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L’Udienza Generale, 31.01.2024


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 nell’Aula Paolo VI, dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa, continuando il ciclo di catechesi su “I vizi e le virtù”, ha incentrato la sua riflessione sul tema L’ira (Lettura: Ef 4,26-27.31-32).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

[Il testo qui di seguito include anche parti non lette che sono date ugualmente come pronunciate]

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

In queste settimane stiamo trattando il tema dei vizi e delle virtù, e oggi ci soffermiamo a riflettere sul vizio dell’ira. È un vizio particolarmente tenebroso, ed è forse il più semplice da individuare da un punto di vista fisico. La persona dominata dall’ira difficilmente riesce a nascondere questo impeto: lo riconosci dalle mosse del suo corpo, dall’aggressività, dal respiro affannoso, dallo sguardo torvo e corrucciato.

Nella sua manifestazione più acuta l’ira è un vizio che non lascia tregua. Se nasce da un’ingiustizia patita (o ritenuta tale), spesso non si scatena contro il colpevole, ma contro il primo malcapitato. Ci sono uomini che trattengono l’ira sul posto di lavoro, dimostrandosi calmi e compassati, ma che una volta a casa diventano insopportabili per la moglie e i figli. L’ira è un vizio dilagante: è capace di togliere il sonno e di farci macchinare in continuazione nella mente, senza riuscire a trovare uno sbarramento ai ragionamenti e ai pensieri.

L’ira è un vizio distruttivo dei rapporti umani. Esprime l’incapacità di accettare la diversità dell’altro, specialmente quando le sue scelte di vita divergono dalle nostre. Non si arresta ai comportamenti sbagliati di una persona, ma getta tutto nel calderone: è l’altro, l’altro così com’è, l’altro in quanto tale a provocare la rabbia e il risentimento. Si comincia a detestare il tono della sua voce, i banali gesti quotidiani, i suoi modi di ragionare e di sentire.

Quando la relazione arriva a questo livello di degenerazione, ormai si è smarrita la lucidità. L’ira fa perdere la lucidità. Perché una delle caratteristiche dell’ira, a volte, è quella di non riuscire a mitigarsi con il tempo. In quei casi, anche la distanza e il silenzio, anziché quietare il peso degli equivoci, lo ingigantiscono. È per questo motivo che l’apostolo Paolo – come abbiamo ascoltato – raccomanda ai suoi cristiani di affrontare subito il problema e di tentare la riconciliazione: «Non tramonti il sole sopra la vostra ira» (Ef 4,26). È importante che tutto si sciolga subito, prima del tramonto del sole. Se durante il giorno può nascere qualche equivoco, e due persone possono non comprendersi più, percependosi improvvisamente lontane, la notte non va consegnata al diavolo. Il vizio ci terrebbe svegli al buio, a rimuginare le nostre ragioni e gli sbagli inqualificabili che non sono mai nostri e sempre dell’altro. È così: quando una persona è dominata dall’ira, sempre dice che il problema è dell’altro; mai è capace di riconoscere i propri difetti, le proprie mancanze.

Nel “Padre nostro” Gesù ci fa pregare per le nostre relazioni umane che sono un terreno minato: un piano che non sta mai in equilibrio perfetto. Nella vita abbiamo a che fare con debitori che sono inadempienti nei nostri confronti; come certamente anche noi non abbiamo sempre amato tutti nella giusta misura. A qualcuno non abbiamo restituito l’amore che gli spettava. Siamo tutti peccatori, tutti, e tutti abbiamo i conti in rosso: non dimenticare questo! Perciò tutti abbiamo bisogno di imparare a perdonare per essere perdonati. Gli uomini non stanno insieme se non si esercitano anche nell’arte del perdono, per quanto questo sia umanamente possibile. Ciò che contrasta l’ira è la benevolenza, la larghezza di cuore, la mansuetudine, la pazienza.

Ma, a proposito dell’ira, c’è da dire un’ultima cosa. È un vizio terribile, si diceva, sta all’origine di guerre e di violenze. Il proemio dell’Iliade descrive “l’ira di Achille”, che sarà causa di “infiniti lutti”. Ma non tutto ciò che nasce dall’ira è sbagliato. Gli antichi erano ben consapevoli che in noi sussiste una parte irascibile che non può e non deve essere negata. Le passioni in qualche misura sono inconsapevoli: capitano, sono esperienze della vita. Non siamo responsabili dell’ira nel suo sorgere, ma sempre nel suo sviluppo. E qualche volta è bene che l’ira si sfoghi nella giusta maniera. Se una persona non si arrabbiasse mai, se non si indignasse davanti a un’ingiustizia, se davanti all’oppressione di un debole non sentisse fremere qualcosa nelle sue viscere, allora vorrebbe dire che quella persona non è umana, e tantomeno cristiana.

