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Udienza ai Partecipanti al 34° Capitolo Generale degli Agostiniani dell’Assunzione (Assunzionisti), 22.06.2023


Discorso del Santo Padre

Traduzione in lingua francese

Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i Partecipanti al 34° Capitolo Generale degli Agostiniani dell’Assunzione (Assunzionisti) e ha rivolto loro il discorso che riportiamo di seguito:

Discorso del Santo Padre

 

Cari fratelli, buongiorno e benvenuti!

Sono lieto di accogliervi mentre vi avviate al termine del vostro 34° Capitolo Generale. Saluto il nuovo Superiore Generale – ringraziando l’uscente per il suo lavoro – e porgo i migliori auguri a te e al Consiglio che avete eletto.

Vorrei condividere alcune riflessioni riguardo al tema che orienta i vostri lavori capitolari: «Il Regno di Dio è vicino» (Mc 1,15). Vivere e annunciare la speranza del Vangelo. Questo è un modo buono di attualizzare il motto che vi ha lasciato il vostro fondatore, il Venerabile Emmanuel d’Alzon, nello spirito di Sant’Agostino: Adveniat Regnum tuum! E infatti una delle missioni principali della vita religiosa apostolica è di manifestare molto concretamente, nel quotidiano, questa vicinanza del Regno, e quindi questa speranza per ogni persona e per il mondo intero. Dovunque vi trovate, voi siete segni del Regno con la vostra vicinanza alla gente a cui siete inviati.

Tale prossimità passa naturalmente attraverso delle opere, sia quelle proprie della vostra Congregazione, sia quelle legate alle iniziative apostoliche della Chiesa alle quali contribuite. Ma, al di là delle azioni, è il fatto stesso di farvi prossimi alle persone, a partire da quelle che hanno più bisogno di una presenza solidale e fraterna, a mostrare loro che il Regno di Dio si avvicina che c’è qualche orizzonte, che c’è qualche speranza, che la vita non è chiusa: questo, farlo sentire attraverso la vostra testimonianza evangelica. La testimonianza ha questa forza: di aprire le finestre per vedere la speranza di un Regno che è vicino.

Mi piace, in proposito, menzionare in modo particolare due realizzazioni, già consolidate e sempre vive, della vostra Congregazione: l’apostolato dei pellegrinaggi, a cominciare dal Pellegrinaggio Nazionale a Lourdes, di cui avete diffuso il fervore in Paesi lontani, fino all’America Latina. Ricordo, da bambino, che c’erano le Suore Assunzioniste a Buenos Aires, e da lì organizzavano pellegrinaggi a Lourdes. Da bambino… Era come una stella da dover raggiungere… Ricordo bene questo. E poi l’impegno nei media, che sviluppate oggi in tutti i continenti, per un pubblico vario, anche lontano dalla Chiesa.

Permettetemi di ricordare anche uno dei vostri apostolati storicamente più incisivi e tuttora presente, seppure più modesto: la vostra Missione d’Oriente. Grazie! Vi incoraggio a portare avanti tale missione, nel Medio Oriente dove la condizione dei cristiani è oggetto di minacce, e in Europa orientale, dove la guerra in Ucraina mette in pericolo l’equilibrio civile e religioso della regione. Voglio anche esprimervi la gratitudine della Santa Sede per la fedeltà del vostro impegno nella piccola Chiesa cattolica di rito bizantino in Bulgaria, che conta su di voi. La vostra lunga esperienza di dialogo con l’Ortodossia, come pure con l’Islam e l’Ebraismo, è preziosa per la Chiesa; che essa possa fare di voi, oggi più che mai, degli artigiani di unità e di comunione al servizio della pace.

L’obiettivo del vostro Capitolo Generale era di definire le grandi linee della vostra azione per i sei anni a venire. [rivolto al Superiore] E tocca a te guidare questo. Vi assicuro la mia preghiera e la mia fiducia perché possiate investirvi le migliori forze, in particolare quelle dei Paesi del Sud del mondo che, nel vostro Istituto come in molti altri, stanno rilevando le risorse oggi declinanti del Nord. Mi dicono che un membro su tre del vostro Istituto è in formazione. Questo è grande! In questo momento di scarsità di vocazioni, di natalità zero, “occasionale”, diciamo così, questa è una grazia. Questa proporzione notevole vi apre prospettive per il futuro, ma costituisce al contempo una grande sfida per la trasmissione del vostro carisma. Per favore, che i formandi ricevano bene il carisma. Rendo grazie insieme a voi per questa rinnovata vitalità che il Signore vi concede. E vi invito ad accogliere senza paura questa novità, come un segno dei tempi, anche se talvolta essa può spaventarci: abbiamo tutti un po’ paura della novità, ma dobbiamo essere coraggiosi. Il Regno di Dio non è in sé stesso un’irruzione radicale di novità per la nostra umanità? È questo. Coraggiosi.

Per raccogliere questa sfida, non temete di coltivare in voi e intorno a voi il “triplo amore” che vi ha insegnato il Padre d’Alzon: amare Cristo, amare la Vergine Maria e amare la Chiesa. Così sarete fedeli al vostro carisma e troverete le vie al tempo stesso fedeli e innovatrici per attualizzarlo.

In tutte queste cose, queste vie antiche e nuove, cari fratelli, potete contare sulla mia preghiera e la mia fiducia. La Chiesa ha fiducia in voi. Auguro buona conclusione del Capitolo e buona missione a tutti voi, dovunque il Signore vi manda. Tutti benedico. E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me.

