اللهِ والاستِجابَةِ لها. هكذا قَضَتْ القِدِّيسَةُ تريزا حياتَها معَ المُرسَلِينَ تَعمَلُ مَعَهُم بصلاتِها.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Alla Chiesa occorrono cuori come quello di Santa Teresa di Gesù Bambino, cuori che attirano all’amore e avvicinano a Dio. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

Speaker:

أُحيِّي المُؤمِنِينَ النَّاطِقِينَ باللُغَةِ العربِيَّة. الكنيسةُ تحتاجُ إلى قُلوبٍ مِثلَ قلبِ القِدِّيسَةِ تريزا الطِّفلِ يسوع، إلى قلوبٍ تَشُدُّنا إلى الحبِّ وتُقَرِّبُنا مِن الله. بارَكَكُم الرَّبُّ جَميعًا وَحَماكُم دائِمًا مِنْ كُلِّ شَرّ!

[00971-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Dzisiejsza audiencja odbywa się przy relikwiach św. Teresy od Dzieciątka Jezus, głównej patronki misji. Dobrze, że dzieje się to w czasie, gdy zastanawiamy się nad zapałem ewangelizacyjnym. Choć jest patronką misji, sama nigdy nie była na misjach. Była mniszką karmelitanką, która zmarła w bardzo młodym wieku. Choć jej ciało było schorowane, to serce było żarliwe i misyjne. Teresa była „duchową siostrą” wielu misjonarzy: z klasztoru towarzyszyła im swoimi listami, modlitwami i nieustannymi ofiarami w ich intencji. Ta posługa spotykała się często z brakiem zrozumienia ze strony współsióstr, co znosiła z cierpliwością. Jej gorliwość, misyjna moc i radość wstawiennictwa mają źródło w jej życiu. Gdy dowiedziała się o przestępcy skazanym na śmierć za straszne zbrodnie, który nie chciał przyjąć pocieszenia wiary, na wszelkie sposoby modliła się o jego nawrócenie, by przez skruchę zechciał w swym sercu uczynić miejsce dla Bożego miłosierdzia, któremu św. Tereska ślepo ufała. Po egzekucji przeczytała w gazecie, że tuż przed położeniem głowy na szafocie nagle „chwycił Krucyfiks, podany mu przez kapłana i trzykroć ucałował święte rany” Jezusa. Oto moc wstawiennictwa poruszana miłością, oto właśnie energia pobudzająca misje. Misjonarze, których Teresa jest patronką, to nie tylko ci, którzy podróżują daleko, uczą się nowych języków, wykonują dobre uczynki i doskonale przepowiadają. Nie, misjonarzem jest każdy, kto żyje, niezależnie od tego gdzie jest, jako narzędzie Bożej miłości. To jest gorliwość apostolska, która pociąga. Nie stajemy się chrześcijanami, ponieważ jesteśmy przez kogoś zmuszeni, lecz ponieważ poruszyła nas miłość. Kościół, bardziej niż tak wielu środków, metod i struktur, które czasami odwracają uwagę od tego, co istotne, potrzebuje dziś serc takich jak serce Teresy, serc, które przyciągają do miłości i zbliżają nas do Boga. Prośmy tę świętą o łaskę przezwyciężenia naszego egoizmu i umiłowanie wstawiania się, aby Jezus był znany.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i Polacchi. L’esempio di Santa Teresa di Gesù Bambino, incoraggi il vostro popolo nello zelo per l’evangelizzazione, anche mediante la preziosa opera dei missionari polacchi nelle periferie del mondo. Testimoniate Gesù con l’esempio della vostra vita, perseverate nella carità cristiana e nel sostegno nei confronti degli Ucraini. Vi benedico di cuore!

Speaker:

Pozdrawiam serdecznie Polaków. Niech przykład św. Teresy od Dzieciątka Jezus zachęca wasz naród, by nie ustał jego zapał ewangelizacyjny, także poprzez cenną pracę polskich misjonarzy na peryferiach świata. Świadczcie o Jezusie przykładem waszego życia, trwajcie w miłości chrześcijańskiej i nie ustawajcie we wspieraniu narodu ukraińskiego. Z serca wam błogosławię!

[00972-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua italiana. In particolare, la Pia Unione della Mamme Cristiane della Diocesi di Iasi, in Romania, i religiosi dell’Istituto Missioni della Consolata e le suore Missionarie della Consolata che celebrano i rispettivi Capitoli generali. Cari fratelli e sorelle, vi incoraggio a camminare sempre con gioia nelle vie del Signore.

Sono lieto di accogliere i fedeli della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, l’Accademia militare di Modena, gli Scout d’Europa cattolici Roma Uno, i partecipanti alla Scuola Arti e mestieri della Fabbrica di San Pietro in Vaticano. Tutti esorto a scoprire il volto paterno e misericordioso di Dio e a sperimentare la forza rinnovatrice dello Spirito Santo.

Rivolgo ora un pensiero ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli, ispirato alla prossima festa del “Corpus Domini”, che celebra l’Eucaristia, centro e fonte della vita della Chiesa. Accostatevi con frequenza e con devozione a Gesù, Pane di vita che dona forza, luce e gioia, ed Egli diventerà la sorgente, delle vostre scelte e delle vostre azioni.

Domani, alle ore 13, l’Azione Cattolica Internazionale suggerisce ai credenti delle varie confessioni e religioni di raccogliersi in preghiera, dedicando “Un minuto per la pace”. Accogliamo questo invito, pregando per la fine delle guerre nel mondo e specialmente per la cara e martoriata Ucraina.

A tutti voi la mia benedizione.

[00973-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0434-XX.02]