Esiste una santa indignazione, che non è l’ira ma un movimento interiore, una santa indignazione. Gesù l’ha conosciuta diverse volte nella sua vita (cfr Mc 3,5): non ha mai risposto al male con il male, ma nel suo animo ha provato questo sentimento e, nel caso dei mercanti nel Tempio, ha compiuto un’azione forte e profetica, dettata non dall’ira, ma dallo zelo per la casa del Signore (cfr Mt 21,12-13). Dobbiamo distinguere bene: una cosa è lo zelo, la santa indignazione, un’altra cosa è l’ira, che è cattiva.

Sta a noi, con l’aiuto dello Spirito Santo, trovare la giusta misura delle passioni, educarle bene, perché si volgano al bene e non al male. Grazie.

[00187-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Speaker :

Chers frères et sœurs,

réfléchissons aujourd’hui sur le vice de la colère. Il est envahissant et capable de nous priver de sommeil. C’est un vice destructeur des relations humaines. L’une des caractéristiques de la colère, c’est qu’elle ne s’apaise pas toujours avec le temps. S’opposent à elle la bienveillance, l’ouverture du cœur, la douceur et la patience. Nous ne sommes pas responsables de la colère, mais de son développement. Parfois, il est bon qu’elle se manifeste de la bonne manière. Il nous faut donc, avec l’aide de l’Esprit Saint, trouver la juste mesure des passions, afin de les éduquer pour les orienter vers le bien.

Santo Padre:

Saluto cordialmente le persone di lingua francese, in particolare i giovani provenienti dagli Istituti scolastici di Francia.

Fratelli e sorelle, impariamo a praticare l’arte della riconciliazione e del perdono per superare il vizio dell’ira e aprire vie di pace nelle nostre relazioni quotidiane.

Dio vi benedica!

Speaker :

Je salue cordialement les personnes de langue française, particulièrement les jeunes provenant des établissements scolaires de France.

Frères et sœurs, apprenons à nous exercer à l’art de la réconciliation et du pardon afin de vaincre le vice de la colère et d’ouvrir des voies de paix dans nos relations quotidiennes.

Que Dieu vous bénisse !

[00188-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear brothers and sisters: in our catechesis on the virtues and vices, we now consider “wrath”, the uncontrolled anger that may well begin with brooding over offenses received, but ends up being self-destructive and damaging to our relationships with others, leading ultimately to violence and even war. Jesus teaches us to forgive those who sin against us, while Saint Paul urges us never to let the sun set on our anger. Yet there is an appropriate kind of anger, which consists in righteous indignation before evil and injustice. As with all the passions, so too with anger: it is up to us, with the sustaining grace of the Holy Spirit, to govern and direct our emotions in order to serve God’s kingdom of reconciliation, justice and peace.

Santo Padre:

Do il benvenuto ai pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente ai gruppi provenienti dagli Stati Uniti d’America. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore nostro Gesù Cristo! Dio vi benedica!

Speaker:

I greet all the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially those coming from the United States of America. Upon all of you, and upon your families, I invoke the joy and peace of Our Lord Jesus Christ. God bless you!

[00189-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, in unserer heutigen Katechese wollen wir uns mit dem Zorn befassen, einem Laster, das sich besonders zerstörerisch auf unsere zwischenmenschlichen Beziehungen auswirkt und am Anfang vieler Konflikte steht. Meist entsteht der Zorn aus der Unfähigkeit, den Anderen und seine Entscheidungen zu akzeptieren. Dies kann sich über kurz oder lang in einen tiefen Groll verwandeln, der sich, wenn man ihm nicht rechtzeitig entgegentritt, festsetzen und irgendwann womöglich unkontrolliert hervorbrechen wird. Paulus mahnt deshalb: „Die Sonne soll über eurem Zorn nicht untergehen“ (Eph 4,26). Üben wir uns also im Bewusstsein unserer eigenen Fehler und Schwächen in der Kunst der Vergebung und kultivieren wir in unserem Leben Wohlwollen, Sanftmut und Geduld gegenüber unseren Mitmenschen.

Santo Padre:

Cari fratelli e sorelle di lingua tedesca, San Giovanni Bosco ha aiutato molti giovani nelle loro difficoltà e, con il suo zelo apostolico, li ha portati a Cristo. Testimoniamo anche noi alla gioventù che Cristo vuole entrare nella nostra vita per colmarla di quella gioia che solo Lui può dare.

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern deutscher Sprache, der heilige Johannes Bosco hat vielen jungen Menschen in ihrer Not geholfen und sie mit seinem apostolischen Eifer zu Christus geführt. Bezeugen auch wir der Jugend, dass Christus in unser Leben kommen möchte, um es mit der Freude zu erfüllen, die nur er geben kann.