[01031-IT.02] [Testo originale: Italiano]

 

Traduzione in lingua francese

Chers frères, bonjour et bienvenus !

Je suis heureux de vous recevoir au moment où approche la fin de votre 34e Chapitre Général. Je salue le nouveau Supérieur Général – en remerciant le Supérieur sortant pour son travail – et je te présente tous mes vœux et au Conseil que vous avez élu.

Je voudrais vous partager quelques pensées autour du thème qui oriente vos travaux capitulaires : Le Royaume de Dieu est tout proche (Mc 1, 15). Vivre et annoncer l’espérance de l’Évangile. C’est là une bonne manière d’actualiser la devise, dans l’esprit de saint Augustin, que vous a donnée votre fondateur, le Vénérable Emmanuel d’Alzon, : Adveniat Regnum tuum ! En effet l’une des missions majeures de la vie religieuse apostolique est de manifester très concrètement, quotidiennement, cette proximité du Royaume, et donc cette espérance pour chaque personne et pour le monde entier. Partout où vous vous trouvez, vous êtes des signes du Royaume en étant le plus proches possible de l’humanité vers laquelle vous êtes envoyés.

Bien sûr, cette proximité passe par des œuvres, qu’elles soient propres à votre Congrégation ou qu’il s’agisse des missions de l’Église auxquelles vous contribuez. Mais par-delà vos actions, c’est le fait même de vous rendre proches des personnes, à commencer par celles qui ont le plus besoin d’une présence solidaire et fraternelle, qui leur montrera que le Royaume de Dieu s’approche, qu’il y un horizon, qu’il y a espoir, que la vie n’est pas fermée : cela, le faire sentir à travers votre témoignage évangélique. Le témoignage a cette force : d’ouvrir les fenêtres pour voir l’espérance d’un Royaume qui est proche.

Je suis heureux, à ce sujet, de saluer particulièrement deux réalisations déjà anciennes - et toujours très vivantes - de votre Congrégation : l’apostolat des pèlerinages, à commencer par le Pèlerinage National de Lourdes dont vous avez répandu la ferveur en des pays lointains, jusqu’en Amérique latine. Je me souviens, quand j’étais enfant, qu’il y avait les Sœurs Assomptionnistes à Buenos Aires, et de là elles organisaient des pèlerinages à Lourdes. Comme enfant... C’était comme une étoile à atteindre... Je me souviens bien de ça. Et ensuite l’engagement dans les médias, que vous développez aujourd’hui sur tous les continents, pour des publics variés, même éloignés de l’Église.

Permettez-moi de rappeler aussi l’un de vos apostolats historiquement le plus marquant et toujours actif, même modestement : votre Mission d’Orient. Merci ! Je vous encourage à poursuivre cette mission, au Proche-Orient où la situation des chrétiens est menacée, et en Europe orientale où la guerre en Ukraine met en péril l’équilibre civil et religieux de la région. Je veux vous dire aussi la gratitude du Saint-Siège pour la fidélité de votre engagement dans la petite Église catholique de rite byzantin en Bulgarie, qui compte sur vous. Votre longue expérience de dialogue avec l’Orthodoxie, comme avec l’Islam et le Judaïsme, est précieuse pour l’Église ; puisse-t-elle faire de vous, aujourd’hui plus que jamais, des artisans d’unité et de communion, au service de la paix.

L’objet de votre Chapitre Général était de définir les grandes lignes de votre action pour les six ans à venir. [adressé au Supérieur] Et c’est à toi de diriger cela. Je vous assure de ma prière et de ma confiance, certain que vous y investirez vos forces vives, en particulier celles des pays du Sud qui, dans votre institut comme dans beaucoup d’autres, viennent prendre le relais des forces aujourd’hui déclinantes du Nord. On m’a dit qu’un membre sur trois de votre institut est en formation. C’est grand ! En ce moment de pénurie de vocations, de natalité zéro, "occasionnelle", disons-le ainsi, c’est une grâce. Cette proportion considérable vous offre des perspectives d’avenir, mais constitue en même temps un grand défi pour la transmission de votre charisme. S’il vous plaît, que ceux qui sont en formation reçoivent bien le charisme. Je rends grâce avec vous pour cette vitalité renouvelée que le Seigneur vous accorde. Et je vous invite à accueillir sans crainte cette nouveauté, comme un signe des temps, même si elle peut parfois faire peur : nous avons tous un peu peur de la nouveauté, mais nous devons être courageux. Le Royaume de Dieu n’est-il pas lui-même une irruption radicale de nouveauté pour notre humanité ? C’est cela. Courageux.

Pour relever ce défi, n’ayez pas peur de cultiver en vous et autour de vous le « triple amour » que vous a partagé le Père d’Alzon : aimer le Christ, aimer la Vierge Marie et aimer l’Église. Ainsi vous serez fidèles à votre charisme, et vous trouverez des chemins fidèles et novateurs pour l’actualiser.

Sur toutes ces choses, ces chemins – anciens et nouveaux, chers frères, vous pouvez compter sur ma prière et ma confiance. L’Église vous fait confiance. Je vous souhaite une bonne fin de Chapitre et une bonne mission à tous, partout où le Seigneur vous envoie. Je vous bénis tous. Et, s’il vous plaît, n’oubliez pas de prier pour moi.

[01031-FR.02] [Texte original: Italien]

 

[B0463-XX.02]