[00190-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

En esta catequesis meditamos sobre la ira. Es un vicio “visible” en cuanto trasforma nuestro semblante y pone todo nuestro cuerpo en agitación. Una característica crucial es su capacidad de alargarse. La ira desarrolla en nosotros la percepción negativa del otro, englobando toda su persona y no sólo lo que, con razón o sin razón, consideramos ofensivo. Además, no se aquieta con el tiempo y la distancia, sino que se autoalimenta creciendo en nuestro ánimo a base de pensamientos tortuosos. La Escritura nos da dos recetas contra esto: la primera, que no lleguemos a la noche sin haber buscado la reconciliación, con el fin de cortar de raíz esta espiral demoniaca; la segunda, llevar a la oración el compromiso de perdonar a los demás como Dios lo hace con nosotros.

Existe además, una santa ira, de la que también nos habla el Evangelio y nace de nuestro ser. Esta no nos permite permanecer indiferentes ante la injusticia, pues hay situaciones que conmueven nuestras entrañas y no seríamos ni humanos ni cristianos si así no fuese.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Pidamos al Señor ser conscientes de nuestra debilidad frente a la ira, de modo que cuando surja podamos encauzarla positivamente, para que esta no nos domine, sino que la transformemos en un santo celo por el bien. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

[00191-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

A ira mostra a incapacidade de aceitar a diversidade do outro, especialmente quando as suas opções são diferentes das nossas. Basta o outro, assim como é, para provocar a ira e o ressentimento, fazendo-nos detestar até o tom da sua voz, os gestos mais simples e banais de cada dia, a sua maneira de pensar e sentir. Quando a relação chega a este nível de repugnância, perde-se a lucidez. Daí que São Paulo nos aconselhe a resolver tudo logo que possível, mas antes do pôr-do-sol. Cabe a nós, com a ajuda do Espírito Santo, educar a paixão da ira com a benevolência, a magnanimidade de coração, a mansidão, a paciência.

Santo Padre:

Nel salutarvi tutti, cari pellegrini di lingua portoghese, vi invito a chiedere al Signore una fede grande per guardare la realtà con lo sguardo di Dio, e una grande carità per accostare le persone con il suo cuore misericordioso. Su di voi e sulle vostre famiglie, scenda la benedizione del Signore.

Speaker:

Queridos peregrinos de língua portuguesa, a todos vos saúdo, convidando-vos a pedir ao Senhor uma fé grande para verdes a realidade com os olhos de Deus, e uma grande caridade para vos aproximardes das pessoas com o seu coração misericordioso. Sobre vós e vossas famílias, desça a bênção do Senhor.

[00192-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تَكلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَومَ علَى رذيلةِ الغَضَبِ في إطارِ تعلِيمِهِ في موضوعِ الرَّذائلِ والفضائل، وقال: الشَّخصُ الَّذي يُسَيطِرُ عليهِ الغضبُ مِن الصَّعبِ أنْ يُخفِيَ ذلك، بل يُظهِرُهُ في حركاتِ جسدِه، وعِدوانِيَّتِهِ، وحتَّى في صُعوبةِ تَنَفُّسِهِ، وفي نَظراتِهِ العابسةِ والسَّاخطة. الغضبُ قادرٌ على أنْ يَسلِبَ منَّا النَّومَ وأنْ يَجعَلنا نُخَطِّطُ باستمرارٍ في عقولِنا دونَ تَوَقُّفٍ وراحة. وهو مُدَمِّرٌ للعَلاقاتِ الإنسانيَّة. إذ يُعَبِّرُ عن عدمِ القدرةِ على قبولِ الاختلافِ في الآخر. لذلك نَغضَبُ عليه. ولهذا السَّببِ قالَ بولسُ الرَّسول: لا تَغرُبَنَّ الشَّمسُ على غَيظِكُم. لأنَّ الغَضَبَ سَيُبقينا مُستَيقِظِينَ في الظَّلام، لِنُفَكِّرَ في ادَّعاءاتِنا والأخطاءِ الفادحةِ الَّتي لم نَرتَكِبْها نحن، طبعًا، بل نَتَهِمُّ بها الآخر. أمامَ الغضبِ علينا أنْ نَغفِرَ بعضُنا لبعض. وعكسُ الغَضَبِ هو اللُطف، وسَعَةِ الصَّدر، والوداعة، والصَّبر. وقالَ قداسَتُه: مِن الجيِّدِ أحيانًا أنْ نَغضَبَ بالطَّريقةِ الصَّحيحةِ أمامَ الظُّلم. يوجدُ غضبٌ مقدَّسٌ اختَبَرَهُ يسوعُ عِدَّةَ مرَّاتٍ في حياتِهِ. لكنَّه لمْ يُجِبْ قط على الشَّرِّ بالشَّرّ، غَضَبُهُ كان غَيرَةً على بيتِ أبيه، في حادِثَةِ طَردِ التُجَّارِ مِن الهيكل.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Oggi, nella memoria di San Giovanni Bosco, che ebbe molta cura dei giovani, vi invito a imitarlo, educando i giovani alla fede e formandoli nelle diverse scienze e professioni, per un futuro migliore, in cui l’umanità possa godere di pace, fratellanza e tranquillità. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎!

Speaker:

أُحيِّي المُؤمِنِينَ النَّاطِقِينَ باللُغَةِ العربِيَّة. اليومَ في تذكارِ القدِّيسِ يوحنَّا بوسكو الَّذي اهتَمَّ كثيرًا بالشَّباب، أدعُوكم إلى أنْ تَقتَدُوا بِه، فَتُرَبُّوا الشَّبابَ على الايمانِ وتُنَشِّئوهم على مختلفِ العُلومِ والمِهَن، مِن أجلِ مستقبلٍ أَفضلَ فيهِ تَنعَمُ البشريَّةُ بالسَّلامِ والأُخُوَّةِ والطُّمأنينَة. بارَكَكُم الرَّبُّ جَميعًا وَحَماكُم دائِمًا مِنْ كُلِّ شَرّ!

[00193-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Dzisiejsza katecheza jest o gniewie – to wada łatwa do rozpoznania, bo gniew trudno jest ukryć. Rodzi się on z doznanej lub domniemanej niesprawiedliwości. Niszczy relacje międzyludzkie. Często nie uspokaja się z upływem czasu – dystans i cisza potęgują go. Dlatego apostoł Paweł zaleca, aby od razu podejmować próbę pojednania: „Niech nad waszym gniewem nie zachodzi słońce” (Ef 4, 26).

Musimy nauczyć się przebaczać. Trudno jest być razem, jeśli nie praktykuje się sztuki przebaczenia. Tym, co przeciwdziała gniewowi, jest życzliwość, otwartość serca, łagodność i cierpliwość. Nie jesteśmy odpowiedzialni za pojawienie się gniewu, ale zawsze za to, jak się rozwija. Czasami dobrze jest dać mu upust we właściwy sposób. Trzeba się oburzać niesprawiedliwością lub w obliczu ucisku osoby słabej. Z pomocą Ducha Świętego musimy tak ukierunkowywać namiętności, aby obracały się ku dobru.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini polacchi.

Abbiamo iniziato il Nuovo Anno con l'invito a costruire la pace nel mondo, nella vostra Patria, nelle vostre famiglie, nel vostro cuore. Ricordate che la pace può essere costruita solo sulla verità. La sollecitudine per il bene comune, il giusto controllo dell'ira e il perdono reciproco, uno con l’altro, vi aiutino a costruire la civiltà dell'amore nella vostra situazione attuale.

Benedico di cuore voi e le vostre famiglie.

Speaker:

Serdecznie pozdrawiam polskich pielgrzymów.

Nowy Rok rozpoczęliśmy od zaproszenia do budowania pokoju na świecie, w Ojczyźnie, w rodzinie, w swoim sercu. Pamiętajcie, że pokój można budować tylko na prawdzie. Niech troska o wspólne dobro, właściwe panowanie nad gniewem i wzajemne przebaczenie, jeden drugiemu, pomogą wam budować cywilizację miłości w waszej obecnej sytuacji.

Z serca błogosławię wam i waszym rodzinom.

[00194-PL.02] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Domani, in Italia, si celebra la Giornata Nazionale Vittime Civili di Guerra. Al ricordo orante per quanti sono deceduti nei due conflitti mondiali, associamo anche i tanti – troppi – civili, vittime inermi delle guerre che purtroppo insanguinano ancora il nostro pianeta, come accade in Medio Oriente e in Ucraina. Il loro grido di dolore possa toccare i cuori dei responsabili delle Nazioni e suscitare progetti di pace. Quando si leggono storie di questi giorni, nella guerra, c’è tanta crudeltà, tanta! Chiediamo al Signore la pace, che è sempre mite, non è crudele.

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto i sacerdoti che partecipano al corso di formazione promosso dalla Pontificia Università della santa Croce, i fedeli della parrocchia Cristo Divino Lavoratore di Ancona, gli alunni dell’Istituto Caetani di Cisterna di Latina, la banda musicale di Villa Santo Stefano.

Il mio pensiero va infine ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli. Invoco su di voi la protezione di San Giovanni Bosco, che oggi la Chiesa ricorda, affinché possa rendere feconda la vocazione di ciascuno nella Chiesa e nel mondo. A tutti la mia Benedizione!

[00195-IT.02] [Testo originale: Italiano]

[B0102-XX.02]